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La macroregione alpina startuppizzata

La Commissione ha lanciato la quarta strategia macroregionale dell'Unione Europea: 7 stati, 48 regioni, 70 milioni di cittadini coinvolti.

L'Euregio delle tre province bagnate da Adige e Inn è nel mezzo di altri macroraggruppamenti europei, al di qua ed al di là delle Alpi. Un po' alla volta il Gect che ha sede in via Druso a Bolzano sta uscendo dai ragionamenti politologici per proporre qualcosa di concreto, visto anche il budget autonomo (1,6milioni di euro) di cui gode. Un bilancio minuscolo, che però sta facendo muovere iniziative interessanti soprattutto nell'ambito della cultura e dei giovani. 

I raggruppamenti interregionali più grandi sono ben tre: Eusalp, programma spazio alpino e Convenzione delle Alpi. La terza comprende il cuore del territorio alpino, la prima e la seconda si estendono sostanzialmente sullo stesso territorio. Alpine Space ha in più la regione francese dell'Alsazia, dove c'è il Parlamento europeo a Strasburgo. Eusalp non ha invece l'Alsazia, ma in più ha tutte le zone "meno montane" di Baden Wuerttemberg e Baviera. 

Per la macroregione alpina non ci sarà da Bruxelles però nemmeno un euro in più, si potranno sfruttare soltanto i fondi classici: sviluppo regionale, coesione, fondo sociale europeo, interreg. A essere coinvolti i 5 stati europei alpini (Austria-Italia-Francia-Slovenia-Germania) più i due "extracomunitari" Svizzera e Liechtenstein. 

La strategia, alla sua quarta edizione, punta a mettere assieme le esperienze dello spazio alpino, nella sua forma di delicato ecosistema ma allo stesso tempo di una delle più dinamiche aree economiche europee. Tre i campi di sviluppo comune.

1. crescita economica e innovazione, mediante attività di ricerca su prodotti e servizi specifici della regione alpina.

2. connettività e mobilità, con il miglioramento della rete stradale e ferroviaria e l'espansione dell'accesso a Internet via satellite nelle aree remote.

3. ambiente ed energia, con la messa in comune delle risorse per salvaguardare l'ambiente e promuovere l'efficienza energetica nella regione.

Entro la fine dell'anno la strategia dettata dalla Commissione punta ad essere approvata dal Consiglio europeo. E Corina Creţu, Commissaria per la Politica regionale, sintetizza così gli obiettivi: 

 

L'obiettivo della strategia dell'UE per la regione alpina è rafforzare la solidarietà già esistente nelle regioni alpine, che vantano una lunga tradizione in fatto di cooperazione e una serie di reti e associazioni già collaudate. Si tratta della quarta strategia macroregionale in Europa. L'esperienza ci insegna che il loro successo dipende in larga misura dall'impegno profuso e dal senso di appropriazione sviluppato. Abbiamo pertanto bisogno di una leadership politica forte e del coinvolgimento attivo di tutti i partner regionali e nazionali per sfruttare pienamente il potenziale di questa strategia.

 

Difficile capire se il tanto politichese produrrà qualcosa di tangibile per i cittadini, anche in Alto Adige. Sta di fatto comunque che sul piano politico in Europa oltre a stati e regioni cominciano ad avere maggiore voce anche le aggregazioni sovraregionali come quelle del Danubio, del Baltico, adriatico-ionica e appunto alpina. Per chi volesse approfondire la questione, questo è il posto giusto. E per chi volesse ridere un po' sulla macroregione, startuppizzata e destatalizzata h24, qui sotto uno spunto.

 

 

 

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Max Carbone Fri, 08/14/2015 - 10:12

la politica locale (BZ e TN) dovrebbe porre massima attenzione a questo tema, l'unica via di uscita dalle secche di un provincialismo disorganizzato e velleitario come quello al quale siamo quotidianamente costretti.

Fri, 08/14/2015 - 10:12 Permalink