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Un po' di Olimpiade a Bolzano?

Domani, 15 ottobre, il referendum sulla candidatura di Innsbruck ai Giochi del 2026. Il capoluogo altoatesino possibile sede per l’hockey sul ghiaccio con il Palaonda.
Hockey
Foto: upi

In attesa del referendum sulla candidatura di Innsbruck per i Giochi invernali del 2026 - che si terrà domani, domenica 15 ottobre in concomitanza con le elezioni politiche - si fa sempre più largo un’ipotesi appetibile per l’Alto Adige. Secondo quanto emerso da un incontro nel capoluogo del Tirolo fra l’assessore locale allo sport Josef Geisler e la sua omologa sudtirolese Martha Stocker ci sarebbe la possibilità di coinvolgere Bolzano per il torneo olimpico di hockey su ghiaccio. Se la gioca infatti il Palaonda che, con i suoi oltre 7mila posti, e i soli 125 chilometri di distanza da Innsbruck, rappresenta il più grande palaghiaccio presente nella zona.

I due assessori hanno sottolineato che “se ci fosse l’ok alla candidatura verranno presi immediatamente i contatti con le associazioni e le persone da coinvolgere nella macchina organizzativa”. Non c’è del resto solo la parte sportiva a cui pensare ma anche tutto ciò che riguarda logistica, accoglienza e ospitalità di atleti, tecnici, dirigenti e giornalisti. Se al referendum di domani dovesse vincere il sì entro l’autunno 2019 il dossier sulla candidatura di Innsbruck sarà pronto.

“Le Olimpiadi sono sinonimo di superamento dei confini - dichiarano Geisler e Stocker - e così come il tunnel di base del Brennero, che sarà pronto proprio nel 2026 in contemporanea con i Giochi, sarebbero in grado di dare un'ulteriore spinta al percorso di sviluppo della cooperazione transfrontaliera avviata in ambito Euregio”. I due assessori hanno inoltre discusso l’idea di creare un campionato giovanile dell'Euregio nello sci alpino, con le gare da disputare sulla pista olimpica di St. Anton, sino all'istituzione di un premio per lo sportivo e la sportiva dell'anno nell'Euregio.


Non solo l’Alto Adige, tuttavia, è guardato di buon occhio dai tirolesi, i promotori per il Comitato Innsbruck 2026 hanno infatti puntato anche la Germania, Inzell, in particolare, un comune tedesco nel Land della Baviera situato a circa 20 chilometri dal confine con l’Austria, che potrebbe rappresentare un papabile sito per le gare di pattinaggio velocità su pista lunga. La struttura individuata è l’Eisstadion Inzell, un impianto quindi già esistente che consentirebbe, come da accordi con l’Agenda 2020 del Comitato olimpico internazionale (CIO), il contenimento dei costi. “Abbiamo parlato con Inzell, ovviamente, e la municipalità ha espresso interesse sull’argomento. A Innsbruck non abbiamo un oval comparabile al momento”, spiega il segretario generale del Comitato olimpico austriaco Peter Mennel

Se l’Austria è in procinto di recarsi alle urne Sion (capoluogo del canton Vallese in Svizzera), subentrata come ipotesi dopo l’accantonamento per volontà popolare dei Grigioni, dovrà attendere ancora il beneplacito del Consiglio federale in merito al sostegno da parte della Confederazione alle Olimpiadi, la decisione è stata infatti rinviata. Il termine ultimo per presentare la propria candidatura è il 31 marzo 2018. Al momento le concorrenti più concrete sembrano Calgary (Canada, già sede nel 1988), Sapporo (Giappone, olimpionica nel 1972) e Almaty (Kazakistan).