Atene chiama e Bolzano risponde

Gli attivisti si sono dati appuntamento questa mattina in piazza del Grano, in contemporanea con la manifestazione romana intitolata 'Atene chiama' ed abbinata al hashtag twitter #dallapartegiusta .
In piazza si sono ritrovati decine di sostenitori della ‘rinascita’ Greca, segnata dall’affermazione del nuovo leader e premier Alexis Tsipras, già divenuto punto di riferimento della sinistra continentale in occasione delle elezioni europee del 2014.
Tra i principali promotori della manifestazione l’assessore del comune di Bolzano Luigi Gallo, che ha voluto ricordare come “la questione greca non sia lontana ed anzi parla a tutti noi”.
Per la sinistra italiana la vicenda del paese ellenico è drammaticamente ed intrinsecamente legata all’idea Europa attualizzata all’oggi e in prospettiva futura.
A porre l'interrogativo cruciale è ancora Gallo: “vogliamo l’Europa dei mercati finanziari, delle politiche di austerity , della limitazione della democrazia stessa oppure un' Europa dello Stato sociale e della solidarietà fra i popoli?”.
La vittoria di Syriza e di Alexis Tsipras in Grecia viene vista quindi e soprattutto come una “vittoria della democrazia”. Un ritorno di speranza per i cittadini al voto dopo lo scoramento. Ma anche un'importante e per molti aspetti insperata riscossa per i valori della sinistra.
“In questi anni spesso si è sostenuto che le elezioni non erano gradite ai Mercati e che erano quasi superflue, un fastidio. E' successo anche in Italia quando non si andò a votare dopo la caduta dell' ultimo governo Berlusconi e arrivò il tecnocrate Monti con le sue deleterie riforme, come quella Fornero sulle pensioni."
Dunque secondo la lettura della sinistra i Greci, dopo aver sperimentato le ricette disumane della cosiddetta Troika, hanno votato e scelto. “Dicendo basta a massacri sociali, basta persone ridotte all' indigenza, basta privatizzazioni e distruzione della sanità pubblica” precisa ancora Gallo.
Il presidio di stamani come quello di Roma oggi sono stati dunque visti come una manifestazione di solidarietà, in sostegno di una ‘difficilissima battaglia’, che dai promotori viene anche definita “profondamente nostra”.