Rosatellum o “imbroliellum”?

Ieri (12 ottobre), poco dopo le 21, la Camera dei deputati ha dato il via libera alla nuova legge elettorale, il Rosatellum bis, con 375 voti favorevoli e 215 contrari (la maggioranza richiesta era di 296 sì), dopo l’approvazione, fra mercoledì e giovedì, con tre voti di fiducia, dei primi tre articoli. Quello di ieri è stato il voto più temuto perché a scrutinio segreto, a giugno infatti un altro tentativo di far passare la legge era sfumato a causa dei franchi tiratori che in questo caso sarebbero stati circa una sessantina. Hanno votato a favore Pd, Ap, Forza Italia, Lega, Civici e Innovatori, Psi, Minoranze linguistiche, Udc, Direzione italia, Ala-Scelta civica, Des-centro democratico.
“Rivendico di aver fatto una legge con una maggioranza trasversale ampia, tra avversari e non tra nemici. Perché abbiamo la responsabilità di non trasformare la politica in una guerra”, ha affermato Ettore Rosato in Aula annunciando il sì del Pd. Parere contrario è arrivato da M5S, Mdp, Sinistra italiana, FdI e Alternativa libera. Se la nuova legge incasserà l'ok del Senato (il testo potrebbe approdare in aula già oggi) - dove tuttavia i numeri della maggioranza sono più risicati -, introdurrà un sistema elettorale misto tra proporzionale e maggioritario. Da notare che fra i pochi emendamenti approvati c’è anche il cosiddetto “salva-Verdini”, una norma che consente anche ai cittadini residenti in Italia di candidarsi nelle circoscrizioni estere.
Il voto è stato accompagnato dalle proteste del Movimento 5 stelle sia dentro che fuori dall’aula, ma Luigi Di Maio non demorde: “Hanno 66 franchi tiratori, stanno a pezzi, potranno avere la maggioranza qui dentro ma noi abbiamo la maggioranza degli italiani onesti. Ma è solo il primo round, ora la palla passa ai senatori. Già si parla di mettere la fiducia anche lì, roba che non si è mai vista. Se la riforma passerà anche al Senato, chiederemo pacificamente davanti al Quirinale che il presidente Mattarella non la firmi. Ma ringrazio i partiti uniti contro di noi, perché ci stanno facendo la campagna elettorale”. Durante le dichiarazioni di voto, Roberto Speranza di Mdp, ha detto che il Rosatellum 2.0 è “una pagina nera del nostro Parlamento” e che “l’approvazione di questa legge scalfisce la qualità della nostra democrazia”.
A livello locale se da una parte la Svp ritiene la legge un buon compromesso, la deputata di Forza Italia Michaela Biancofiore confida che qualcosa possa cambiare nel passaggio al Senato: “Il governo - dichiara al Corriere dell'Alto Adige - ha accettato come raccomandazione l’ordine del giorno Kronbichler (Mdp) per abbassare la clausola speciale per le minoranze alla Camera e al Senato, dal 20 al 10%. Questo ordine del giorno, al quale non ho potuto apporre la mia firma perché non è stato messo in votazione, trova la mia più totale condivisione e mi auguro venga ripreso nel testo di legge nel passaggio al Senato. L’abbassamento della soglia o addirittura la sua cancellazione, stante un sistema uninominale senza scorporo era tra i miei emendamenti decaduti con l’apposizione della fiducia. Nel ridisegnamento dei collegi e nel passaggio al Senato, il governo non può non tener conto delle opposizioni in Regione che si vedrebbero fin da ora inibita ogni corsa democratica e ogni possibilità di elezione”. Si tratta di una legge che andrebbe chiamata “imbroliellum”, commenta Florian Kronbichler. A fargli eco il deputato dei 5 stelle Riccardo Fraccaro: “Questa legge elettorale è il condensato delle porcate fatte dai partiti negli ultimi anni”.
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Se la Biancofiore è contraria
Se la Biancofiore è contraria, sono sicuro che è una buona legge.