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Cortina sarà sudtirolese?

Nominata, tra le polemiche, la commissione referendum per il passaggio del comune veneto al Trentino Alto Adige. Arno Kompatscher: “Porte aperte per i ladini storici”.
Cortina d'Ampezzo
Foto: Screenshot

Sono passati 15 anni dallo storico referendum con il quale i comuni di Cortina, Colle Santa Lucia e Livinallongo espressero la volontà di svincolarsi dalla regione Veneto per passare sotto l’ombrello del Trentino Alto Adige.
Il 78.87% dei votanti (del 56.36% degli aventi diritto) si dichiarò a favore ma da allora non ci fu nessun passo effettivo per mettere in atto la scissione. Fino ad oggi. La nuova amministrazione di Cortina d’Ampezzo ha recentemente nominato una commissione per portare avanti il tema del cambio di regione. Il comitato sarà composto da Flavio Lancedelli per la maggioranza e Roberto Pompanin per la minoranza, autonominatosi dopo che gli altri due gruppi del Consiglio comunale si erano rifiutati di proporre un nome. Non sono mancate infatti le polemiche. La consigliera Roberta de Zanna, riporta il Corriere delle Alpi, ha parlato di “una presa in giro in tutti i sensi: in primo luogo nei confronti dei cittadini che hanno votato 15 anni fa e poi verso la stessa Regione Veneto, con la quale ci siamo legati mani e piedi a causa delle Olimpiadi. Personalmente - ha detto la consigliera di opposizione - in questo momento, non vorrei mai fare parte di una commissione del genere”.

 

Scettico anche l’ex sindaco Gianpietro Ghedina che ha portato le criticate Olimpiadi invernali nel comune Ampezzano: “Siamo a nominare una commissione per aggregarci all’Alto Adige in un momento di importanti rapporti con il Veneto: lo trovo davvero indelicato. Con le Olimpiadi - ha sottolineato - il rapporto con Venezia è diventato molto stretto, se proprio dobbiamo fare commissioni, facciamole su problematiche ben più importanti di questa”. Il primo cittadino Gianluca Lorenzi si difende, sostenendo che la sua Amministrazione “non vuole prendere in giro nessuno. Ma è proprio in quella commissione che si può rimettere in pista un tema che oggi è effettivamente anacronistico”.

 

Sulla stessa linea il consigliere designato dalla maggioranza che ha ribadito che “avere lasciato la questione a impolverare in qualche cassetto non vuol dire avere dimenticato il referendum. Non andare avanti o fare finta di niente non è giusto”.
L'idea di una Cortina sudtirolese (e del suo indotto) piace a molti, anche al presidente Arno Kompatscher che, riporta il Fatto Quotidiano, ha dichiarato: “Porte aperte per i ladini storici”.