Society | Emergenza umanitaria

Renzi: "l'Europa non può salvare le banche e poi lasciar morire i migranti"

Ieri la nuova tragedia dell'immigrazione nelle acque tra Libia e Lampedusa: centinaia i dispersi. Durissimo Alfano: "l’Italia non può diventare la prigione dei rifugiati politici".

Da qualche settimana gli sbarchi avevano ripreso dimensioni bibliche e puntuale, ieri, è giunta una nuova tragedia a scandire l'esodo della disperazione attraverso il Mediterraneo, complici la Libia fuori controllo e l'Europa inerme

Rispetto alla tragedia di Lampedusa dell'ottobre 2013, la contabilità dei morti questa volta è mitigata dalla distanza (più di 100 miglia nautiche) che in questo caso separa il nuovo cimitero dei migranti dalle coste italiane. Le salme vengono recuperate sulle coste libiche distanti sole 40 miglia, come testimoniano le immagini trasmesse anche dalle televisioni. I migranti tratti in salvo sono poche decine, riferiscono le agenzie di stampa, ma i dispersi sono più di 200, a fronte di altri 200 invece fortunatamente recuperati in vita dal mare. Sul posto si trovano per prestare i soccorsi navi militari ed anche navi mercantili già presenti nella zona e resesi disponibili per fornire ulteriore supporto logistico. 

Ma l'Europa osserva inerme, al di là di un messaggio di cordoglio e delle dichiarazioni in merito alla necessità che a breve i 28 paesi dell'Unione si riuniscano per affrontare la nuova emergenza.
L'opinione diffusa, insomma, è che ormai non siano più sufficienti gli sforzi che l'Italia sta facendo con Mare Nostrum ed occorra, invece, mettere in piedi una missione internazionale per tentare di bloccare i trafficanti di morte e consentire alle migliaia di richiedenti asilo che si trovano in Libia di poter presentare le domande in quel paese