Uomini con la coda di paglia
Evviva, ci siamo!! È tempo di vacanze e anche con kalašnikov&valeriana vi saluto fino a settembre… Affinché non sentiate troppo la mia mancanza e soprattutto affinché non vi manchi lo stimolo del pensiero femminista, vi suggerisco una lettura per l’estate, un pamphlet infuocato che mi accompagna nella quotidianità: “Ci scalderemo al fuoco delle vostre code di paglia” di Lorenzo Gasparrini (D Editore, 2023).
- Vi avevo già presentato il filosofo femminista Gasparrini in una breve intervista (mi piace molto ciò che scrive e come lo fa: “Non voglio occupare uno spazio che è già occupato. Io cerco di occuparmi, invece di quello spazio nel quale ancora c’è molto da fare: parlare agli uomini, perché a loro pochissimi parlano del loro ruolo di genere, dei problemi della loro identità di genere”.
In questo pamphlet dai toni ironici e accattivanti, Gasparrini ci parla del perché (quasi) tutti gli uomini hanno paura dei femminismi: una paura alimentata dall’ignoranza e/o dalla presunzione. Paura che impedisce loro di esplorare la loro identità di genere. Paura della libertà che consegue alla liberazione dai condizionamenti patriarcali e l’assunzione della responsabilità di riconoscere i problemi di genere. Si tratta di uomini che, di fronte alla crescente capacità di critica di moltissime persone, scelgono di nascondersi dietro una coda di paglia anziché strapparsela assumendosi la responsabilità dei condizionamenti patriarcali delle proprie vite.
Gasparrini redige un catalogo dettagliato dei diversi tipi umani ricorrenti e lo arricchisce di argomentazioni che smontano una ad una l’inconsistenza e la debolezza dialettica dei detrattori del pensiero femminista. Ecco perché vi consiglio la lettura del manuale per riconoscere tutta una serie di tipologie di code di paglia, tra l’altro:
- La coda del “bro” arrabbiato (quello dalle esternazioni di sapore fascioclericofarico)
- La coda del difensore di uomini (colui che non sa leggere le statistiche alla faccia di qualsiasi evidenza reale)
- La coda del sedicente linguista esperto di schwa (quello che ha paura di perdere il potere del quale si sta discutendo)
- La coda di quello che legge solo libri che non gli piacciono (coda simile a quella di chi legge una rubrica che non gli piace)
- La coda delle differenze strutturali (coda diffusa uniformemente tra persone di qualsiasi genere)
- La coda dell’antisessista, ma femminista mai (quello che “Ma io non odio gli uomini, sono per l’uguaglianza. E poi ci sono cose più importanti.”)
- La coda del poliziotto (sinonimo per chi vede i problemi di violenza di genere sostanzialmente come problemi di ordine pubblico).
Spero di aver stimolato la vostra curiosità per poter scoprire se tra le tante tipologie di code di paglia trovate anche qualcuna di conosciuta. Vi-ci lascio con il messaggio di speranza sottinteso nel titolo. Attenzione, la temperatura di autoignizione indicata sulla copertina è di 230°C… con le temperature estive e i bollori attuali è un attimo!