“Da aprile tocca alla politica”
A Bolzano la casa invernale I di via Carducci e la numero II presso maso Zeiler, messi a disposizione rispettivamente dagli imprenditori Heiner Oberrauch e Hellmuth Frasnelli per accogliere i senzatetto, resteranno aperti non più solo fino al 10 marzo, come precedentemente annunciato, ma fino alla fine del mese. Le basse temperature e la mancanza di alternative abitative per i clochard sono i motivi per cui l’accoglienza nelle due strutture è stata prolungata. Dopodiché, dicono i diretti interessati, “la politica ha un dovere”. Quello di occuparsi di queste persone.
Dal 10 dicembre la casa invernale I ospita 50 donne e uomini; mentre 3 famiglie (provenienti da Libano, Iraq e Colombia) e 2 donne, per un totale di 14 persone (compresi sei bambini piccoli, quattro dei quali sono in età scolare e ben integrati nelle scuole di Bolzano), vivono dal 21 gennaio nella casa invernale II al primo piano dello Zeilerhof a Gries. Ai piani superiori, invece, il progetto “Living in dignity” diretto da Karin Cirimbelli, attivista di SOS Bozen, accoglie 20 migranti, con regolare contratto di lavoro. Persone che prima di dicembre hanno dovuto dormire all’addiaccio oppure nel dormitorio di via Comini. “È da irresponsabili lasciare le persone in balie di loro stesse al freddo”, denunciano i volontari Paul Tschigg, Federica Franchi e Cornelia von Hohenbühel.
Dall’apertura della Winterhaus I di via Carducci 100 volontari hanno svolto il servizio notturno: aprono la casa alle 20 che viene di nuovo chiusa a chiave la mattina. Gli ospiti possono entrare nella struttura fino alle 22 e devono lasciarla entro le 8 del mattino. “Le persone si sono abituate al ritmo - raccontano i volontari - arrivano puntuali la sera a casa, sono felici di avere un letto caldo e la mattina ripartono. Sono loro a occuparsi della pulizia delle camere. Nelle ultime settimane, inoltre, sono state coinvolte diverse aziende che hanno fornito cuscini, letti e biancheria da letto, si sono occupate del lavaggio gratuito della biancheria da letto e hanno fornito tè e biscotti”.
Occorre però fare di più. Almeno due dozzine di persone vivono infatti ancora in strada a Bolzano, dormono nei parchi, sulle rive del fiume e sotto i ponti, riferiscono i volontari. Nel corso di un incontro con l’assessore al sociale di Bolzano Juri Andriollo e il vice sindaco Luis Walcher i responsabili delle due case invernali hanno richiamato l’attenzione sulla precaria situazione dei senzatetto, sottolineando che “la società civile non dovrebbe essere costretta a intervenire perché la politica e l’amministrazione falliscono. Le due case invernali sono state costruite in modo rapido e non burocratico e sono gestite in modo sicuro e con grande impegno da volontari impegnati. La società civile ha dimostrato ciò che è possibile ottenere con la buona volontà e le proprie azioni. Auspichiamo che la politica si assuma le sue responsabilità a partire da aprile”.