“Basta provocazioni”
Una discussione accesa quella scatenatasi ieri (13 maggio) dalla presentazione della mozione n.40/22 da parte della Süd-Tiroler Freiheit in merito alla controversa Giornata della Memoria degli Alpini istituita all’unanimità (e quindi, come ricordiamo, anche con i voti della SVP) da parte del Parlamento italiano. Negli ultimi giorni il dibattito nazionale è concentrato sulle centinaia di casi di abusi e molestie denunciate da donne, ragazze (spesso minorenni) e persone razzializzate durante l’adunata degli Alpini di Rimini, sommate alle decine denunciate negli ultimi anni che stanno nuovamente tornando alla luce.
Nel frattempo, sono state presentate delle interrogazioni parlamentari per fare chiarezza su quanto accaduto. È stata lanciata anche una petizione, che in meno di una settimana ha già raccolto più di 18 mila firme, per chiedere di fermare le adunate per i prossimi due anni.
A Bolzano, invece, il dibattito sul corpo degli Alpini, seppur con qualche sfumatura nell’intermezzo, è perlopiù strattonato dalle rispettive destre italiane e tedesche.
Secondo la mozione presentata in aula dal consigliere di opposizione Sven Knoll, la Giornata della memoria degli Alpini istituita alla vigilia della Giornata della Memoria per le vittime della Shoah, “non riflette un approccio responsabile alla storia”.
“Cosa succederebbe se tra qualche anno la Russia introducesse una giornata per ricordare il massacro di Buch?” ha chiesto provocatoriamente l’esponente della Süd-Tiroler Freiheit paragonando l’invasione russa in Ucraina alla battaglia di Nikolajewka del 1943 che gli Alpini combatterono nell’ambito dell’invasione nazifascista dell’Unione sovietica. Per questo motivo, i due firmatari chiedevano al Consiglio di associarsi “all’opinione degli storici e dell’Associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti”, di opporsi “a una Giornata della memoria degli Alpini il 26 gennaio, che glorifica la battaglia di Nikolajewka” invitando il Parlamento “a riconsiderare la sua decisione e rinunciare a una Giornata della memoria degli Alpini il 26 gennaio”.
Del parere ovviamente opposto Alessandro Urzì (Fratelli d’Italia) che non ha risparmiato duri attacchi alla destra secessionista tedesca: “La storia non si cancella con atti ideologici, la si deve comprendere e rispettare”, ha ribadito il consigliere denunciando l'atteggiamento provocatorio da parte di chi, secondo Urzì, vuole collegare al Fascismo tutta la storia nazionale italiana, comprese le penne nere. Parlando di “meschinità ideologica”, Urzì risponde alla Süd-Tiroler Freiheit mostrando in aula la foto di una parata di Schützen in marcia sotto il vessillo della svastica nazista, gettata poi a terra con disprezzo. Un gesto che ha richiamato l’attenzione della presidente del consiglio Rita Mattei che ha invitato il consigliere di Fratelli d’Italia a non cedere a sua volta in atteggiamenti provocatori, allo stesso tempo difesi e rivendicati dal consigliere stesso.
“Mio padre faceva parte della divisione Julia e un parente, alpino, è stato ucciso dai nazifascisti. Nessuno può permettersi di dare del fascista a mio padre” ha tuonato invece in aula Sandro Repetto, difendendo tout court la celebrazione istituita dal Parlamento così come il corpo degli Alpini, ricordando di essersi fatto promotore dell’adunata che si è svolta a Bolzano lo scorso 2012, nonché il ruolo svolto dai militari durante le emergenze, compresa quella pandemica.
Anche Andreas Leiter Reber (Die Freiheitlichen) ha criticato duramente la Giornata della Memoria degli Alpini, accogliendo in pieno la mozione di Knoll e Tammerle, e sostenendo che se l’intenzione era quella di celebrare la "storia gloriosa" del corpo militare si sarebbe potuto trovare una data diversa da una legata a un’invasione nazifascista.
“Rimpiango i tempi in cui si sedeva in quest’aula con le mascherine e si discuteva di come affrontare la pandemia” è stato l’intervento di Carlo Vettori che ha criticato aspramente l’impostazione del dibattito nuovamente improntato, ancora una volta, sulla contrapposizione tra gruppi linguistici. L’esponente di Forza Italia ha ricordato che Sergio Mattarella “ci ha già tolto dagli impicci”, dal momento che aveva già scritto al Consiglio dei Ministri, per esortarlo a scegliere un’altra data.
Più concilianti gli interventi di Giuliano Vettorato e di Paula Bacher i quali sostengono che i diversi corpi, dagli Schützen agli Alpini, passando per i Carabinieri si rispettino in realtà a vicenda.
Riccardo Dello Sbarba del Gruppo verde, pur ritenendo inaccettabile la mozione presentata, definita "una dichiarazione di guerra verso gli Alpini”, non risparmia critiche alla data scelta, parlando addirittura di “dispetto” al corpo militare, sulla scia della lettera scritta a Mattarella da 39 ufficiali degli Alpini, con il primo firmatario Aldo De Pellegrin che, dopo essersi battuto per la ricostruzione del Monumento all’Alpino di Brunico, ha reso noto che tale data non rappresentava affatto gli Alpini.
Intervenuto alla fine, il presidente della Provincia Arno Kompatscher ha invitato a intraprendere in maniera oggettiva la discussione di tematiche sensibili, dichiarandosi favorevole alla commemorazione del corpo militare ma esprimendo anch’egli perplessità sulla data scelta, plaudendo pertanto all’iniziativa del Capo dello Stato.
Knoll ha così chiesto la votazione separata e nominale della mozione, che è stata comunque respinta: le premesse con 3 sì, 19 no e 4 astensioni, il punto (1) con 6 sì, 18 no, 4 astensioni, il (2) con 6 sì, 19 no, 4 astensioni.
Non si poteva aspettare altro
Non si poteva aspettare altro da questo consiglo; come sempre, nella massima Obbedienza, tutti in marcia dietro il Governo "dei Migliori" a Roma. Da vergoniarsi.
Die SVP macht wieder einmal
Die SVP macht wieder einmal die allerschlimmste jämmerliche Figur. In Brixen wehrt sich die SVP energisch dagegen, dem Kriegsverbrecher und Massenmörder Gennaro Sora, einem Alpini-Offizier, der in Äthiopien mit seinen Alpini mindestens 1500 Frauen und Kindern ermordet hat, die Ehrenbürgerschaft zu entziehen, weil man das "den Italienern nicht antun kann". Die Grünen akzeptieren das mit vornehmen Schweigen, auch der grüne Historiker Hans Heiss, selbst ein Brixner, hat an der Verherrlichung eines faschistischen Kriegsverbrechers in seiner Heimatstadt nichts auszusetzen.
In reply to Die SVP macht wieder einmal by Hartmuth Staffler
da fällt mir nur mehr
da fällt mir nur mehr traurige grüne politik ein.. wenn das so ist..
Unverständnis gegenüber dem
Unverständnis gegenüber dem Abstimmungsverhalten — auch der SVP — im römischen Parlament. Aber auch gegenüber jenen, wie den sogenannten Linken oder den Listen-Grünen von heute, die zwar gern von sich behaupten, sie hätten Haltung, aber damit offenbar eigentlich nur meinen, fallweise in Komplizenschaft zu Verbrechen und Unrecht zu schweigen. Egal, ob nun zu Ereignisse in der Vergangenheit, als auch in der Gegenwart. Denn wo sind denn hier z.B. der Aufschrei, die Solidarität einer Unterberger, Foppa ..., wenn Hunderte Frauen in Rimini Opfer von (sexualisierter) Gewalt werden?
Hier gilt wohl auch 2022 noch der Freibrief nach dem Motto: "Tu alpino bevi, se molesti una donna è semplicemente goliardia."
In einem solchen Klima verwundert wenig, all der staatlich verordnete Geschichtsrevisionismus und die Verfälschungen. (Vgl. auch: Schlemmer T.: Invasori, non vittime, Bari, Laterza, 2019.)
Neben dem problematischen 26. Jänner soll zudem auch noch der 4. November, als "Ehrentag" installiert werden.
Denn die Ersatzpolitik dieses nationalistisch- triumphalistischen Gebarens waren 1922 und sind wohl auch 2022 noch fruchtbar.