“Nessuna barriera al Brennero”
“Grazie all'impegno dell'Italia per intensificare i controlli sui treni diretti in Austria, per ora non è necessaria la costruzione di una barriera al Brennero”, lo hanno annunciato il ministro degli interni Angelino Alfano e il suo omologo austriaco Wolfgang Sobotka a margine dell’incontro avvenuto oggi (13 maggio), nei pressi della frontiera italo-austriaca. Presenti anche il presidente della Provincia Arno Kompatscher e il capitano del Tirolo Günther Platter.
“L’Europa deve guardare avanti e per farlo non può mettere indietro le lancette dell'orologio. Occorre impedire che si edifichino muri e il lavoro che abbiamo svolto insieme” con l'Austria “va in questa direzione”, ha affermato il capo del Viminale. Riguardo la specifica questione dei profughi Alfano ha dichiarato che “non smetteremo di fare accoglienza ma non è il migrante che stabilisce qual è il luogo dove essere accolto, noi siamo un grande Paese con grande cuore e grandi regole giuridiche ma dove accogliere i migranti lo stabiliamo noi”.
Le persone rintracciate al Brennero verranno quindi smistate in altre località d'Italia, dove deciderà l'autorità competente. Il flusso migratorio - spiega il ministro - registra un -13,7% rispetto a quello dell'anno scorso; “noi siamo qui non per raccontare il problema ma per offrire soluzioni e la soluzione italiana è severa, chiara e semplice. Abbiamo lavorato per impedire che i migranti arrivassero qui e ci siamo riusciti perché il numero dei migranti è diminuito”, così Alfano.
Doveva esserci un muro. Non ci sarà. Abbiamo lavorato bene e lo diciamo. Andiamo avanti con fiducia. #Brennero pic.twitter.com/e3FKXYgTQd
— Angelino Alfano (@angealfa) 13. Mai 2016
Se la situazione dovesse restare stabile non ci sarà dunque la necessità di istituire misure straordinarie al confine del Brennero (le richieste di asilo in Tirolo risultano praticamente azzerate). “Si tratta di un ottimo risultato per l'Euregio e per l'intera Unione Europea nonché della dimostrazione che se gli Stati collaborano fra di loro si possono trovare le soluzioni, e il fenomeno migratorio può essere tenuto sotto controllo”, ha sottolineato Kompatscher rimarcando il “forte impegno messo in campo dal governo italiano per affrontare la situazione”.
Il Landeshauptmann ha inoltre ribadito, in sintonia con Platter, che “il ruolo di mediazione tra Italia e Austria svolto dall'Euregio ha contribuito al raggiungimento di risultati positivi. Il nostro obiettivo era quello di evitare ogni tipo di misura straordinaria al Brennero, e ci stiamo muovendo nella direzione sperata”. Alfano è poi nuovamente intervenuto ricordando che i controlli interni ai confini italiani sono stati rafforzati soprattutto sui treni internazionali e hanno riguardato centinaia di persone. Motivo per cui sono stati assegnati oltre 100 uomini in più rispetto al contingente attuale per garantire la sicurezza delle frontiere, “stiamo andando nella direzione di impedire ogni tipo di barriera, che rappresenterebbe un grave danno economico ma non solo”.
Anche il ministro Sobotka ha dato atto all'Italia di aver svolto in pieno i propri compiti, e ha aggiunto che “se si andrà avanti di questo passo un luogo simbolico come il Brennero rimarrà aperto al transito di merci e persone”. Sull’eventualità di una barriera al Brennero era intervenuta stamani anche la presidente della Camera Laura Boldrini: “Il muro è il fallimento della politica, è un segno di debolezza. Quando non vuole risolvere il problema abbassa la testa rinviandolo è così che comincia il declino. Per questo dico no a tutti i muri che creano dolore. Spero che in Austria ci ripensino. Il muro non risolve, è impraticabile, velleitario e triste perché lo vorranno tutti più alto”.
Jetzt haben auch die Wiener
Jetzt haben auch die Wiener Minister kapiert, dass ihr Kriegsgeheul
vollkommen deplaziert war. Erst Kompatscher musste dem Sobotka
beibringen, dass man nicht einen Zaun vor der Haustür dessen montieren kann, bei dem man am nächsten Tag eingeladen ist.
Zurück nach Österreich ? Gott bewahre vor einer zweiten Option, und
vor den Wienern, die uns dann komandieren würden.