Society | legge anti mobbing

“Una conquista a tutela dei lavoratori”

Soddisfatti i sindacati per l’approvazione del disegno di legge contro mobbing e violenza sul posto di lavoro, fenomeno in continuo aumento anche in provincia di Bolzano.
Mobbing
Foto: Luis Villasmil / Unsplash

32 voti favorevoli e una sola astensione. Questo il risultato della votazione, avvenuta nelle stanze del Consiglio provinciale lo scorso venerdì (11 giugno), al disegno di legge n. 81/21 presentato dal consigliere in quota SVP Josef Noggler. Il testo così approvato, elaborato da un gruppo di lavoro guidato dalla consigliera di parità con la benedizione del presidente Kompatscher, impegna la Provincia autonoma di Bolzano a promuovere e sostenere nuove misure volte alla prevenzione e al contrasto del fenomeno del mobbing, dello straining e in generale della violenza generata e perpetrata all’interno di contesti lavorativi. Un fenomeno drammaticamente in crescita quello del mobbing, che non risparmia nemmeno l’ Alto Adige tanto che il 30% delle consulenze totali fornite dalla Consigliera di parità riguardano proprio questo tipo di problematiche.
Lo scopo della legge sarà prevenire e affrontare al contempo il problema della discriminazione sul luogo di lavoro, attraverso la creazione di reti territoriali e l’istituzione di un servizio antimobbing, con funzioni di orientamento e mediazione, ma anche di sensibilizzazione e formazione nei confronti di dirigenti e dipendenti.
In sede di discussione è emerso inoltre come le conseguenze del mobbing si ripercuotano sia sul piano sociale che su quello economico, andando a colpire in primis le persone ma anche le aziende o istituzioni stesse. I gravi problemi psicosociali e relazionali che la violenza sul posto di lavoro comporta causano infatti assenze per malattia e un calo delle prestazioni del lavoratore o della lavoratrice, perdendo la motivazione e la propensione nel lavoro di squadra.
Per Cristina Masera, segretaria provinciale per Cgil/Agb, si tratta di un primo importante passo per contrastare la violenza sul posto di lavoro e risulta altrettanto significativa la modalità di lavoro messa in atto per la stesura del testo di legge, che ha visto coinvolte anche le stesse parti sociali. “Il servizio antimobbing provinciale sostenuto da una legge provinciale ha sicuramente un valore concreto, ma anche etico. L'Italia – sostiene in una nota  – è ancora un fanalino di coda anche se esistono disegni di legge specifici che ne prevedono il contrasto e il segnale della politica sudtirolese è significativo”.
Un segnale positivo anche per il sindacato SGB/CISL, che parla di “conquista a tutela della salute e della dignità delle lavoratrici e dei lavoratori” ma arrivato comunque in ritardo rispetto ad altre regioni italiane, come l’Umbria che ha varato una legge simile già nel 2005, oppure il Veneto arrivato nel 2010.
“Questa legge sarà un importante strumento sia per diffondere l’attenzione e promuovere consapevolezza nella società e nel mondo del lavoro verso problematica, sia per realizzare azioni, progetti, misure di prevenzione e di contrasto del fenomeno - sottolinea il Segretariato Generale composto da Dieter Mayr e Donatella Califano -. Di fondamentale importanza per il nostro sindacato è l’istituzione del servizio antimobbing per le lavoratrici e i lavoratori, la creazione  di reti di associazioni, enti e servizi chiamate a collaborazione e il coinvolgimento attivo delle parti sociali”.