Park Vittoria, serve un cambio di rotta
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Abbiamo seguito con molta attenzione i dibattiti in Consiglio comunale sul parcheggio interrato di Piazza Vittoria. Abbiamo apprezzato i tentativi della maggioranza di rimediare al peccato originale del progetto, ovvero di averlo trasformato in un partenariato pubblico privato, lasciando la regia di un’opera di così grande importanza per la città nelle mani di chi avrà come scopo quello di massimizzare il profitto.
Questi tentativi hanno però evidenziato con maggiore chiarezza la contraddizione del progetto, nato per aumentare i posti a rotazione e poi presentato come garage di quartiere quando, come residenti, abbiamo messo al centro del dibattito una questione fondamentale: come si concilia il profitto privato con il bene pubblico che un’opera infrastrutturale di così grande importanza deve fornire a chi nel quartiere vive e lavora?
Gli interventi in consiglio comunale hanno sottolineato come l’incertezza regni ancora sovrana su domande fondamentali: non esiste una ricerca di mercato sui bisogni dei residenti; manca chiarezza sull’ampiezza della porzione della città interessata, sul numero totale dei posti macchina (box e stalli) che verranno messi a disposizione esclusivamente dei residenti e sul numero di posti auto - bianchi e blu - che verranno tolti dalle strade - e da quali. La confusione regna anche sui criteri per accedere all’acquisto - oltre a essere proprietari di un’unità immobiliare nel raggio di 500m.
Soprattutto abbiamo constatato come manchi una visione di ampio respiro, proiettata nel tempo e in grado di ridisegnare e indirizzare il futuro del quartiere e della città. Una visione che sappia cogliere le esigenze, in primis, dei residenti.
L’impressione è che si cerchi di ovviare all’assenza di questa visione con una disseminazione confusa di numeri che seminano ulteriore incertezza anche sul futuro della viabilità, della configurazione della piazza, o della destinazione finale di una istituzione bolzanina come il Mercato del sabato.
La città è di chi la vive e la abita. La mancanza di una comunicazione trasparente e di un dibattito aperto con la cittadinanza sulle scelte principali e dirimenti che riguardano quest’opera ci fa temere che, una volta assegnato il bando, il privato approfitterà della mancanza di chiarezza per perseguire, indisturbato, il profitto a scapito dell’interesse pubblico.
Chiediamo quindi che il progetto venga ripensato, ridimensionato a misura di residenti, e concepito con una visione di insieme su come cambierà il quartiere alla fine dei lavori. Liberare lo spazio pubblico dalle auto e ripensarne l’uso significa ripensare la città in senso più equo e più giusto: le strade sono di tutti. È un obiettivo che porta benefici alla collettività e che merita anche sostegno finanziario: chiediamo un rapporto serio sui costi-benefici per verificare la possibilità che venga costruito dalla mano pubblica.
A chi ci accusa di essere solo contro e di voler bloccare un progetto che Bolzano aspetta da 20 anni diciamo: Svegliatevi! Non è questo il progetto che la città aspettava! I primi progetti erano pensati per i residenti. Questo è un progetto obsoleto, che condanna la città e il quartiere a un eterno presente fatto di traffico che arriva in centro e strade e marciapiedi occupate dalle auto in sosta. A questo progetto diciamo di no e speriamo di poter contribuire alla ridefinizione di un’opera pensata davvero per i residenti e per creare nuove opportunità per il quartiere.
Gruppo Residenti San Quirino
Bolzano, 12 settembre 2024