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“Le risposte di Deeg? Vergognose”

Migranti, il sindaco Renzo Caramaschi replica con durezza all'assessora provinciale al sociale: “L'invito a utilizzare il Palasport mi indigna”.
Renzo Caramaschi
Foto: Renzo Caramaschi

salto.bz: Sindaco Caramaschi, a poche ore dalla morte al freddo di un cittadino egiziano a Bolzano Sud, l’assessora provinciale al sociale Waltraud Deeg ha risposto alle richieste del Comune di Bolzano proponendo a quest'ultimo di aprire il Palasport all’accoglienza delle persone migranti. Alla riunione di ieri del Consorzio dei Comuni lei si è detto in totale disaccordo con l'assessora. Perché?

Renzo Caramaschi: Se Deeg vuole trasformare Bolzano in Lampedusa, o in un hotspot per la migrazione, ha sbagliato completamente indirizzo. La città di Bolzano non sostituisce né lo Stato né la Provincia, che sono carenti. Questi sono flussi migratori, non è emergenza freddo. Loro sono assenti totalmente, tant’è che il presidente Kompatscher è stato molto chiaro e ha capito perfettamente la necessità di trovare posti fuori dal capoluogo, non delle stanze della stazione o al Palasport. Perché dovrei interrompere le attività di una città, delle associazioni sportive, per l’inerzia e l’incapacità della Provincia che in accordo con lo Stato dovrebbe gestire i flussi migratori? Perché solo Bolzano? Bisogna farsi la domanda politicamente.

Deeg vuole trasformare Bolzano in Lampedusa? Perché dovrei interrompere le attività di una città per l’inerzia e l’incapacità della Provincia?

Considera gravi le affermazioni dell’assessora Deeg?

Sono fuori luogo e miopi. E le spiego meglio perché.

Prego.

Quando diventai sindaco, nel 2016, il flusso di migranti veniva gestito dalla Provincia in strutture quali l’Alimarket e l’Hotel Alpi: quanto di negativo accadde allora fu attribuito al sindaco, soprattutto dalla destra. Ma la città di Bolzano è tenuta per legge a rispondere a 400 domande di assistenza dei profughi internazionali. Noi ne avevamo il doppio, 800. Chissà perché la Provincia tende a concentrarle su Bolzano… le località turistiche sono pulite e tranquille mentre qui vanno i problemi. Allora chiesi al Commissariato del Governo di applicare la legge e furono attivati i CAS, i centri di accoglienza. E così 400 andarono in periferia e la situazione tornò a essere gestibile.

Per quale ragione la situazione ora sarebbe ingestibile?

La situazione negli anni si riequilibrò e stabilizzò, ma continuavo a dirlo al Comitato per l’ordine e la sicurezza: non chiudete i CAS fuori provincia, guardate che serviranno! Ma la Provincia li ha chiusi tutti, sono mancanti e latitanti. Che un’assessora alle attività sociali dica che bisogna provvedere aprendo il palasport o delle stanze alla stazione è vergognoso.

 

 

Critiche arrivano pure da altre direzioni, in particolare sulla gestione dei senzatetto e gli innumerevoli sgomberi. Su questo fronte, il Comune difende il proprio operato?

Coi bacini montani io sono impegnato a pulire gli argini per motivi di sicurezza. È Deeg che tende a sovrapporre continuamente migrante e senzatetto, è troppo comodo dire “è un problema di senzatetto, se ne occupi il Comune”. Ma se è una persona migrante, fa domanda e dovrebbe stare nei CAS. Parliamo di povera gente che viene da situazioni di oppressione, di sofferenza. Se la risposta della Provincia è attivare la stazione o aprire il Palasport, beh, io mi indigno.

Sull’emergenza freddo il Comune è equipaggiato?

Noi ce l’abbiamo messa tutta. Abbiamo 600 persone ospitate in varie strutture e a vario titolo, Caritas, privati… più altre 130 sotto i ponti. Dovremmo averne 400. C’è uno sforzo della città, ma se l’idea è che il Comune debba provvedere e farsi carico di responsabilità che non ha, allora non ci siamo proprio capiti. Da gestire abbiamo già minori non accompagnati, donne con bambini, abbiamo comprato l’edifico di Via Comini con 90 posti per l’emergenza freddo, abbiamo chiesto alla Provincia l’ex Alimarket… possibile che dobbiamo sempre andare alla conta?

Deeg sostiene che a pagare tutte queste strutture sia la Provincia.

Non è assolutamente vero. Noi spendiamo due milioni e 900mila euro per l’assistenza, di cui 600mila sono contributi provinciali e la differenza la mette il Consorzio dei Comuni dell’Alto Adige, ovvero coloro che non coprono nessuna necessità e perciò contribuiscono a ripianare il disavanzo. Ma io non chiedo soldi, io sarei ben felice di contribuire coi soldi bolzanini a Brunico, a Bressanone, a Vipiteno, a San Candido…

Kompatscher è stato di parola. Deeg ha una visione più limitata, parziale ed egoistica.

Quali rassicurazioni ha ricevuto dal Landeshauptmann?

Kompatscher ha garantito di attivare 50 posti fuori Bolzano entro la settimana e altri 100 entro Natale. È stato di parola. Deeg ha una visione più limitata, parziale ed egoistica, e di ciò mi stupisco moltissimo.