Society | Lettera

Per una scuola aperta, per davvero.

Sta per finire un altro anno scolastico passato perlopiù in didattica a distanza. L'opinione degli studenti altoatesini e le loro soluzioni dopo i tagli alla formazione.
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Foto: Pixabay

L'anno scolastico, un altro segnato dalla pandemia di Covid-19, è agli sgoccioli ed è tempo di tirare le somme. Riceviamo e pubblichiamo una lettera della Consulta Provinciale degli Studenti e delle Studentesse:

 

Mancano ormai poche settimane alla fine di un anno scolastico passato tra didattica a distanza e qualche lezione in presenza.
Anche se poche settimane, crediamo che queste siano decisive per concludere l’anno nel miglior modo possibile e che servano da trampolino di lancio per l’avvento del nuovo anno scolastico 2021/2022.
Finalmente, dopo diversi mesi, abbiamo ottenuto a livello scolastico ciò che, prima della pandemia, davamo per scontato: la Scuola in presenza.
Quest’ultima ha sempre rappresentato, per noi studenti, qualcosa di più di un semplice luogo dove apprendere nozioni, acquisire conoscenze e competenze. La Scuola in presenza significa dialogo, crescita, relazioni - significa vita.

Mettiamo da parte i programmi, i voti, le prestazioni finalizzate alla valutazione, per mettere davanti le relazioni, il dialogo e l’educazione

Ora - più di ogni altro momento passato - chiediamo a tutti i docenti di mettere gli studenti e le studentesse, con le loro soggettive peculiarità, prima di ogni altra richiesta burocratica, ogni altro “programma” da affrontare, ogni altro voto da attribuire. Mettiamo da parte i programmi, i voti, le prestazioni finalizzate alla valutazione, per mettere davanti le relazioni, il dialogo e l’educazione.
Solo mettendo in pratica questo, a settembre 2021, si potrà veramente ricominciare con un nuovo capitolo, con nuove opportunità e con una nuova Scuola consapevole di ciò che è stata la pandemia e conscia delle reali priorità che la Scuola dovrebbe avere.
Una Scuola che, vogliamo sottolineare, si vedrà ulteriormente penalizzata dopo la crisi dovuta alla pandemia, a causa del taglio messo in atto dalla Giunta Provinciale riguardante il rimborso per l'acquisto dei libri scolastici. Un taglio sull'Istruzione che rischia di creare una Scuola "per pochi", quando è invece proprio in un periodo di crisi - che ha colpito purtroppo numerose famiglie e ha svantaggiato tanti ragazzi - che la Scuola dev'essere un luogo accessibile a tutti.

Non possiamo permetterci di lasciare indietro chi in questi ultimi due anni ha sofferto di più

Ci rimane che augurarci che i soldi, previsti per il rimborso di un massimo di 150€ a studente, saranno destinati, non solo a mantenere, bensì, ad aumentare le borse di studio attribuite sulla base del reddito.
La nostra proposta risolutiva, dopo questo duro taglio alla nostra formazione, è la seguente: vista la difficoltà che possono avere numerose famiglie ad acquistare i libri cartacei, chiediamo alle singole scuole di aprirsi al mondo digitale anche in presenza; in questo modo gli studenti potrebbero acquistare e utilizzare i libri digitali, che sono più accessibili economicamente.

Ciò nonostante rammarica, però, veder ridotti, a livello provinciale, gli investimenti sulle giovani generazioni proprio in un momento di “ripresa e resilienza”, in un momento durante il quale si decidono le sorti del domani.
Non possiamo permetterci di lasciare indietro chi in questi ultimi due anni ha sofferto di più. Invece di contribuire ad aumentare le disuguaglianze, per il prossimo anno chiediamo una scuola realmente aperta a tutti e a tutte, una scuola che non lasci nessuno indietro, che metta la persona al primo posto.

 

Per la Consulta Provinciale degli Studenti e delle Studentesse

Il Presidente

Andrea Dalla Serra

La Vicepresidente

Silvia Pomella