“Solo con misure di prevenzione”
“L’abbattimento dei lupi problematici è già consentito dalle norme europee, ma a condizione che prima siano sperimentate tutte le misure di prevenzione possibili”. Lo sostengono i Verdi in Consiglio provinciale, commentando la risposta a una loro interrogazione rivolta all’Assessore provinciale all’agricoltura e foreste Arnold Schuler (SVP). Dunque, nessun abbattimento senza misure di prevenzione “che in Sudtirolo ci si rifiuta ancora di adottare”, sottolineano i Verdi sudtirolesi.
I casi di Funes e Braies
Schuler illustra le due richieste d’abbattimento in Sudtirolo che l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA) ha respinto perché non era stata adottata alcuna misura per proteggere preventivamente le greggi. Scrive infatti l'assessore nella sua risposta, che sinora sono state presentate due sole domande per l'abbattimento, alla Kofelalm di Funes e alla Rossalm di Braies: “In entrambi i casi, l'ISPRA ha espresso un parere negativo in quanto le richieste di prelievo non erano sufficientemente giustificate. Motivi principali del rigetto, l’assenza di qualunque forma di opera di prevenzione (Herdenschutzmaßnahmen) e l’assenza di un buono stato di conservazione della popolazione di lupi”. Per l’ISPRA, la gravità del danno o l’assenza di alternative (cioè la dichiarazione di impossibilità nell’attuare misure di prevenzione) sono condizioni stabilite dalla normativa internazionale per l’abbattimento del lupo.
In base alla Legge provinciale 11/2018, l’autorizzazione per il prelievo di “esemplari problematici” può essere data, acquisito il parere dell’ISPRA, soltanto dal Presidente della Provincia: sarà l’Ufficio Caccia e pesca e la Ripartizione foreste a provvedere all’istruttoria e alla stesura dell’autorizzazione. Anche un sindaco, in quanto autorità di pubblica sicurezza e sanità pubblica può attuare d’ufficio un prelievo immediato di un lupo se ritiene fondato il rischio per la sicurezza pubblica, “ma dovrà poi eventualmente fare fronte ad un eventuale ricorso e giustificare la decisione, portando prove e fatti a sua difesa” rammenta Schuler.
Nessun attacco all'uomo
Secondo la normativa vigente, inoltre, i lupi possono essere classificati come “problematici” solo in due casi, “per la sicurezza pubblica o se hanno causato danni ‘gravi’ al bestiame”, spiega ancora l’assessore Schuler, ricordando come la classificazione come “problematica” rappresenta il prerequisito per l'adozione di misure quali la deterrenza o l’allontanamento. “In Alto Adige non c'è stato un solo caso di attacco di un lupo a un essere umano, nemmeno un tentativo di attacco. Solo una volta sull'Alpe di Siusi è stato avvistato un lupo malato di rogna, che si aggirava tra le case mangiando cibo per gatti. Tuttavia - prosegue l’assessore - questo animale non ha mostrato un comportamento vistoso né aggressivo. Dopo qualche giorno, il lupo è scomparso”. L’Ufficio caccia e pesca ha tentato senza successo di catturare questo animale. Infine, per l’assessorato di Schuler, le depredazioni di lupi degli anni passati non possono essere attribuite a lupi “problematici”, in quanto “la Direttiva Habitat stabilisce che i lupi ‘problematici’ possono essere rimossi solo se la popolazione resta comunque in uno ‘stato di conservazione favorevole’ e non esistono ‘altre soluzioni soddisfacenti’ (ovvero misure di protezione del branco)”.