Sports | Festival dello Sport

"L'arrampicata è un mondo di sorprese"

Al Festival dello Sport arriva Angelika Rainer, climber meranese 3 volte campionessa mondiale, per far scoprire l'esperienza dell'arrampicata
Arrampicata su roccia
Foto: Angelika Rainer
  • A Trento torna il Festival dello Sport. A partire da oggi, 12 ottobre, fino a domenica 15 la città ospiterà la sesta edizione del Festival, organizzata come di consueto in collaborazione con la Gazzetta dello Sport. Tra i molti ospiti che si susseguiranno nelle quattro giornate c’è anche Angelika Rainer, sportiva meranese tre volte campionessa mondiale di arrampicata su ghiaccio e detentrice di diversi record nell’arrampicata su roccia, che venerdì 13 ottobre illustrerà il mondo dell’arrampicata: uno sport che, come ha raccontato anche a salto in un’intervista in anteprima, è sempre in grado di stupire e di rivelare sorprese continue. 

    SALTO: Angelika Rainer, com’è nata la passione per questo sport? 

    ANGELIKA RAINER: Ho iniziato da bambina, a 12 anni mia madre ha deciso di iscrivermi a Merano nella palestra in cui si praticava arrampicata e sono stata immediatamente conquistata. Ho iniziato quasi subito a fare le gare e, grazie al mio allenatore, poco dopo ho conosciuto l’arrampicata su roccia, per poi approdare, verso i 18 anni, all’arrampicata su ghiaccio. 

  • Angelika Rainer: "Ho iniziato da bambina, a 12 anni mia madre ha deciso di iscrivermi a Merano nella palestra in cui si praticava arrampicata".: Foto: Angelika Rainer
  • Pratica anche altri sport? 

    La mia attività principale rimane l’arrampicata ma mi piace molto correre e andare in bici, del resto abitare in una zona di montagna permette di trascorrere molto tempo all’aria aperta. 

    Crescere in un territorio come quello altoatesino è stato quindi fondamentale per sviluppare la passione per l’arrampicata? 

    Certamente. Mia madre ama molto la montagna e fin da piccola mi ha permesso di coltivare la passione per queste zone, ma per un bambino non c’è nulla di più stimolante e divertente. Ad ogni passeggiata in montagna c’è sempre qualcosa di nuovo da scoprire: laghi in cui nuotare, prati in cui correre, valli da esplorare…

    Si tratta di uno sport che vive in simbiosi con la natura…

    Siamo abituati fin da subito ad avere riguardo per l’ambiente in cui ci troviamo e il rispetto per il territorio si unisce alla passione per l’arrampicata. Questo caratterizza tutti gli atleti e permette di entrare in connessione con tutti. Ho viaggiato molto, anche in paesi non particolarmente famosi dal punto di vista turistico, ho conosciuto sportivi provenienti da varie nazioni e, nonostante le diverse culture o esperienze, sono nate delle bellissime amicizie. 

     

    ricordo che, quando ho iniziato, ero l’unica ragazza a praticare questo sport. Sono stata accolta bene, ma rappresentavo una novità e solo qualche decennio prima mia mamma si era sentita dire che l’arrampicata era “una cosa da maschi”  

     

    Con il tempo l’arrampicata si sta diffondendo tra un pubblico più ampio? 

    Ancora oggi si tratta di uno sport di nicchia, soprattutto se si pensa a sport più popolari come il calcio, ma negli anni ho visto che il gruppo di appassionati è sempre più nutrito, con un crescente numero di persone che iniziano ad approcciarvisi. 

    Un passo in avanti è stata anche la decisione di includere l’arrampicata su roccia tra gli sport olimpici da Tokyo 2020? 

    Sicuramente la possibilità di diventare una disciplina olimpica permette di acquisire visibilità. Questo si traduce anche in un numero più alto di sponsor e in un maggior ritorno economico, fondamentale per un professionista che vuole vivere del proprio lavoro. Anche l’arrampicata su ghiaccio si è candidata ad entrare tra le discipline delle olimpiadi invernali e spero che il comitato decida positivamente in tal senso. 

    Il cambiamento climatico rischia però di avere un impatto pesantissimo su questo tipo di sport? 

    Mentre l’arrampicata su roccia riesce ad adattarsi meglio ai problemi ambientali, la possibilità di gareggiare su ghiaccio rischia di essere per sempre compromessa. Lavorare per ridurre le conseguenze dell’inquinamento ha moltissimi risvolti, anche in ambito sportivo, e spero che le azioni di contrasto possano essere davvero incisive. 

  • Angelika Rainer: "La possibilità di gareggiare su ghiaccio rischia di essere per sempre compromessa.": Foto: Angelika Rainer
  • Il mondo dell’arrampicata soffre di una visione patriarcale, come capita spesso a numerose discipline? 

    Non mi è mai capitato di scontrarmi con una mentalità particolarmente maschilista e conservo poche esperienze negative, ma ricordo che, quando ho iniziato, ero l’unica ragazza a praticare questo sport. Sono stata accolta bene, ma rappresentavo una novità e solo qualche decennio prima mia mamma si era sentita dire che l’arrampicata era “una cosa da maschi” e che quindi sarebbe stato meglio per lei cambiare sport. Per fortuna, negli ultimi anni, mi capita di vedere sempre più ragazze che si avvicinano all’arrampicata e questo mi rende ottimista per il futuro. Si tratta davvero di uno sport che può riuscire a conquistare tutti e permette di coltivare non solo la gentilezza verso l’ambiente ma anche dei profondi legami di amicizia. 

A Trento il Festival dello Sport apre oggi i battenti per una quattro giorni di eventi e conferenze. Moltissimi gli sportivi attesi: da Roberto Baggio a Karl-Heinz Rummenigge, da Gianmarco "Gimbo" Tamberi a Sofia Goggia, passando per Paola Egonu, Boris Becker e Andrea Dovizioso. 

Il Programma del Festival:  https://www.ilfestivaldellosport.it/?gclid=Cj0KCQjwsp6pBhCfARIsAD3GZuaL…