La Convenzione entra nel vivo
Esaurita la prima fase degli Open Space, individuati i nomi che comporranno la Convenzione dei 33, il calendario operativo previsto per proseguire i lavori di riforma e aggiornamento dello Statuto di autonomia ha proposto ieri (12 aprile) una nuova riunione del Forum dei 100. Si trattava di fare il punto della situazione prima di passare alla nuova fase, quella cioè che dovrebbe vedere la maturazione dei temi affiorati in chiave realmente propositiva.
In realtà non erano proprio 100 i convenuti nella grande sala del Consiglio provinciale, ma soltanto la metà. Lo scopo immediato della riunione, presieduta da Thomas Widmann, era semplicemente quello di prendere nota di un documento, intitolato “Le idee della popolazione altoatesina”, nel quale gli organizzatori hanno condensato e catalogato tutte le aree tematiche maggiormente “arate” nelle nove occasioni in cui i circa 2000 partecipanti agli Open Space si erano dati appuntamento per dibattere le loro generiche “visioni per l'Alto Adige futuro”. I punti ripercorsi velocemente corrispondono così ai capitoletti del documento e riguardano: l'ampliamento dell'autonomia, gli attivisti sudtirolesi (traduzione un po' edulcorata del termine “attentatori”, che sarebbe stato forse più opportuno e soprattutto esatto utilizzare), l'autodeterminazione e l'indipendenza, la convivenza tra i gruppi linguistici, la cultura, l'Euregio, l'immigrazione, le problematiche delle valli ladine, la partecipazione dei cittadini, il plurilinguismo e la proporzionale, le questioni sociali, i rapporti con l'Austria, i rappresentanti eletti, la scuola, la sostenibilità e infine – non poteva certo mancare – la toponomastica.
Com'è stato più volte spiegato, da ora in poi il compito assegnato al gruppo dei 100 sarà quello di raccogliersi in gruppi di lavoro per riesaminare ogni capitolo suddetto, aggiungerne eventualmente altri e quindi distillare proposte e suggerimenti da far passare al gruppo più ristretto, vale a dire la Convenzione vera e propria, formata dagli otto componenti eletti dai 100 che si sono sommati agli esponenti nominati dal Consiglio provinciale secondo vari criteri istituzionali (e tutti rigorosamente proporzionali). Tra circa un anno (presumibilmente più per eccesso che per difetto) i risultati dovrebbero quindi essere esaminati dal Consiglio provinciale e finalmente, dopo essere stati soppesati anche da quello regionale (come noto anche a Trento è al lavoro una Consulta analoga a quella sudtirolese), un nuovo “Pacchetto”, embrione del terzo Statuto di autonomia, sarà inviato a Roma.
Durante il breve dibattito seguito alla presentazione del documento, sono stati toccati anche un paio di punti critici emersi al termine della prima fase della Convenzione. Il primo è quello dello scarso interesse mostrato sinora dal gruppo linguistico italiano. Un problema che aveva anche dato luogo a polemiche in rapporto alla sua rappresentatività nel gruppo degli otto, ma che evidentemente potrebbe riproporsi tra poco, quando nei lavori verrà coinvolto anche il vasto mondo delle associazioni, chiamate a discutere in quattro Workshop (si terranno esattamente il 3, 4, 5 e 6 maggio, dalle ore 16.00 alle 19.30, presso Palais Widmann) altrettanti aspetti salienti dell'auspicata riforma. Il secondo punto critico, connesso al primo, è quello di riuscire a dare alla Convenzione costante visibilità, pena l'inaridimento degli stimoli all'interno di un contenitore che potrebbe rivelarsi, quindi, troppo formale. “Soltanto se ci sarà effettiva partecipazione della società civile – ha affermato Widmann appellandosi al ruolo di moltiplicatori che dovranno assumere i 100 – sarà anche possibile presentarsi a Roma con maggiore peso, credibilità e speranza di successo”.
Intanto, il prossimo appuntamento è previsto per sabato 30 aprile, data in cui – negli spazi dell'Eurac – si celebrerà la seduta costitutiva della Convenzione dei 33.