"L'alpinismo è nel mio cuore"
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Nella terza giornata del Festival dello Sport molti sono i nomi che sfilano nel parterre di Trento. In queste giornate dedicate all’atletismo, che per l’edizione di quest’anno La Gazzetta dello Sport ha deciso di dedicare ai Nati per vincere, un panel è destinato a Catherine Destivelle, alpinista francese dalla storia sportiva straordinaria, unica donna a vincere il Piolet d’or alla carriera. Nata in Algeria da genitori francesi, fin da piccola frequenta Fontainebleau, vicino Parigi, dove sboccia la sua passione per l’arrampicata. Destivelle racconta, infatti, che dai 13 ai 20 anni si dedica completamente all’arrampicata, anche durante le vacanze al mare, sulle falesie intorno a Calais. Poi, decide di iscriversi a fisioterapia e di lavorare a Parigi fino alla metà degli anni ‘80, quando sceglie di riprendere ad arrampicare, iscrivendosi e vincendo le prime gare di arrampicata mai disputate. Dopo le vittorie ottenute, Catherine Destivelle torna all’alpinismo, compiendo delle imprese epiche, raccontate al Festival attraverso le domande dei giornalisti Alessandro Filippini e Luca Calvi. Negli anni ‘90 le scalate al Petit Dru, compiuta in sole 4 ore seguendo la via Bonatti, al’Eiger, al complesso delle Grandes Jorasses e al Cervino aprono la strada alle prime scalate femminili in solitaria, per poi continuare con mete fuori dall’Europa e con la scoperta di una nuova via al Petit Dru.
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Il suo impegno permette di abbattere molte barriere e nonostante Destivelle non si definisca una femminista ci tiene a sottolineare quanto l’educazione sia centrale perché le donne possano avvicinarsi all’alpinismo, da sempre ritenuto pericoloso e troppo sfidante, rimanendo, quindi, confinato tra le prerogative maschili. Con il tempo, però, le donne hanno saputo superare il retaggio patriarcale ed avvicinarsi a questo sport, con un aumento significativo delle scalatrici negli ultimi anni. Del resto proprio la volontà di ampliare il pubblico di appassionati alla montagna ha spinto Catherine Destivelle ad aprire una casa editrice, Les Éditions du Mont-Blanc, con la quale ha pubblicato 130 titoli in 10 anni. Destivelle, infatti, ha notato un progressivo allontanamento dal racconto delle imprese alpinistiche, cresciuto in Francia soprattutto grazie ad un nutrito numero di giornalisti legati alla rivista Paris Match, che negli anni sono stati sostituiti da un racconto social spesso troppo patinato e poco veritiero. Molti sono invece gli alpinisti che continuano ad affrontare le vette montane, diventando testimoni dei cambiamenti e delle sfide di questo delicato habitat, come dimostra l’annuale premiazione dei Piolets d’or, i premi più prestigiosi dell’alpinismo, che quest’anno si terranno a dicembre in Italia, a San Martino di Castrozza. E proprio sul finire del panel è Catherine Destivelle ad annunciare il vincitore del Piolet d’or alla carriera 2024, andato all’alpinista spagnolo Jordi Corominas, per il suo stile leggero e moderno, in grado di influenzare le successive generazioni di scalatori spagnoli.
È Catherine Destivelle ad annunciare il vincitore del Piolet d’or alla carriera 2024, andato all’alpinista spagnolo Jordi Corominas
Un riconoscimento alla cultura alpinistica ispanica, che Destivelle accoglie con gioia, pur non mancando di ricordare che il premio può essere assegnato anche alle alpiniste e alle scalatrici, capaci di portare l’alpinismo nel cuore, proprio come Destivelle afferma essere per lei.