Il presidente di tutti
Dopo le turbolenze dei mesi scorsi è andata in scena ieri, 13 febbraio, a Roma presso la sede del Ministero degli Affari Regionali, la prima riunione della Commissione dei Sei e dei Dodici. Come ormai noto i sei nuovi membri designati dal governo sono Luca Crisafulli, Geremia Gios, Esther Happacher, Antonino Ilacqua, Gianfranco Postal e Rosa Michela Rizzi, che si aggiungono ai due membri nominati dalla Regione Trentino Alto Adige, Fabio Scalet e Manfred Schullian, e ai quattro membri di nomina provinciale: per Bolzano, Meinhard Durnwalder e Carlo Vettori, e per Trento Franca Penasa e Ugo Rossi.
I “Dodici” hanno confermato all’unanimità presidente dell’organo paritetico Fabio Scalet, già eletto dalla precedente formazione insediata lo scorso luglio. A guidare la Commissione dei Sei che si occuperà dell’elaborazione delle norme d’attuazione della Provincia autonoma di Bolzano, sarà invece Antonino Ilacqua (consulente del ministro Boccia) che era stato proposto da Vettori, e appoggiato dalla frangia Svp con Durnwalder e Schullian. “Sarebbe stata opportuna una discussione preliminare sul nome ma in ogni caso credo che la scelta di Ilacqua sia quella giusta, sarà sicuramente un facilitatore, un ‘collante’ con il governo data la sua vicinanza al ministro”, dice a salto.bz l’avvocato Crisafulli che riferisce anche di aver risolto i dissapori con il collega Durnwalder. Nel corso della breve seduta i neo-presidenti hanno affermato di attendere ora gli “input” dei governatori Arno Kompatscher e Maurizio Fugatti sulle priorità da affrontare in commissione. Posto d’onore avrà per i sei commissari il capitolo sanità con la questione dell’iscrizione all’albo dei medici che parlano solo il tedesco e la prosecuzione dei contratti d’opera (la proroga da 3 a 5 anni in deroga al bilinguismo).
Chiaro il messaggio del ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia che nel suo discorso di benvenuto, all’inizio dei lavori, ha sollecitato il gruppo a orientare il proprio operato svincolandolo da linee politiche e a concentrarsi “con onestà intellettuale su azioni di interesse pubblico, dettato dal rispetto dei valori costituzionali”. Il ministro ha assicurato di essere disponibile a venire incontro alle esigenze dei territori, purché il faro sia sempre la Carta costituzionale la cui attuazione deve essere rigorosa, e ha annunciato di voler ripristinare le competenze limitate dalla riforma del titolo V. Non saranno però contemplate riforme costituzionali data l’incerta situazione politica attuale, ha puntualizzato infine il responsabile del dicastero degli Affari regionali.