Politics | Il ddl

Lo chiamavano “Spazzacorrotti”

Ddl anticorruzione, il Senato dà il via libera sulla fiducia. Ora il provvedimento passa alla Camera. Unterberger (Svp): "Ci risiamo con la propaganda".
Corruzione
Foto: upi

Il Senato ha posto la fiducia sul ddl anti-corruzione ribattezzato dal suo proponente, il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede (M5s), “#SpazzaCorrotti”. Il provvedimento, fra le altre cose, alza le pene per i reati di corruzione, prevede, per questo genere di reati, la figura dell’agente sotto copertura, e il cosiddetto Daspo “a vita” contro i corrotti, che impedisce ai condannati per corruzione di trattare ancora con la pubblica amministrazione.

162 sono stati i voti a favore, 119 i contrari e 1 astenuto (il senatore Mario Monti).

Ora il decreto legge, fortemente voluto dal Movimento 5 stelle, ritornerà alla Camera (dopo l’annullamento dell’emendamento che ammorbidiva le pene previste per il reato di peculato) per il via libera definitivo, probabilmente già entro Natale. “Stiamo dimostrando che quando c'è la volontà politica una legge non necessita di anni per essere approvata, soprattutto quelle che sono necessarie per la vita democratica del Paese. Lo Spazzacorrotti è la prima vera legge anti-corruzione che viene varata in Italia da dopo Tangentopoli”, dichiara la compagine pentastellata del Senato in una nota. 

 

No-go

 

Dure le reazioni dell’opposizione, tra le voci critiche quelle della senatrice Valeria Valente, vicepresidente del gruppo Pd, che ha parlato di un “provvedimento profondamente antidemocratico ed illiberale che sacrifica garanzie, diritti e spazi di libertà in nome di una presunta lotta alla corruzione, senza però alcuna vera efficacia”. “Questo disegno di legge è una fake news. Infatti, così come questo governo non ha abolito la povertà, così non ha abolito la corruzione. Anzi i primi effetti della cancellazione della prescrizione si avranno a partire al 2030, visto che questa riforma entrerà in vigore soltanto nel 2020”, ha detto Alberto Balboni (Fratelli d’Italia), capogruppo in commissione Giustizia nel suo intervento in Aula.

 

 Ancora propaganda

 

“Voteremo contro il provvedimento sulla corruzione perché, ancora una volta, il governo preferisce la strada della propaganda a quella della reale risoluzione dei problemi e lo fa con il ricorso alla fiducia, che priva il Parlamento dalla possibilità di lavorare sul testo. È la sesta volta che accade in soli sei mesi di governo, e quindi sta diventando un’abitudine pericolosa”, netta è la senatrice Svp Julia Unterberger, presidente del Gruppo per le Autonomie, durante la dichiarazione di voto a Palazzo Madama. “Prima di affrontare la sospensione della prescrizione si doveva semplificare il processo penale, mettendo al centro la sostanza e non la forma come si fa con questo provvedimento. La giustizia ha bisogno di nuove risorse. In Germania ci sono 24 giudici ogni 100mila persone, in Italia appena 11. Così si aumenta solo il rischio di ledere ancor di più il principio della ragionevole durata del processo. Il coro di proteste di tutti gli operatori di giustizia la dice lunga sui rischi di questa riforma”, sottolinea la senatrice e avvocata meranese. 

 

 

Nello specifico Unterberger critica le norme sull’agente sotto copertura, “che ricordano troppo a un'altra figura, quella dell’agente provocatore, che anziché aiutare la magistratura a individuare i reati, provoca le persone a commetterne. Si tratta di una deriva pericolosa del ruolo e del rapporto tra Stato e cittadini”. Tranchant anche l’opinione circa le norme sulle pene accessorie, “come quella, che scatta in automatico, sull’interdizione perpetua di contrattare con la pubblica amministrazione. Come con la legge sui permessi umanitari, con quella sulla legittima difesa e la proposta Pillon, anche in questo caso si provano a introdurre nel nostro ordinamento norme-sentenza, che limitano la discrezionalità dei giudici di decidere caso per caso. Questo non va bene”.

Questa continua svalutazione della politica è una minaccia per la democrazia, la si smetta allora, e la smettano le forze di Governo perché alla politica appartengono anche loro

Infine la stoccata sulle norme per i partiti: “Trovo significativo - osserva la senatrice della Volkspartei - che vengano inserite in un provvedimento chiamato ‘spazzacorrotti’, quasi a voler suggerire l’esistenza di una correlazione tra politica e corruzione. Questa continua svalutazione della politica è una minaccia per la democrazia, la si smetta allora, e la smettano le forze di Governo perché alla politica appartengono anche loro”.