Politics | SOlo ideali?

La discesa in campo anticipata

Ho a lungo sostenuto e ne sono ancora convinto che un cittadino debba impegnarsi nel contribuire allo sviluppo della società nella quale vive
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~~Ho a lungo sostenuto e ne sono ancora convinto che un cittadino debba impegnarsi nel contribuire allo sviluppo della società nella quale vive e ciò significa anche sostenere i valori nei quali credere, testimoniare e Da condividere, perché ognuno di noi costruisce un po’ di ciò che viviamo e lasciamo ai nostri figli.
Ho cercato a mio modo in questi anni di presentare con innumerevoli mei scritti una visione sul senso di appartenenza alla nostra terra, di interpretare con la mia azione il rispetto verso le opinioni altrui, ma anche, senza tanto accusare, additare, di portare proposte ed esempi.
Se volete, posso anche sentirmi un idealista, spesso però gli ideali servono per dare forza, passione ed energia.
Con questo spirito ho certamente ragionato con il mio amico Ivan, con il quale condivido da mesi sul campo professionale un progetto e che stimo come persona, anche per il suo impegno civico e nel mondo cattolico.
Nei nostri pranzi di lavoro abbiamo spesso parlato e condiviso la necessità di vincere la tentazione di abbandonare a se stessa la politica che a nostro avviso richiede, come lo richiede la Chiesa, un profondo rinnovamento. Oggi, come ho cercato di vivere nelle precedenti elezioni comunali di cinque anni fa con Athesis, è richiesta una vigile presenza di voce viva e se occorre anche una discesa in campo coraggiosa.
Un coraggio legato all’idealismo, ai Valori, meno alla poltrona, quindi non tanto interessati al successo ad ogni costo, ma alla presenza di voce forte, chiara, coerente, stabile.
Nel rispetto di tutti, anche di quella politica che non condividiamo, come detto, non si scappa, ma si è presenti.
Questo è ciò che mi ha spinto sempre e che ho condiviso con Ivan al punto da ipotizzare la rinascita di una Lista civica Benussi con un mio logico impegno al suo fianco.
Ma tutto ciò era un progetto ancora in embrione, che come progetto richiedeva un programma, trovare e condividere insieme tale progetto con compagni di percorso, perché la forza sta appunto nella condivisione equilibrata e convinta.
In questo sviluppo di un senso di responsabilità ovviamente condividiamo con le nostre famiglie sensazioni ed equilibrio, perlomeno questa è la mia abitudine e tutto deve maturare insieme e ci vogliono i giusti ritmi e tempi.
Ieri questo progetto che ho certamente contribuito a sviluppare con un credo ed una fiducia con Ivan, si è aperto con un’accelerazione via stampa, che per i suoi primi effetti mi ha sorpreso e ciò mi ha portato a riflettere e come ho oggi a lungo ragionato con Ivan a rendermi conto che il mio senso di fare politica o vivere gli ideali così a lungo condivisi con mio padre in Athesis, probabilmente si collocano su un piano di aspettative diverse. Credo nella testimonianza condivisa su questo mio livello civico, che è condivisibile probabilmente anche in famiglia, ma laddove così prematuramente, prima ancora di aver costruito il progetto al completo il tutto viene condiviso da un partito in “appoggio”, devo purtroppo dire che tutto ciò non sta così nelle mie vene.
Si tende così a trasformare un ideale che ispira un progetto ad uno strumento di battaglia politica, sostenuti quindi dagli strumenti e con i metodi che intendevo con coraggio forse contribuire a riformare.
Devo dire che proprio queste visioni, frutto di una mia vita di esperienza e maturazione, anche in famiglia, anche con i figli, con tutti i problemi del lavoro, della salute, con tutte le preoccupazioni si devono armonizzare.
Devo quindi ammettere che non condivido questo scenario di cambia bandiere diffuso negli annunci di questi giorni, non tanto sul piano strettamente politico o partitico, ma sul piano della coerenza e della chiarezza di valori in un percorso.
Auguro ad Ivan ogni bene, anche in questa esperienza nuova che ha annunciato di vivere e continuo a sostenere quindi idee e valori, pur non scendendo in campo. Vivo tutto ciò meglio perché non scendo a compromessi con me stesso.
Un abbraccio cordiale
Alberto Berger

 

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Gianluca Trotta Mon, 03/16/2015 - 21:14

Uh. Fremevo nell'attesa di leggere parole simili. Grazie dell'emozione. Ora torno a tuffarmi nelle preziose pagine dell'opera omnia di Giovanardi.

Mon, 03/16/2015 - 21:14 Permalink