Environment | Trasporto pubblico

Sasa e le "parole in libertà"...

Le singolari motivazioni per l’acquisto dei bus ibridi-gasolio e a gasolio, tirate fuori a bando quasi scaduto (mancano poche ore). Una visione proprio non condivisibile.
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Foto: sasabz.it (elab. mdl)

Nel dibattito in Consiglio Comunale martedì sera (da 1h37’40”) finalmente qualche informazione è venuta fuori. Ci sono due considerazioni preliminari da fare:

  1. Si è arrivati a ridosso della scadenza del bando di gara per avere informazioni ricorrendo solo ad un’interrogazione urgente del consigliere Davide Costa, c’è da chiedersi se questo il modo di informare. La trasparenza è tutt’altra cosa e non so quante volte l’ho scritto. Si capisce che c’è molta “carta bianca” a disposizione della partecipata ma molta ritrosia ad informare. Si cominci, ad esempio, come fatto a San Giacomo di Laives di recente, di porsi davanti ad un dibattito pubblico, mai tenutosi negli ultimi dieci anni invece nel capoluogo.
  2. “Parole in libertà”, con tale “guasconata” il presidente di Sasa ha davvero avuto una caduta di stile notevole, di certo il riferimento era al sottoscritto ma pure al Consiglio Comunale che non l’ha presa bene. Glielo ha ricordato severamente il consigliere Pierluigi Gaianigo. Se di una cosa brilla il presidente è nella chiara responsabilità sul mancato rinnovo del parco Sasa dal 2008 in poi. Perché non ha agito, non ha protestato? Forse per non irritare chi finanzia le spese di investimento e correnti con cui si è pure fatta di recente la società in-house? Ci si rifletta su un pochino.

Le spiegazioni della direttrice generale di Sasa

I temi toccati dalla direttrice di Sasa sono stati molti. Proseguo schematicamente.

  1. Il bando è “ambientale” perché prevede, in estrema sintesi, bus Euro VI. Va bene, ma qual è la norma a cui devono oggi rispondere i bus per essere immatricolati? Euro VI, dal 2014 beninteso. Quindi si può anche mettere la fogliolina verde sul bando, ma la cosa è semplicemente logica perché è un’ovvietà.
  2. Il metano viene dismesso perché… c’è bisogno dello spazio per la ricarica dei bus elettrici e la stazione di rifornimento GNC "ruba spazio". Questa è davvero “monumentale”. In Consiglio Provinciale il pretesto per eliminare i bus a metano era il rinnovo della stazione di rifornimento (pag. 3 di questa risposta), ora questo nuovo “motivo” dei bus a batteria… Per cinque bus elettrici? La ragione è talmente risibile poiché non è stato detto NULLA su eventuali prossimi acquisti di bus elettrici. Mai pensato poi ad una stazione “fast-fill” per il metano rispetto a quella attuale “slow-fill”? Inutile porre la domanda visto che pare non ci sia arrivati a pensarlo e che i moderni bus a metano necessitano di rifornimento ogni due giorni. Non lo si sapeva? D’altronde neanche è venuto in mente di chiedere a Trentino Trasporti di portare in prova a Bolzano un paio di mezzi GNC Euro VI (vedasi qui e qui)… evidentemente sembrava un’eresia o forse si aveva paura che gli autisti li avrebbero apprezzati?
  3. Emissioni bus diesel e metano. Su questo la direttrice ha parlato di “tanti studi”, però non contestando quelli noti presentati anche alla serata di lunedì scorso di “Ambiente e Salute”, facendo solo un riferimento ad uno studio Ispra. Sono andato a vedere e non ho trovato altro che questo che dice... esattamente il contrario. Attendo risposta dell’Ispra per vedere se ci sono altri dati che non sono riuscito a trovare sul sito web di Ispra. Magari da questa presentazione di Brescia Trasporti si capisce che si può fare anche altrimenti, no? Certo il tema è discusso, c’è chi dice che le emissioni sono quasi equivalenti, chi che ci sono svantaggi per il GNC ma con vantaggi per i NOx, altro ancora di vantaggi su alcune emissioni, di rilevanti vantaggi sulle emissioni di NOx.
  4. Costo bus ibrido-gasolio. “Costa 220mila Euro”. Da dove salti fuori questa cifra non è dato di sapere perché sul bando c’è scritto chiaramente 285mila Euro per i bus da 12 metri, quindi? Come salta fuori quella cifra? Non l’ha detto…
  5. Ha affermato che il Piano Clima del 2011 è ambizioso per il tpl nel 2025 ma poi è sembrato che parlasse un certo ingegnere provinciale ed è stato il consueto manifesto programmatico per i bus elettrici, che, oggi, di criticità ne hanno e non poche, alla pari dei bus a idrogeno sui cui costi si accetta, a quanto pare, tutto. Peccato che tutte queste iniziative green siano, di fatto, delle patacche "green" perché, è un dato di fatto, sono andate a discapito del rinnovo generale della flotta. Vogliamo parlare dei 9 milioni la Provincia stanziò per i bus a idrogeno nel 2012? CI si poteva comprare 35 bus a metano… Dei 3,1 milioni per i bus elettrici in arrivo, altri 14 bus a metano… Insomma, a parte il biometano che sarà prodotto con l’umido altoatesino che va a Cadino per i bus di Trento (!), si fa finta di nulla su quanto stabilito dal Piano Clima.
  6. Non commento le affermazioni sulle previsioni da “palla di cristallo” della mobilità elettrica e compagnia cantante. Grafici, prospettive, ecc. che lasciano il tempo che trovano.
  7. La citazione del direttore flotta di Tper, Bottazzi, mi fa sorridere. Invito la direttrice e il presidente di ascoltare cosa ha detto lo stesso Bottazzi in merito ai bus diesel in occasione di un convegno a fine settembre 2017… buona visione e, soprattutto, buon ascolto!
  8. Appare evidente che il "modello Milano" sia seguito da Sasa nell'inseguimento del sogno dei bus elettrici alimentati dalla corrente prodotta dall'acqua dei ghiacciai di casa nostra. Quanto fosse sbagliato puntare sul diesel sulla base di dati che nel 2012 fecero affermare che quei bus sarebbero stati "diesel ultima generazione, che sono meno inquinanti del metano" e "quelli scelti inquinano meno del metano", oggi lo sappiamo visto che ci sono ben 57 autobus da "retrofittare", come risulta dal "Programma NO2 2018-2023", con una spesa che si aggirerà probabilmente ad oltre un milione di Euro solo per Sasa. Si fossero comprati bus a metano questi soldi ce li potremmo risparmiare. Se i dati su cui si basò l'acquisto nel 2012/13, erano quelli dello studio ATM presentato nel 2008, già allora si sapeva molto bene che le emissioni reali di NOx erano molto più alte nei bus diesel rispetto a quelli a metano Euro 5 EEV. "Auguri" a voler spendere quei soldi...

Al consigliere Sebastian Seehauser, entusiasta dei bus H2, consiglio di andare a guardare cosa costano i bus a idrogeno che dovrebbe indurre ad una riflessione per la prossima dozzina (… una follia…) in arrivo nei prossimi anni. Sempre a discapito del rinnovo della flotta, per l’ennesima volta. Ci si confronti un attimo con gli autisti, che ogni giorno devono guidare dei catorci. E sugli ibridi-gasolio voglio proprio vedere poi se ci saranno i vantaggi che sono stati decantati, in primis i risparmi di carburante.

Priorità rinnovo flotta, dov’è?

Non si è toccato il tema complessivo ed è un dato grave, confortato pure dalle testimonianze di autisti Sasa alla serata informativa di “Ambiente e Salute” di lunedì 10. OGGI, infatti, sono un centinaio circa i bus da cambiare! Altro che 38 + 25 in opzione. Il bando fa intuire qualcosa... ma mi fermo qui in attesa di future conferme.

Non bisogna dimenticare che già nel “Programma NO2 2011era già previsto il massiccio rinnovo del parco circolante:

Si vuole ora completare tale opera di rinnovo andando a sostituire i restanti bus di classe euro 3 o inferiori con bus di classe euro 6 o bus a metano. L’obiettivo è di giungere al 2015 con un parco circolante composto quasi esclusivamente da bus euro 5, euro 6 e alimentati a metano.

... notare che nel 2011 si parlava ancora di metano (!) coerentemente con il Piano Clima...

Come arrivarci:

Le leggi finanziarie dei prossimi anni dovranno prevedere i necessari finanziamenti per le aziende concessionarie.

Costi Si prevede una spesa di circa 10 milioni di € per l’acquisto di almeno 40 autobus.

Peccato che siano serviti solo per il rinnovo (diesel…) del parco Sasa, quindi la cifra è stata ampiamente sottostimata.

Nel “Programma NO2 2018-2023” si è riconosciuto che questo rinnovo del parco mezzi non è avvenuto…

… l’obiettivo di avere entro il 2015 un parco autobus composto quasi esclusivamente da veicoli a metano ed euro 6 non è stato raggiunto.

Il che è un po’ detto tutto, no?

In arrivo di nuovo bus… usati per ottemperare alle previsioni del “Programma NO2”?

Nel programma NO2 approvato di recente si parla di un aumento dei servizi sulle linee 3, 5, 110, 111, e 6 a Merano. Con quali bus s’intende garantire tale servizio? Forse con i bus che andavano dismessi e che si terranno invece in servizio? Oppure con tanti bei bus usati… diesel, come avvenuto nel 2017?

Insomma, domande, domande, domande… a quando le risposte?

Perché di tutto questo non se ne è mai parlato pubblicamente? Sono dieci anni e più che me lo chiedo. Sto aspettando da oltre un anno una risposta dal presidente di Sasa per un confronto diretto… oppure bisogna chiedere direttamente in Provincia poiché in Sasa “non si muove foglia che… Provincia non voglia”?