Environment | bolzano

Un buco nell’acqua fredda

L’acqua del fiume Isarco servirà a “raffrescare” il WaltherPark di Benko. Impianto e tubi saranno installati attorno al ponte Loreto (e al nuovo sottopasso ciclabile).
Teleraffrescamento Waltherpark
Foto: studio Bergmeister

Un impianto di tele-raffrescamento sfruttando le acque dell’Isarco a Ponte Loreto: è una delle opere “collaterali” previste dal mega-progetto del Waltherpark di Bolzano, sfuggito ai radar dei più, favorevoli o contrari che siano al centro commerciale voluto dall’imprenditore austriaco René Benko e dal suo plenipotenziario bolzanino Heinz Peter Hager. Per i nuovi edifici attualmente in costruzione nell’area della stazione di Bolzano, sostengono i tecnici incaricati dalla SIGNA, “è necessario un sistema di raffreddamento adeguato”. Approfittando della vicinanza al fiume Isarco, quindi, verrà utilizzata l’acqua del corso d’acqua che attraversa la città capoluogo come mezzo di raffreddamento degli spazi interni del Kaufhaus.

 

Il tele-raffrescamento fornisce acqua refrigerata per il raffrescamento interno di edifici industriali, commerciali e residenziali tramite una rete di tubazioni a circuito chiuso. Da un punto di vista funzionale e tecnico, è simile al teleriscaldamento. Il progetto originario fu già sottoposto alla valutazione di impatto ambientale (VIA) e approvato nel 2018, con delibera della Giunta provinciale e annessa Concessione idrica, nel 2021. A settembre di quest’anno è stata presentata una variante per l’estrazione dell’acqua fluviale dall’Isarco, pre-selezionata in diversi incontri tra i progettisti dello studio d’ingegneria Bergmeister di Varna e gli uffici provinciali responsabili (Demanio idrico, Sistemazione bacini montani, Gestione sostenibile delle risorse idriche, Caccia e pesca). La relazione idraulica che accompagna il progetto di variante è redatta dall’Alperia.

 

 

I dubbi del pescatore

 

Nel corso dell’istruttoria sulla domanda, nel 2018, fu presentata un’opposizione all’Ufficio Gestione sostenibile delle risorse idriche. Markus Widmann, titolare del diritto di pesca, si dichiarò “in alcun modo d’accordo con l’approvazione della richiesta di derivazione”. Secondo Widmann, “nella zona industriale di Bolzano operano più di 3000 imprese private, perciò in linea di principio è inaccettabile che ogni impresa possa rivendicare l’acqua del fiume per usi privati”. A tale opposizione, rispose l’assessore competente Giuliano Vettorato, secondo il quale “ogni nuova richiesta viene trattata previa singola valutazione delle condizioni tecniche ed ambientali”. Il procedimento, spiegava l’assessore, “pone al centro la tutela e la gestione sostenibile della risorsa idrica e quindi un presunto peggioramento del corpo idrico causato da più impianti a cascata sarebbe oggetto di una preventiva valutazione molto approfondita”.

 

 

La revisione del progetto

 

Rispetto al progetto approvato nel 2018, però, la soluzione dovrebbe essere meno impattante, per quanto comunque singolare. Nella nuova proposta progettuale, attualmente sottoposta al vaglio degli uffici provinciali, gli scambiatori di calore sono infatti integrati direttamente alla riva del fiume Isarco, facendo sì che l’acqua fluviale possa scorrere intorno a essi attraverso un canale. In questo modo, a differenza della soluzione precedente, non sarà necessario pompare l’acqua fluviale dell’Isarco oltre ponte Loreto - né realizzare una centrale per i sistemi tecnici di pompaggio e filtraggio, prevista originariamente sul lato di viale Trento.

 

 

Il freddo delle acque dell’Isarco sarà trasmesso, attraverso l’impianto di Ponte Loreto, a un circuito chiuso di acqua che circola da e verso il centro commerciale. Le tubazioni saranno realizzate sul ponte esistente, attraverso una nuova struttura laterale metallica “poggiata” sugli attuali piloni di cemento. Naturalmente, i lavori appena avviati per il nuovo sottopasso ciclabile a Ponte Loreto prevedono già di integrare le tubazioni interrate nella nuova configurazione stradale.