Centrodestra azzoppato
“Fantapolitica”. Maurizio Fugatti, deputato e segretario della Lega in Trentino, si mostra scettico sulle voci di una possibile candidatura nel collegio per la Camera della Valsugana per Silvio Berlusconi, riabilitato per effetto del verdetto del Tribunale di sorveglianza di Milano. Michaela Biancofiore aveva suggerito un’eventuale corsa del leader di Forza Italia nel collegio in Valsugana dove è stato eletto Fugatti, qualora quest’ultimo, candidandosi a presidente della Provincia di Trento alle amministrative di ottobre, vincesse dando poi le dovute dimissioni da Montecitorio. Intanto però la partita per il centrodestra locale si fa complicata. I partiti che lo compongono, oggi in conferenza stampa alle 11 all’hotel America per presentare la coalizione “ridotta”, non sono riusciti (finora) a coinvolgere i civici e autonomisti di area di centrodestra, che potrebbero formare un terzo polo. La vittoria sul centrosinistra (ancora alla ricerca di un candidato alternativo a Ugo Rossi) sfruttando l’onda nazionale delle politiche non è affatto scontata per Lega e alleati, mentre in tutti gli schieramenti i giochi sono in corso. Il Patt avrebbe fatto capire che senza la riconferma di Rossi potrebbe spostarsi con il terzo polo.
Fugatti per Berlusconi
Il ritorno del cavaliere è stato chiesto a gran voce dai suoi pasdaran sfruttando il primo posto libero per le Camere. L’uscita nelle sale di “Loro 1 e 2”, i film di Paolo Sorrentino dedicati alla figura “eterna” del leader, pare aver giovato a Berlusconi che con una coincidenza di tempi ha incassato la decisione dei giudici milanesi. Il Tribunale di sorveglianza di Milano ha cancellato gli effetti della legge Severino prendendo atto dei tre anni dall’espiazione della pena per frode fiscale nel processo sui diritti tv Mediaset. Sulle prime sembrava che fosse Niccolò Ghedini a lasciargli il posto, poi è arrivata la proposta di Biancofiore che ha citato l’eventualità che vedrebbe un ritorno al voto degli elettori del collegio della Valsugana nel caso di una vittoria di Fugatti. Ma l’interessato chiude: è prematuro e non si sa neanche chi sarà il candidato del centrodestra. “Tecnicamente – dice il segretario – l’ipotesi sta in piedi, ma è fantapolitica. A, non si sa se sarò io a candidarmi, sono solo il candidato della Lega. B, dovrei vincere. C, poi dovrebbe candidarsi Berlusconi. Saranno comunque i big nazionali a decidere”.
Centrodestra light
Per il momento Fugatti e alleati possono contare su sei forze: Lega, Forza Italia con Giacomo Bezzi e altri, Agire per il Trentino di Claudio Cia, Fratelli d’Italia, Associazione Fassa e Progetto trentino. “Non aspettiamo più gli indecisi” è la voce che si sente fra i protagonisti di questi sei partiti che invano hanno corteggiato la Civica trentina di Rodolfo Borga, Geremia Gios e i civici che hanno come riferimento Francesco Valduga, sindaco di Rovereto. “Abbiamo concesso parecchio tempo ma i loro dubbi non sono stati dipanati” mormora uno dei dirigenti. Tesi che verranno precisate nella conferenza stampa alle 11 all’hotel America. “Anzi, sono aumentati”, si aggiunge. Il sospetto è che le liste a marcatura più territoriale di area centrodestra finiscano per formare un terzo polo, con Gios alla testa, includendo anche Mauro Ottobre e la sua Autonomia dinamica. Walter Kaswalder dovrebbe invece raggiungere Lega e alleati preferendo non sovrapporsi all’ex del Patt.
Gios stampella del centrosinistra?
Così facendo però, notano gli stessi leader locali di Lega, Forza Italia, Agire e via dicendo, sarà difficile raggiungere quel 40% che serve per vincere le elezioni grazie alla legge elettorale maggioritaria. “Valduga e Gios, con Borga, calcolano che la vittoria di centrosinistra o centrodestra sarà limitata e servirà un’ulteriore presenza in aula per la governabilità” si vocifera sempre nel centrodestra. Ancora una volta quindi potrebbero prevalere i “candidati presidente” e gli appetiti personali tra gli avversari del centrosinistra autonomista per garantirsi la rielezione. Ma i giochi sono in corso. Anche nella coalizione che governa il Trentino da decenni. Le dichiarazioni di Bruno Dorigatti (Pd), presidente del consiglio provinciale (“Senza Patt si perde”, in sintesi) hanno infiammato i democratici. Ugo Rossi trascina il Patt con sè lottando per la sua ricandidatura. Il messaggio, sempre stando alle interpretazioni nel mondo politico trentino, è che gli autonomisti potrebbero mollare Pd e Upt andando con il terzo polo.