Economy | Alto Adige

Un Ferragosto sotto tono

Turismo: non c’è il sold out sperato, secondo l’Hgv l’attrattività dipende dalla raggiungibilità. Si punta ai clienti internazionali.

Nonostante il traffico intenso, le code sull'Autostrada del Brennero, e le città prese, come di consueto, d’assalto dai turisti gli albergatori non esultano. Diversi infatti sarebbero i posti rimasti liberi a Ferragosto nelle varie strutture altoatesine (come in alta Venosta o in alta Pusteria) con i turisti - soprattutto quelli italiani - che spesso optano per una vacanza “mordi e fuggi” prenotando all’ultimo momento. Stando a quanto afferma l’Unione albergatori (Hgv), poi, c’è un’altra spiegazione per il calo delle presenze ovvero la raggiungibilità. Si intende dunque “corteggiare” il mercato estero, con un occhio in particolare alla Francia, alla Gran Bretagna e alla Svizzera. Resta il fatto che, come attestano gli ultimi dati Astat relativi alla passata stagione invernale e nello specifico al periodo compreso fra novembre 2015 e aprile 2016, l’Alto Adige si conferma in ogni caso una meta prediletta per un gran numero di turisti. È stata infatti registrata una crescita sia negli arrivi (+7,8% pari a 2,7 milioni) che nelle presenze (+6,2% pari a 11,7 milioni) rispetto alla stagione invernale precedente in tutti e dieci i consorzi turistici. Notevole è l’aumento delle presenze negli alloggi agrituristici, che registrano un +8,8%, pari a 58 mila presenze in più rispetto all'inverno precedente. In crescita soprattutto la percentuale degli ospiti italiani: +9,3% negli arrivi e +8,5% nelle presenze. Il problema, come già evidenziato, è la durata di permanenza: la media totale è di 4,3 giorni, che negli anni 90 era invece di 6,4 giorni. Il valore percentuale più alto è stato registrato nei consorzi turistici Val Gardena (44,8%), Alta Badia (41,8%) e Plan de Corones (38,2%).