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Uno spettro si aggira per l'Europa!

Cosa si è detto a Innsbruck? L'asse Italia-Germania-Austria sembra reggere per creare i confini all'esterno della Ue ma una soluzione europea condivisa ancora non esiste.
Matteo Salvini
Foto: Facebook/Matteo Salvini

Ein Gespenst geht um in Europa! Lo spettro è quello del carosello che continua a girare per il continente, quello della Fortezza Europa. Mentre la mattina del 12 luglio, ieri, slitta l'arrivo della nave Diciotti nel porto di Trapani, il ministro dell'Interno Matteo Salvini - in conferenza stampa con i suoi omologhi di Austria e Germania - dice: "Le proposte italiane sui migranti devono essere proposte europee. Contiamo che finalmente l’Europa torni a difendere i confini e il diritto e alla sicurezza dei 500 milioni di europei”. Ipse dixit.

Il ministro dell'Interno tedesco Horst Seehofer ha invece una sua personale idea di essere umanitari: "Le soluzioni europee devono portarci al successo, dobbiamo essere forti e proteggere i confini europee, ma essere anche umanitari. Dobbiamo creare centri fuori dai confini esterni dell’Europa”. I ministri sono in linea ciascuno con le proprie dichiarazioni davanti alla stampa. Essendo quello di Innsbruck un incontro informale tra ministri, non si è ancora giunti a un accordo vero e proprio ma la trama dei giochi di forza tra le nazioni europee si sta facendo sempre più chiara. Ma forse potrebbe essere una tela di Penelope.

“Penso che finalmente in Europa si sia cominciato a lavorare seriamente sulla materia delle migrazioni". (Matteo Salvini).

Infatti Germania, Austria e Italia hanno dichiarato di avere raggiunto un'intesa, nonostante gli interessi contrapposti. L'idea rimane quella di sigillare i confini del Vecchio Continente, insomma, bisogna che non arrivi più nessuno e redistribuire i migranti che ci sono già in Europa. "Una coalizione di volonterosi" ha definito il nuovo asse il ministro Kickl, per conto del governo presieduto da Sebastian Kurz, il Cancelliere che sta tenendo la reggenza del semestre austriaco di presidenza europea. "Vogliamo mettere ordine", aggiunge il ministro, il quale concorda con gli altri nel dire che bisogna far diminuire le partenze dall'Africa, far diminuire gli sbarchi. Questa è stata anche la strategia adottata dal governo precedente, quando a capo del Viminale c'era Marco Minniti, che annunciava: "Gli sbarchi sono calati dell'80%". La linea era già stata segnata.

 

Espulsioni, rimpatri, blocchi. Queste le parole chiave e le soluzioni che hanno proposto i tre ministri al vertice. Ma l'Europa non è fatta da tre soli membri: vedremo cosa si deciderà al prossimo Consiglio Ue. “Penso che finalmente in Europa si sia cominciato a lavorare seriamente sulla materia delle migrazioni, a breve vedrò il mio omologo francese e gliene parlerò”, conclude Salvini, che non si limita a dettare la linea dura ma anche a esigere un ruolo da protagonista in Libia.

Per quanto riguarda i porti e le navi delle missioni internazionali il ministro sembra deciso a continuare la direzione già intrapresa. Con la politica della chiusura si persevera ma forse non si acquistano nuovi consensi elettorali, dato che i 5S con il ricalcolo dei vitalizi hanno già superato di nuovo i leghisti nelle intenzioni di voto e gli attriti all'interno del governo non finiscono. Questi sono i giri di prova, ci aspetta ancora la sfida finale, quando al tavolo si siederanno tutti per decidere "Che fare".