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Bolzano, la culla d'Italia

La provincia autonoma è l'unica in Italia con un "saldo naturale" positivo tra nascite e decessi. Cosa insegna l'ultimo bilancio demografico nazionale dell'Istat.
Bolzano
Foto: Suedtirol Foto/Othmar Seehauser

Nel 2017 a Bolzano sono nati 5.351 bambini, mentre i morti tra i residenti nella Provincia autonoma sono stati 4.395. Questo ne fa l'unica entità amministrativa in Italia con un "saldo naturale" positivo, di 956 abitanti.
Il dato nazionale è invece negativo, per oltre 190mila unità, e ovunque ci sono più decessi che nascite, anche a Trento (dove il saldo è di -567), secondo le tabelle dell'ultimo bilancio demografico nazionale diffuso il 13 giugno dall'Istat.

La Provincia autonoma di Bolzano guida anche un'altra "classifica", quella relativa al tasso di natalità, con 10,2 nati ogni mille abitanti, circa un quarto più alto rispetto al dato medio nazionale (che è fermo a 7,6), mentre Trento si ferma a 8,3.
A contribuire all'incremento demografico del territorio (a fine 2017 vivono nel territorio provinciale 527.750 persone, contro i 524.256 del primo gennaio) è anche il tasso migratoio interno: tra coloro che lasciano la propria casa - in particolare le Regioni del Sud, Molise, Basilicata e Calabria -, Bolzano è - in termini relativi - l'opzione preferenziale, con un tasso di 3,1 nuovi residenti ogni mille abitanti (segue l'Emilia Romagna, con 2,6, mentre la Lombardia è ferma a 1,3).

La tabella dell'Istat offrono altre informazioni: gli stranieri residenti a Bolzano sono 46.794, pari all'8,86% della popolazione (la media nazionale è dell'8,5%), ma anche allo 0,92% del totale di quelli che vivono in Italia.

A queste indicazioni demografiche locali se ne accompagnano alcune di carattere nazionale, che sono utili però perché delineano il futuro dell'Italia. Intanto, anche nel 2017 è proseguita la diminuzione della popolazione residente, già riscontrata nei due anni precedenti: al 31 dicembre risiedono in Italia 60.483.973 persone.

 

 

Nel 2017 la popolazione è calata di 105.472 unità rispetto all’anno precedente. Il calo complessivo - spiega l'Istat - è determinato dalla flessione della popolazione di cittadinanza italiana (202.884 residenti in meno), mentre la popolazione straniera aumenta di 97.412 unità.

Continua anche il calo delle nascite in atto dal 2008. Per il terzo anno consecutivo i nati sono meno di mezzo milione (458.151, -15 mila sul 2016).

Il numero di decessi registrato nel 2017, pari a 649.061, è superiore di 33.800 unità rispetto al 2016 ed è il valore più elevato dal 1945, "tendenza in linea con l’aumento 'fisiologico' dei decessi che ci si può attendere in una popolazione che invecchia" spiega l'Istat.
Il tasso di mortalità è pari a 10,7 per mille, e varia da un minimo di 8,4 per mille nella provincia autonoma di Bolzano a un massimo di 14,2 in Liguria. Il dato è ovviamente correlato con la struttura per età della popolazione, risultando più elevato nelle regioni con un più elevato invecchiamento della popolazione.

In Italia risiedono persone di circa 200 nazionalità: nella metà dei casi si tratta di cittadini europei (oltre 2,6 milioni), e le cittadinanze più rappresentate sono quella rumena (23,1%) e quella albanese (8,6%). C'è anche, però, una donna nata a Tuvalu (a metà strada tra le isole Hawaii e l'Australia) e due uomini originari di Kiribati, una repubblica insulare nel Pacifico centrale.

E mentre si grida all'invasione, 114mila italiani, per nascita e naturalizzati, sono stati cancellati dagli elenchi perché si sono trasferiti all'estero. E anche da Bolzano 1.256 persone con cittadinanza italiana si sono trasferite all'estero nel 2017.