Lontano da Manaus, dentro Manaus
~~“Manaus è una città insopportabile. Impossibile da non amare, ma insopportabile”. Ne sapranno qualcosa gli azzurri che questa sera, a Mezzanotte, affronteranno proprio a Manaus l’Inghilterra nella gara d’esordio di questo Mondiale. Sulla partita, le formazioni, la tecnica e la tattica è già stato scritto e detto di tutto. Considerata la tarda serata noi ci occuperemo di quelle ore che portano alla Mezzanotte per chi non ha la fortuna o il tempo di organizzare happening con gli amici. Ecco, dunque, che per entrare in clima potrebbe essere utile recuperare il libro perfetto per questa notte: “Lontano da Manaus” di Francisco Josè Viegas (tradotto in italiano da Roberta Fregonese, edizione La Nuova Frontiera). Non sono Saba o Hornby, che con il pallone hanno dimestichezza, ma pagine magnetiche in cui ci si mette a fare i conti con un giallo dai contorni galeotti. Un romanzo sospeso tra un’indagine classica poliziesca condotta dall’ispettore Jaime Ramos e una molto più introspettiva che si appoggia in modo evidente sulla città.
Manaus è il polmone urbano dell’Amazzonia. Qui Rio non è la città, ma il Rio delle Amazzoni con le leggende legate ai suoi demoni di perdizione che avrebbero ispirato la celebre costruzione del teatro dell’opera. Sul serio, chi poteva mai pensare di portare l’opera in questo angolo di mondo? E’ una delle domande che trasuda dal volume. Manaus non è Brasile, ma qualcosa di diverso. Manaus respira cinema, delirio e situazioni al limite: la sua dimensione non è la festa, la sua dimensione è il bordo. Ad accompagnare nel romanzo l’ispettore portoghese Jaime Ramos alla scoperta di questa città è il collega brasiliano Osmar. “E’ un luogo piacevole che vive in mezzo alla crudeltà. C’è molto sesso, molta felicità e molta morte nei sobborghi. Questo paese è molto corretto in tutto, è una città cui piace parlare e ascoltarsi. Frasi piene di avverbi. Verbi sonori. Abbiamo grandi poeti parnassiani, il nostro barocco è buono quasi quanto il vostro, spendiamo in grammatica quello che ci manca in verità e chiarezza".
L’autore, Viegas, è il direttore della Casa Fernando Pessoa di Lisbona e quando descrive Manaus la spiega anche a se stesso. Strade, gente, case, profumi, caldo, umidità e anche il calcio diventano un personaggio singolo che si racconta raccontandosi. Ci vuole del tempo per conquistarla, molte pagine e una bella avventura in un libro che rende curiosi dei suoi ingarbugliamenti al limite dell’appropriato. Manaus è letteratura: all’Italia, stasera, il compito di esaltarla con una pagina sola.