Renzi caccia Letta
“La direzione del Partito democratico, esaminata la situazione politica e i recenti sviluppi, ringrazia il presidente del consiglio Enrico Letta per il notevole lavoro svolto alla guida del governo”. Questo il risultato della seduta odierna (13 febbraio) del Pd targato Matteo Renzi, che ottiene la stragrande maggioranza dei voti: 136 voti favorevoli e 16 contrari.
Il passaggio però sarà tutt'altro che indolore. Intanto, Enrico Letta annuncia che presenterà domani le sue dimissioni al Presidente della Repubblica: “A seguito delle decisioni assunte oggi dalla direzione nazionale del Partito democratico, ho informato il presidente della repubblica, Giorgio Napolitano, della mia volontà di recarmi domani al Quirinale per rassegnare le dimissioni da presidente del consiglio dei ministri”. Se Napolitano le accoglierà, due sono adesso i possibili scenari. O il timone del Governo verrà dato a Renzi – il quale parla in modo un po' surreale dell'”esigenza di aprire una nuova fase con l’attuale coalizione di governo” per arrivare alla fine della legislatura; oppure il Presidente della Repubblica potrebbe sciogliere le Camere e indire le elezioni anticipate. Ovviamente da svolgere ancora senza una nuova legge elettorale. Quella che tutti, in teoria, volevano fare al più presto.
Chissa' se ce la facciamo a
Chissa' se ce la facciamo a entrare nel Guinness dei primati per il numero di governi non legittimati da elezioni.
senza ombra di dubbio il
senza ombra di dubbio il guiness per i governanti più cialtroni rimane fermamente in mano italiana
Ora sarebbe importante che
Ora sarebbe importante che Civati dichiarasse che lui non e' d'accordo, che non si adegua, ecc., e nel contempo ribadisse che rimane nel PD per cambiarlo dall'interno.
fra l'altro la cosa che non
fra l'altro la cosa che non capisco è che si continui a governare con la maggioranza attuale, cambiando praticamente solo, scusate la terminologia poco elegante, i culi scaldanti le ben renumerate poltrone ministeriali. In parole povere, cosa cambia da domani? Faranno finalemente la nuova legge elettorale che già da più di lustro attendiamo? Si darà vita alle ennesime riforme proposte, promesse, stracciate e mal fatte uguali a quelle degli ultimi anni? Si continuerà a combattere la crisi a suon di occupazione attraverso le grandi opere mai finite e di cui nessuno ha mai realmente avuto bisogno?
Ah si, dimenticavo tanto cambiando maggioranza le cose rimangono sempre le stesse. Almeno si risparmia agli elttori il lugubre teatrino della campagna elettorale, ben venga il nuovo governo.
In reply to fra l'altro la cosa che non by Mensch Ärgerdi…
Sara' anche scontato, ma a me
Sara' anche scontato, ma a me viene in mente quella frase del Gattopardo: Bisogna cambiare tutto perche' tutto rimanga uguale.
In reply to fra l'altro la cosa che non by Mensch Ärgerdi…
E, anzi, forse ci soccorrono
E, anzi, forse ci soccorrono meglio le parole dei Vicere' di De Roberto: Abbiamo fatto l'Italia, adesso dobbiamo farci gli affari nostri.
e Renzi agli italiani che dirà? "state sereni"
è anche giusto dare un minimo di soddisfazione a quelli che per votare Renzi han cacciato due euro
ogni volta che c'è una crisi
ogni volta che c'è una crisi di governo, la SVP porta a casa qualcosa
In reply to ogni volta che c'è una crisi by Oscar Ferrari
Schmerzensgeld
Eine derartig ergatterte Autonomie kann man aber nicht als Privileg bezeichnen, sondern bestenfalls als Entschädigung. Wenn Renzi den Letta wirklich stürzen sollte, ist folgerichtig ein großes "qualcosa" fällig!
Ich verstehe es nicht!!
Was läuft denn ab in diesem Land? Da gibt es endlich eine Regierung, die ziemlich stabil ihre Arbeit machen kann, dann kommte so ein Bürgermeister, der sich für den Retter Italiens hält, und zerschlägt das wenig gute das war. Mir scheint dieser Herr ist ein totaler Egomane auf einen Trip: "Io sono dio e voi e miei discepoli!"
Aber vielleicht täusche ich mich ja, und Italien wird von einem Bürgermeister gerettet.