Society | Wohnbau

Costruire inclusione e comunità

Alberto Bocchio, responsabile area edilizia di Coopbund, racconta i progetti di Coopbund.
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Cooperativa edilizia Casa Concordia
Foto: Coopbund
  • Da quanti anni ricopri questo incarico in Coopbund?

    Sono entrato in Coopbund a novembre 2019, dopo circa dieci anni di esperienza nel mondo della cooperazione edilizia presso un’altra centrale. Sono quindi già cinque anni che lavoro in Coopbund, un percorso che mi ha permesso di portare avanti nuove sfide e collaborazioni.

    Come è strutturata l'area edilizia e in cosa consiste il vostro lavoro?

    L’ufficio è composto da due collaboratrici amministrative, che si occupano di accompagnare le persone interessate all’acquisto di una casa in cooperativa, seguendole nel diventare socie e aiutando le cooperative nei processi di partecipazione ai bandi per l’assegnazione delle aree. Gestiscono inoltre i rapporti con gli uffici pubblici per la presentazione delle domande di contributo. 

    L’assistenza offerta da Coopbund si completa con servizi di coordinamento tecnico e project management, essenziali per supportare le cooperative committenti in tutte le fasi progettuali. Questo include la pianificazione urbanistica, l'ottenimento dei permessi di costruzione, l’acquisto delle aree, l'organizzazione delle gare d’appalto, la stipula dei contratti, e l’assistenza ai soci durante la fase di realizzazione. 

    Il supporto amministrativo e tecnico accompagna i soci fino al momento dell’atto notarile di assegnazione degli alloggi, quando finalmente ricevono le chiavi e iniziano la loro vita nelle nuove abitazioni.

    Quali progetti innovativi avete in corso o in partenza?

    Abbiamo diversi progetti in sviluppo, ma uno particolarmente innovativo è quello che stiamo promuovendo presso la parrocchia di San Paolo. Qui realizzeremo 25 alloggi destinati in gran parte ai soci di Casa Prossima, offerti in parte maggioritaria a prezzo calmierato. Oltre ad essere una delle prime applicazioni del nuovo regolamento per gli alloggi a prezzo calmierato, il progetto introduce un modello di inclusione abitativa, realizzando anche un grande appartamento destinato a ragazzi con disabilità che vivranno in modo autonomo. Questo alloggio, centrale nell’intervento, avrà accesso a un giardino e ad ampi spazi comuni, favorendo l’interazione e l’integrazione tra tutti i residenti. Inoltre, quale ulteriore elemento per favorire l’inclusione, l’accesso dei soci al progetto, che è mediato da Coopbund, prevede la condivisione da parte degli stessi degli obbiettivi del progetto di inclusione. 

    Quali prospettive vedi per il futuro dell’edilizia agevolata?

    Dopo le difficoltà degli ultimi cinque anni, dovute all’implementazione della nuova L.P. 9/2018, che ha imposto ai comuni di approvare nuove modalità per la messa a disposizione dei terreni, finalmente si aprono buone prospettive di sviluppo. L’acquisto di una casa attraverso la cooperativa edilizia rimane l’unica opzione per il ceto medio di investire in una casa senza eccessivo indebitamento, soprattutto considerati gli attuali valori immobiliari, sempre più proibitivi. 

    Oltre a continuare le buone prassi, la sfida futura sarà estendere il modello cooperativo anche agli affitti calmierati. Credo sia fondamentale valorizzare l’aspetto sociale della cooperazione abitativa, creando spazi di condivisione e socializzazione che favoriscano la coesione tra gli abitanti.

  • Foto: Coopbund
  • Qual è stata la tua più grande soddisfazione in questi anni? Di quale progetto vai più fiero?

    Portare a termine un progetto iniziato da zero è sempre molto gratificante. Uno dei progetti che ricordo con soddisfazione è quello nato da un’intuizione nel 2008, quando a Bolzano c’era una carenza di terreni edificabili. In quell’occasione, raggiunsi un accordo con la parrocchia S. Rosario per acquistare una parte dei loro spazi e realizzare 26 alloggi e garage per residenti. Questo intervento ha permesso anche la riqualificazione degli spazi parrocchiali, che sono diventati il cuore sociale del quartiere di Oltrisarco, un punto di riferimento ancora oggi. 

    Il progetto che mi ha dato però la soddisfazione più grande è quello in cui vivo: la demolizione, ricostruzione e trasformazione urbanistica del cinema Concordia, insieme alla riqualificazione della piazza Cristo Re. Le difficoltà sono state numerose, e proprio per questo la soddisfazione è stata ancora più grande. Un aspetto speciale di questo progetto è il forte legame che si è creato tra i soci, che ci porta a organizzare regolarmente eventi, pranzi e incontri nello spazio comune del portico e del giardino. Ogni occasione è un momento di socializzazione e amicizia, e la qualità della vita che si è creata in questo contesto è una soddisfazione continua.