Environment | repressione

“La disobbedienza civile è necessaria”

Mountain Wilderness sosterrà gli imputati di Fridays For Future Trento condannati a una multa di oltre 40 mila euro per aver organizzato un’assemblea in una scuola.
Fridays for future trento
Foto: Fridays for future trento

Il 22 ottobre 2021, in occasione del Climate Strike, il movimento climatico Fridays for future di Trento si riuniva nel cortile del liceo artistico Vittoria per parlare di crisi ambientale e invitare altri studenti a unirsi. Ad accoglierli vi era schierato un cospicuo dispiegamento di forze di polizia che hanno impedito l’entrata nell’istituto, chiamati dalla dirigente scolastica. I ragazzi si sono quindi fermati nel cortile del Liceo, senza provocare disordini o interruzioni reali di pubblico servizio, organizzando un’assemblea spontanea.

Fridays for future trento
Le forze dell'ordine all'ingresso del Liceo Vittoria: La dirigente scolastica ha successivamente esposto denuncia contro gli attivisti


Dopo la denuncia della dirigente, quattro giovani sono stati condannati dal tribunale a una pena pecuniara di svariate decine di migliaia di euro. L’avvocato difensore, Nicola Canestrini, parla di “una sentenza spropositata, frutto di volontà persecutoria”. La scuola, afferma l’avvocato, deve educare alla critica e sostenerne i contenuti quando mirati a valori costituzionali e a interessi generali della comunità internazionale. 
Al tempo stesso, i condannati sostengono l’assurdità della condanna, contro cui hanno deciso di fare ricorso, sottolineando che la giustizia ha optato per “una scelta repressiva mirata e di una ritorsione politica esemplare per impedire che altri simili eventi si ripetano”.
Il 23 giugno alle ore 10.00 il Tribunale di Trento si pronuncerà sul ricorso e per l’occasione gli attivisti hanno chiamato un un presidio di solidarietà.


Anche Mountain Wilderness Italia, rilanciando il presidio, condivide lo sconcerto del penalista e degli attivisti: “La loro azione di denuncia degli effetti climatici sul pianeta, dell’inerzia della politica nazionale e provinciale, della precarietà del loro futuro, è la nostra azione – scrive l’organizzazione in una nota –. E’ più che mai necessario passare a azioni dirette di disubbidienza civile. Mai come oggi è necessario essere presenti nelle piazze, nelle scuole, in ogni situazione dell’attività umana per chiedere alle istituzioni iniziative incisive, immediate nel bloccare le emissioni di gas climalteranti e rallentare gli effetti disastrosi dei cambiamenti climatici in atto. Le istituzioni, proprio partendo dagli ambiti scolastici, hanno il dovere di sostenere le mobilitazioni, i contenuti e i valori che animano i ragazzi, di fornire loro gli strumenti culturali necessari perché l’emergenza venga affrontata, una crisi strutturale che minaccia la sopravvivenza di ogni forma di vita presente sul pianeta. E’ inconcepibile – conclude Mountain Wildereness – che una società che si definisce democratica, tenti di zittire e svuotare le energie dei movimenti che lottano per l’ambiente e la qualità del vivere con l’uso di misure repressive”.