Chronicle | Riforme costituzionali

Regioni e Province autonome unite contro il centralismo

Una delegazione del Consiglio e della Giunta provinciale si è recata ieri (14 aprile) a Roma per partecipare a un dibattito sulle riforme istituzionali assieme ad altri rappresentanti delle Regioni e delle Province autonome. Presentate contestualmente due proposte di emenendamento all’art. 33 del decreto legge costituzionale di riforma del Titolo V della Costituzione.

Ieri (14 aprile) si è svolto a Roma, nell’aula dei gruppi parlamentari della Camera dei deputati, un incontro organizzato dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e dalla Conferenza dei rispettivi Presidenti. Per l’Alto Adige erano presenti il vicepresidente del Consiglio provinciale di Bolzano, Roberto Bizzo, il vicepresidente della Giunta provinciale, Christian Tommasini, due rappresentanti della maggioranza in Consiglio (Dieter Steger e Helmuth Renzler) e due delle opposizioni (Pius Leitner e Riccardo Dello Sbarba).

Il principale argomento della discussione riguardava le riforme costituzionali attualmente progettate dal Governo, tra le quali la nascita di un Senato delle Autonomie e la revisione del Titolo V sulle competenze rispettive di Stato e Regioni. “C’è stata una preoccupazione forte – ha dichiarato Roberto Bizzo –, espressa da tutti i partecipanti, di fronte ad un’onda di populismo crescente che mira al centralismo e rischia di affossare il ruolo delle Regioni e delle Autonomie”.

Contestualmente, ai presidenti delle Regioni è stato dato mandato di stilare un documento da presentare al Governo. I presidenti Debora Serracchiani (Friuli Venezia Giulia), Augusto Rollandin (Val d’Aosta), Ugo Rossi (Trentino) e Arno Kompatscher (Alto Adige) hanno così concordato sul testo di un emendamento che, sostituendo l’attuale comma 13 dell’art. 33, definisce come l’adeguamento degli Statuti speciali delle Autonomie differenziate alle nuove norme debba avvenire secondo una “previa intesa” per qualsiasi tipo di modifica e, quindi, senza alcun automatismo normativo. Successivamente hanno proposto anche l’integrazione di un comma aggiuntivo, secondo il quale l’esercizio della funzione legislativa e di quella amministrativa in materie o funzioni di competenza esclusiva statale, per le Regioni a Statuto speciale e per le Province autonome di Trento e Bolzano "possono essere delegate, anche su richiesta delle stesse, previa intesa, con norme di attuazione, secondo le previsioni dei rispettivi Statuti".

Scontata e quasi rituale la conclusione: per arginare i rischi di una politica centralista, contribuendo comunque al risanamento del bilancio, i quattro presidenti hanno sottolineato che le autonomie potrebbero concordare e dunque assumere nuove potestà legislative in settori ancora di competenza esclusiva dello Stato.