Economy | Free Software

Rete Civica, quo vadis?

Davide Montesin, sviluppatore freelance, illustra il progetto di miglioramento del portale: "Open Source risorsa preziosa per facilitare comunicazione tra cittadini e PA"
Hinweis: Dies ist ein Partner-Artikel und spiegelt nicht notwendigerweise die Meinung der SALTO-Redaktion wider.

In che modo l’utilizzo della tecnologia open - source può facilitare direttamente la complicata vita del comune cittadino alle prese con la burocrazia? A spiegarlo, con un intervento dal titolo “Open forms for E-Gov”, Davide Montesin, sviluppatore libero professionista bolzanino, tra i relatori della quindicesima edizione della SFScon. Per conto della Provincia,  Montesin si è infatti occupato di un progetto, attualmente in fase di realizzazione, volto a facilitare la comunicazione tra cittadini e pubblica amministrazione. L’obiettivo, in particolare, è quello di rendere più accessibile sia per gli utenti che per la pubblica amministrazione la sezione modulistica del portale provinciale Rete civica

“Il portale ha una sezione piuttosto corposa dedicata alla modulistica - spiega Montesin, che è anche gold sponsor della conferenza - contiene una serie di documenti, circa un migliaio, che permettono l’interazione tra cittadino e PA e che sono suddivisi per aree tematiche (casa, mobilità, azienda sanitaria etc). Spesso, ad esempio, accade che il modulo consista in un documento in formato pdf da scaricare, compilare e inviare all’ufficio. Uno degli aspetti che vogliamo migliorare è proprio questo: vorremmo infatti sostituire i file con dei moduli compilabili online, magari secondo una logica più avanzata e integrata. Il progetto è portato avanti dalla Provincia ma abbiamo diversi soggetti coinvolti, come il Consorzio dei comuni o il TIS Innovation park per la parte riguardante  l’innovazione e il networking. Io costituisco il partner tecnico”. Quali sono, quindi, gli obiettivi? “Vogliamo una soluzione che sia semplice, quindi senza necessità di software particolari o particolari browser; un’altro aspetti a cui abbiamo pensato è l’utilizzo della compilazione “wizard - style”: chi deve compilare un modulo non avrà più davanti una lista lunghissima di campi ma si ragionerà a passi. Vogliamo poi offrire dei vantaggi anche all’ufficio - spiega Montesin - faremo in modo, infatti, che la creazione di questi moduli possa avvenire visualmente, permettendo di averli già all’interno dei loro back office. Parliamo anche di open source: i formulari seguono gli standard x - form, ci sarà la possibilità di gestire i dati del form in maniera aperta, e anche a livello di software abbiamo scelto Orbeon, una soluzione open source già esistente. Soprattutto nelle fasi più delicate abbiamo potuto constatare che la scelta dell’open software è stata la migliore: la disponibilità del codice sorgente ci ha fatto molto comodo per poterlo poi modificare e integrare con gli altri sistemi. Anche rispetto alla community abbiamo dato un contributo, ad esempio rispedendo indietro le traduzioni in tedesco”. 

Qualche esempio concreto di questa prossima rivoluzione: “Riguardo l’anagrafica, se ci sono dei dati pre - esistenti li inseriamo noi per evitare che l’utente debba riscriverli nuovamente. Adatteremo inoltre la modulistica in base alle scelte del cittadino: se chi sta facendo la richiesta è un privato, il form gli farà vedere solo i campi pertinenti per i privati. Analogo meccanismo se a compilare sarà un’azienda. Eviteremo poi il più possibile campi opzionali o non pertinenti. Inoltre, agli uffici, daremo la possibilità di fornire messaggi personalizzati sia di spiegazione che di errore. Infine, il modulo compilato sarà inviato in tempo reale all’ufficio e protocollato con tutti i riferimenti necessari, dando immediatamente al cittadino la ricevuta”. Tanti i vantaggi anche per gli uffici competenti: “La pagina potrà essere personalizzata, all’interno delle sezioni sarà possibile decidere le caratteristiche necessarie o inserire particolari controlli: ad esempio, sul cognome, si potrebbero inserire condizioni di lunghezza minima o massima o specificare se è campo obbligatorio”.  E non è tutto: “Al momento stiamo lavorando su circa 25 form, riguardanti turismo, istruzione, associazioni,  e anche su alcuni formulari dei Comuni. Vogliamo allargare l’utilizzo di questo sistema e dal punto di vista delle funzionalità vorremmo evolvere, dando ad esempio la possibilità di salvare temporaneamente i documenti, magari perché non si ha ancora tutta la documentazione. E, infine, abbiamo un altro obiettivo: collegare gli iter tra di loro, dando la possibilità di aggiungere un’integrazione al fascicolo già inviato, ampliando il più possibile il sistema e il ventaglio di scelte”.