Cia, l'ex frate in cerca di voti
A Trento, come solitamente a Bolzano, a parte l'ultima clamorosa eccezione, il candidato sindaco per il centrodestra parte nella corsa a primo cittadino in una posizione sfavorevole. O è un candidato con le “spalle larghe”, che occupa già qualche carica politica, oppure sfrutta la corsa delle comunali per lanciare la “volata lunga” verso qualche altra esperienza.
Dal 1990 il copione nel capoluogo regionale è stato questo: sindaco fa due mandati, va in Provincia ed il vicesindaco diventa sindaco. Così è avvenuta la successione Lorenzo Dellai-Alberto Pacher-Alessandro Andreatta, con quest'ultimo che cerca il 10 maggio la rielezione per poi magari nel 2018 spostarsi di pochi passi da via Belenzani (sede del Comune) a piazza Dante (sede della Regione).
Tornando al centrodestra nel 1995, prima elezione diretta del sindaco, a Trento corse Maurizio Perego (18,47% dei consensi), che poi passò la legislatura 1998-2003 in Consiglio provinciale. Nel 1999 Claudio Eccher arrivò al 24,05% e finì nell'emiciclo di piazza Dante fra il 2008 ed il 2013. Nel 2005 a sacrificarsi fu Ettore Zampiccoli (11,09%), segretario di Forza Italia 1.0. Nel 2009 fece la corsa Pino Morandini (20,64%), consigliere provinciale dal 1988 al 2013.
Per cercare di fare meglio di Eccher il centrodestra trentino ha scelto Claudio Cia, consigliere provinciale di Civica Trentina (di fresca nomina visto che come primo dei non eletti ha sostituito Diego Mosna), di fatto consigliere comunale di Trento uscente. Cia è nato a Rovereto il 30 aprile del 1962 e proverà ad arrivare al ballottaggio di domenica 24 maggio sostenuto da cinque forze politiche: Forza Italia, Progetto Trentino, Lega Nord, Civica Trentina, Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale. Delle cinque quella attualmente più in salute è Civica Trentina, che è passata in pochi giorni da uno a tre consiglieri provinciali e ha avuto dei nuovi aderenti anche in consiglio comunale a Trento. Lega e Forza Italia si sono unite in Regione per evitare di finire nel dimenticatoio, Fratelli d'Italia attira sempre la sua piccola parte di “voti di bandiera”, Progetto Trentino vive nell'incertezza per l'uscita di scena del suo padre politico, Silvano Grisenti.
Dal convento all'agone politico
Se Alessandro Andreatta nel suo presentarsi sull'esterno ha uno stile didattico-”pastorale”, che gli deriva dall'esperienza come professore al Collegio Arcivescovile, il suo sfidante ha vissuto la professione religiosa direttamente sulla propria pelle. Cia ha trascorso parte della sua vita in seminario e quindi in convento con i frati minori a Borgo Valsugana, struttura che si sta avviando verso la chiusura per carenza di vocazioni. Cia si è quindi diplomato infermiere a Milano nel 1991, è stato direttore in una struttura privata per anziani, ho svolto attività professionale di infermiere di anestesia e strumentista in sala operatoria, di assistenza diretta alla persona. Tolto il saio nel 2002, si è sposato ed ha avuto due figlie. Nel 2009 è entrato in consiglio comunale nelle fila della Civica per Trento.
Capacità comunicative fuori dall'ordinario
Nella comunicazione politica siamo abituati ad avere a che fare con chi ha lo stile del “venditore di padelle”, chi vive nella riservatezza il suo mandato o chi si destreggia abbondando di “politically correct”. Cia riesce invece a “bucare”, amplificando il suo messaggio sui media tradizionali e giocandosi bene le possibilità di veicolare la sua attività politica. Molti lo ricordano per la sua battaglia contro le nuove modalità della raccolta differenziata, quando portò sotto al municipio i sacchi di pannoloni degli anziani. Oppure quando portò, nel luglio 2014, i conigli nell'ufficio del sindaco Andreatta, per protestare contro la proliferazione degli animali nella zona del cimitero di Trento e dello stadio Briamasco. Fra i “successi mediatici” di Cia vi è anche la partecipazione all'”arena radiofonica” de La Zanzara di Radio 24, con visioni decisamente “teocon” su questioni hot come famiglia e gay.
Ma al di là di come la si possa pensare sulle questioni, osservando il sito www.claudiocia.it e spulciandone le sezioni ci si rende conto appunto di come Cia interpreti al meglio nella comunicazione il suo ruolo politico, per ora limitato alla “pars destruens” di interrogazioni e denunce. Ivi compresa anche la sezione “trasparenza”, con i cud di quanto Cia guadagna dall'attività politica.
La “pars construens”, cinque punti per rilanciare Trento
Lo slogan con la quale Cia lancia la sua candidatura è “Buongiorno Trento! Più sicura, più bella, più tua”. Il tema “sicurezza” non è ancora così “hot” sui media trentini così come avvenuto recentemente a Bolzano, ma sicuramente verrà “cavalcato” in questi due mesi.
Per ora Cia si dedica a cinque aspetti: attività commerciali, parcheggi e viabilità, giovani, agricoltura, riqualificazione aree degradate.
«Sono più numerosi, a Trento – scrive Cia - gli esercizi commerciali che chiudono rispetto a quelli che aprono. Qui entrano in gioco le politiche del Comune, che devono facilitare e promuovere le attività commerciali». Per fare questo Cia spinge ad una diversa politica dei parcheggi e una diversa organizzazione del traffico per rendere ancora più vivibile e attrattiva la città, non solo per i turisti, ma anche per i residenti». Per chi va a Trento comunque, rispetto a Bolzano, sono ancora molto maggiori le possibilità di posteggio gratuito. Se a Bolzano, al di fuori dei parcheggi in via Maso della Pieve e ogni tanto quelli in zona Fiera, l'automobilista deve sempre e comunque mettere mano al portafoglio, a Trento ci sono più possibilità: i parcheggi di attestamento gratuiti dell'ex Zuffo (Trento nord, 15 minuti a piedi circa dalla Regione) e Monte Baldo (in fondo all'area ex Michelin dove sorge il Muse) e le 2 ore a disco orario a ridosso del centro in piazzale Sanseverino e nell'area ex Sit vicina alla funivia per Sardagna.
Cia quindi si occupa della questione giovanile. Trento, città universitaria, più volte negli ultimi anni ha fatto emergere il conflitto tra giovani che giustamente vogliono divertirsi e residenti che alle 22 vorrebbero il silenzio assoluto. «L’amministrazione comunale deve aprire un canale di dialogo diretto con i giovani, finalizzato a definire spazi, tempi e forme per un divertimento che diventi elemento di vitalità sociale e culturale della città, anziché motivo di conflitto con i suoi abitanti».
Nonostante il suo livello di urbanizzazione il Comune di Trento è quello con la superficie agricola maggiore di tutta la provincia. Cia quindi vorrebbe che questa superficie potesse creare nuove forme di occupazione. Infine spazio alla riqualificazione di aree urbane degradate o abbandonate come l'ex Italcementi di Piedicastello o altre zone di Trento Nord, con «progetti realistici e non faraonici».
Sono in disaccordo su un
Sono in disaccordo su un passaggio di questo articolo: il tema della sicurezza è STRA-hot sui media trentini, altroché! E da molti mesi. A leggere i vari L'Adige e il Trentino pare di vivere nel Bronx.
In reply to Sono in disaccordo su un by Gianluca Trotta
Forse la mia impressione è
Forse la mia impressione è semplicemente "comparativa", rispetto ad esempio al luglio 2013 quando, dopo una violenta rissa in città tra stranieri, in piazza Dante c'erano un po' tutti: Polizia locale, Polizia stradale, Carabinieri, Finanza e addirittura i forestali.
In reply to Forse la mia impressione è by Mattia Frizzera
Mah, guardi: su come reagisce
Mah, guardi: su come reagisce il potere, che per "dare il segnale" agli elettori militarizza la città, non so dirle. Ma sui media, le assicuro che il tema della sicurezza è davvero all'ordine del giorno. Ci sono stati mesi che, in prima pagina, non c'era che quello.
In reply to Forse la mia impressione è by Mattia Frizzera
Questo, ad esempio, l'ho
Questo, ad esempio, l'ho appena letto sul Trentino online: http://trentinocorrierealpi.gelocal.it/trento/cronaca/2015/03/14/news/p…
Ricorderei una delle
Ricorderei una delle battaglie di Cia, tanto per capire il livello (sennò sembra che sia uno normale): http://www.uaar.it/news/2014/04/07/clericalata-della-settimana-14-claud…