allarme dei lavoratori
Non c'è giorno che non si tocchino con mano i rincari. Come potremo con il nostro reddito fisso sopportare nel breve e lungo periodo questa spinta inflazionistica?
La nostra autonomia o quel che ne rimane deve intervenire subito con aiuti veloci e semplificati alle famiglie e ai lavoratori. Da un semplice confronto quotidiano con i lavoratori, colleghi e amici risulta chiaramente che i beni primari, quelli di cui non si può fare a meno, incidono notevolmente sul budget familiare. Tutto è aumentato, pane, pasta, frutta di stagione e verdura, bollette della luce e del gas. Le retribuzioni sono ferme e ci rendono ancora più poveri e non serve che questo aspetto ce lo ricordi l'ISTAT, lo vediamo da soli! Questa inflazione metterà anche a rischio i nostri risparmi in quanto tale situazione non si risolverà velocemente e pertanto è importante in questo momento intervenire immediatamente sulle retribuzioni.
Il nostro contratto intercompartimentale è scaduto e la delegazione pubblica ha solamente la priorità di ridefinire una nuova disciplina della struttura retributiva. Per capirci e in breve, unire lo stipendio base e l'indennità integrativa in un unica voce stipendiale e disciplinare il salario accessorio. Questi non sono aumenti!! L'indagine recente svolta dall'Istituto Promozioni Lavoratori (ente di diritto pubblico cogestito da sindacati e organizzazioni sociali dell’Alto Adige, in cui é presente anche l’amministrazione provinciale) esplicita chiaramente che nel settore del pubblico impiego serve uno stipendio migliore in quanto anche in questo settore diversamente a quanto succedeva negli anni passati i concorsi vanno deserti oppure partecipano un numero esiguo di candidati e si fatica a trovare il personale soprattutto nel bel mezzo di una ondata di pensionamenti particolarmente incisiva.
I mezzi finanziari per le contrattazioni collettive per il triennio 2022-2024 sono determinati da Legge Provinciale e lo stanziamento per i prossimi tre anni non promette niente di buono. Per l'anno 2022 i massimi di spesa risultano pari a 12.343.951€ e per gli anni 2023 e 2024 è previsto un importo annuo pari 15.843.951 €. Con questi importi non si riescono ad aumentare gli stipendi a circa 42.000 lavoratori. Nell'ultimo contratto 2019-2021 gli aumenti concessi sono stati rispettivamente del 0,9%, 1,0% e 1,1% sull'indennità integrativa speciale e non sul minimo tabellare. Per l'area dirigenziale tutto cambia in quanto per gli stessi anni sono previsti in totale 22.500.000 €. Due pesi e due misure, è accettabile? Anche ripercorrendo la questione legata al premio di produttività 2021 e come già più volte detto, i fondi economici a disposizione sono stati cancellati con legge provinciale per il finanziamento delle spese legate al COVID. Questa cancellazione non è stata né discussa né tanto meno comunicataci. Forse sarebbe opportuno che nel prossimo contratto iniziassimo a parlare per valorizzare i dipendenti all'introduzione di una quattordicesima mensilità da pagarsi prima delle vacanze estive, così come prevista nei contratti collettivi del settore privato.
In ultimo desideriamo segnalarvi apertamente e per la massima trasparenza anche i nominativi dei componenti della delegazione pubblica per la contrattazione collettiva: Alexander Steiner – Direttore Generale della Provincia, Albrecht Matzneller – Direttore della ripartizione personale della provincia, Veronika Rabensteiner – Direttrice dell'ufficio ordinamento sanitario della provincia, Sabrina Balduzzi – Direttrice della ripartizione aziendale personale dell'Azienda Sanitaria dell'Alto Adige, Silvia Manzini – responsabile dell'ufficio relazioni con il personale ed i sindacati dell'Azienda Sanitaria dell'Alto Adige, Kurt Mair direttore dell'ufficio personale e organizzazione dell'Istituto per l'edilizia sociale, Andreas Schtzer – Presidente del consorzio dei comuni, Benedikt Galler – Direttore del consorzio dei Comuni, Martina Ladurner – Presidente dell'Associazione delle residenze per Anziani e Oswald Mair – Direttore dell'Associazione delle residenze per Anziani.
Alla politica diciamo chiaramente di aprire bene porte e finestre per ascoltare attivamente quello che segnaliamo, risparmiandoci parole e promesse.
Stefano Boragine
Segretario Provinciale Sindacato AGO