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“Le modifiche all’accordo? Un palliativo”

Dopo la pubblicazione dell'accordo di programma rielaborato il fronte anti-Benko torna a farsi sentire. L'arch. Scolari: "non c'è mai stata la volontà di un confronto".

“La storia infinita”, si potrebbe facilmente ribattezzare così il progetto Benko, le cui vestigia storiche sono ormai, di fatto, cristallizzate nell’ecosistema politico e sociale bolzanino. L’accordo di programma rielaborato e approvato dalla conferenza dei servizi - rimessa in moto dall’ex sindaco Luigi Spagnolli durante il suo “canto del cigno” - è stato pubblicato ieri (14 gennaio) sul sito del Comune e disponibile presso tutte le circoscrizioni. Fra le modifiche apportate la ridefinizione del numero dei parcheggi che passerebbero da mille a 830 - “solo 170 posti auto in meno? Una diminuzione piuttosto ridicola” afferma in merito l’architetto Luigi Scolari, che nei mesi scorsi ha animato un gruppo di tecnici contrari al Pru di via Alto Adige - e la cubatura. Scenderebbe infatti di circa mille metri quella relativa agli spazi commerciali mentre, di contro, salirebbe, sempre di mille metri, quella delle superfici edificabili destinate al pubblico.

“Il punto - prosegue Scolari - è che c’è stata da sempre una mancanza di disponibilità da parte di un funzionariato della pubblica amministrazione di confrontarsi con altri tecnici esterni che hanno fatto delle valutazioni, a mio avviso coerenti, e tuttavia diverse da quelle presentate dagli incaricati del Comune. Diventa quindi una questione di fiducia - spiega l'architetto - perché per principio non si può mettere in discussione il risultato di un lavoro che viene compiuto nell’interesse pubblico”. “La rielaborazione dell’accordo di programma è solo un palliativo per rimettere in pista il progetto, c’è da dire che se in una fase successiva si è reso necessario limarlo ulteriormente - così Scolari - significa che la conferenza non ha svolto il suo compito a dovere, e resta il fatto che si tratta di un tema molto complesso di cui non sono evidenti le ricadute cosiddette urbanistiche”. 

Ora si procederà dunque con l’assemblea pubblica così come prevede la legge provinciale 55 quinquies, ma resta in piedi l’idea di farne una per circoscrizione. Prima delle assemblee ci saranno 45 giorni di tempo per consultare il dossier. “Perché una consultazione popolare, e peraltro sappiamo bene come l’informazione possa essere agevolmente manipolata, quando il voto del consiglio comunale dello scorso 23 luglio, unico vero atto democratico in questo senso, ha già invalidato la procedura?”, si chiede amaramente Marialaura Lorenzini, architetto e portavoce dei Verdi. “Sono due i principi fondanti, oltre a quelli di sostenibilità, solidarietà, di valorizzazione della diversità, di cui un piano urbanistico deve tenere conto e sono l’interesse pubblico e la certezza del diritto, principi che non sono stati di fatto rispettati”.

Ricominciare a parlare del progetto Benko, spiega l’ambientalista, valutare la sua rielaborazione, “operazione che certamente faremo”, significa concentrare nuovamente gran parte delle energie su un argomento che tiene banco da ormai due anni e che doveva ormai essere superato, “a questo proposito, prima ancora di discutere di alleanze dovremmo occuparci di numerosi altri temi che interessano la città e che rischiano di essere ancora una volta messi da parte”, dichiara Lorenzini. C’è poi la questione dei 100 milioni di euro che incasserebbe il Comune per la cessione dei terreni. Nella somma - conclude l'esponente dei Verdi - non vengono calcolati la manutenzione di un tunnel che serve solo al centro commerciale (senza considerare l’impatto ambientale e sulla mobilità), né le eventuali varianti, “se avanzeranno 20 milioni sarà già tanto, non possiamo essere succubi di lobby che pensano solo all’interesse privato”.

Una presa di posizione arriva anche da Rudi Rieder, alfiere del Movimento 5 stelle: “importante sarà che queste assemblee non vengano gestite come presentazioni pubblicitarie del progetto Benko. Ideale sarebbe un contradittorio al quale possano prendere parte i tecnici indipendenti di Cittá nostra che già nel corso dello scorso anno, in particolare durante e dopo l’istruttoria pubblica, e durante l'audizione in consiglio comunale avevano evidenziato tutte le criticità del progetto in modo esemplare e trasparente. Grazie al loro lavoro ed ai dati emersi, il consiglio comunale aveva bocciato la delibera nonostante le forti pressioni politiche e legali”.

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Palaia Renato Thu, 01/14/2016 - 17:27

La mia impressione è che il PD stia compiendo una grossa operazione di facciata attraverso il coinvolgimento della popolazione, manifestando buone intenzioni di carattere generico, in nome della governabilità e della qualità di vita di Bolzano, senza entrare nel merito dei nodi cruciali lasciati in sospeso dall'ex Sindaco Luigi Spagnolli. Mi chiedo se i rappresentanti di questo partito siano consapevoli che una chiarezza sul tema Benko sia indispensabile nella prospettiva di future alleanze di sinistra.

Thu, 01/14/2016 - 17:27 Permalink