L'Italia con lo 0,3 per cento nell'Unione europea è ultima per crescita. Ma si permette un teatrino politico imbarazzante e impensabile in altri paesi. Un partito - quello di Matteo Renzi - minaccia di sfiduciare il governo del quale fa parte. Non per caso l'indimenticabile politologo Giovanni Sartori aveva caratterizzato il figlio di un democristiano toscano come "fanciullo senza spessore, malato di velocismo, uno che ha l'ambizione di far ballare il governo". L'ego di Renzi era da sempre smisurato - da quando 16 anni fa aveva iniziato la sua carriera come presidente della provincia di Firenze.
Quando il New York Times scrisse che "molti italiani lo trovano insopportabile", Renzi aveva la risposta pronta: "Agli italiani non piacciono le persone ambiziose ed io lo sono. Per questo sono diventato premier a 39 anni." Sartori: "Ha un ego sconfinato, un atteggiamento sprezzante e la tendenza a personalizzare la politica e ad annunciare grandi cambiamenti difficilmente percepiti da molti italiani". Non è cambiato nulla. Anzi - la situazione è peggiorata.
Per arrivare in parlamento Renzi alle ultime elezioni ha usato tranquillamente l'ascensore del partito democratico. Si è candidato con i propri seguaci sulle liste del PD e dopo poche settimane ha fondato un suo nuovo partito, che per pochi voti garantisce la maggioranza al governo Conte.
La correttezza nella politica italiana non è mai stato un fattore che conta. Anzi, è una storia di colpi bassi, intrighi, sgambetti e cambi di casacca.
Sfiduciando Conte Renzi rischia un autogol e un favore all'altro Matteo suo rivale, perché nei sondaggi la Lega arriva al 28 per cento mentre Italia Viva con il 3 per cento assomiglia molto di più a un'Italia morta. Ma gli strappi a Matteo Renzi sono sempre piaciuti come ci ha dimostrato il referendum suicida sulla riforma della costituzione e la sua sfida a Enrico Letta ("Stai sereno, Enrico") - seguito dal gelido scambio del campanello a Palazzo Chigi.
Giuseppe Conte, stufo del teatrino e di quella che definisce "opposizione maleducata", si appella alle regole: "Il non sedersi al tavolo quando si ha un incarico istituzionale è un fatto ingiustificabile." E Nicola Zingaretti, segretario del PD, non manca di chiarezza: "Se finisce questa esperienza, terminerà la legislatura".
Ma l'irrazionalità ha sempre caratterizzato un personaggio come Matteo Renzi - da quando una vignetta dell' Economist lo aveva raffigurato con un gelato in mano nella barca europea che affonda. Il premier definisce il comportamento di Renzi come "surreale e paradossale." Altri sottolineano i molti punti comuni tra Renzi e Salvini: sicurezza, evasione, plastic tax, carcere agli evasori.
Sembra una situazione senza via d'uscita. Da un lato Renzi 'e isolato. Ma il governo al Senato è senza maggioranza. E Conte sembra condannato ad assistere al braccio di ferro senza carte da giocare. Ma vuole evitare il logorio: "Non ho permesso alla Lega di logorarmi, non lo permetterò a Renzi".
Il governo intanto va avanti: ieri sera ha approvato la riforma del processo penale con il lodo Conte che risolve il problema della prescrizione. E in caso di crisi molti guardano al Quirinale sperando che - come spesso - il presidente Mattarella riesca a risolvere la situazione. Ma questa volta sarà difficile. Perché Renzi punta ad un cambio a Palazzo Chigi, sostituendo l'attuale premier con il ministro Gualtieri. Che sicuramente rifiuterebbe. Siamo quindi a un classico della politica italiana: una crisi al buio.
Ma calcolando la forza reale di Italia viva al senato, dove alcuni sembrano giá pronti al (secondo) cambio di casacca, si puó presumere che tutto finisca in quello che a Renzi riesce meglio: un fuoco di paglia.