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Le ricette della signora Toku

Un film "giapponesissimo" a base di marmellata, ciliegi ed una spolverata di malinconia (q.b.)
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Un film “giapponesissimo”! Così mi è stato descritto questo film da un amico che lo aveva visto prima di me, e debbo ammettere che l'aggettivo calza a pennello. Certo,  si potrebbe probabilmente obiettare che questo termine non appartiene al gergo cinematografico tradizionale, ma a mio avviso riassume molto bene l'impressione generale e prima che quest'opera lascia nello spettatore.  Cosa c'è di più giapponese di un film con ciliegi in fiore, dolci tipici a base di marmellata di fagioli rossi (“An”, il titolo in lingua originale, è proprio il nome della marmellata in questione) dalla lenta ed elaborata preparazione, vecchiette tristi ma sorridenti e dalle movenze buffe, che parlano alla luna e sono certe che ogni cosa ha una storia da raccontare, basta saperla ascoltare?

Certo, si fa presto a dire Giappone, eppure una storia così evanescente, dolce e malinconica poteva arrivare unicamente dal paese del Sol levante. Il tempo è concetto cardine della vicenda: sembra  molto quello richiesto per ottenere una buona marmellata, ma tragicamente poco quello che, infine, hanno a disposizione Toku (donna anziana, la cui giovinezza è stata segnata dal tragico marchio di una terribile malattia), Sentaru (un uomo pieno di debiti e oppresso dal peso del proprio passato e dei propri vizi) e Wakana (adolescente quasi in cerca della propria strada) per conoscersi e comprendersi.

La storia coniuga magistralmente una sorta di elogio della lentezza e la celebrazione dell'effimero, rappresentato idealmente dalla fioritura del ciliegio (monumento nazionale d'elezione ed icona simbolica del Giappone stesso), due concetti solo in apparenza opposti. Quasi come ingredienti accessori, le vicende biografiche  dei tre protagonisti principali sembrano scivolare in secondo piano rispetto alla materialità del cibo attorno a cui ruotano, mediante una narrazione che pare accennata e tracciata in punta di pennello, una sorta di filmico esercizio di calligrafia. Eppure, a chi sa ben osservare, non sfuggiranno la critica sociale e politica e la durezza della vita in un Giappone che, se pur risorto dalle ceneri del secondo conflitto mondiale, deve ancora imparare a mediare con la propria storia.

 

Trailer ufficiale: http://youtu.be/2GH5Y5k4rxE