La Germania ha sospeso Schengen
La settimana scorsa la cancelliera tedesca Angela Merkel aveva stupito il mondo con la mossa a sorpresa di aprire il suo paese all’arrivo dei profughi, provocando di fatto una voragine politica a livello europeo tra il suo paese e l’intransigenza degli stati dell’est del continente molto meno propensi a scelte di questo tipo.
Dopo la serie di distinguo dei giorni scorsi (“nessuna apertura nei confronti dei migranti per motivi economici”) nella giornata di ieri la Germania ha inserito un ‘paletto’ fondamentale, sospendendo Schengen.
In rete c’è chi in Alto Adige ha commentato con ironia.
“Deutschland will die Grenzen vorübergehend strenger kontrollieren...
aber nur bis zum 19. September... dann wird das Oktoberfest eröffnet... da kommen andere Flüchtlinge…”
Sta di fatto che la Germania ha dovuto fare i conti con le difficoltà incontrate nella gestione del mare di profughi in arrivo ed è arrivata a denunciare il ‘fallimento completo’ dell’UE nel proteggere le sue frontiere esterne.
Dunque il ministro dell’interno tedesco Thomas de Mazière ha annunciato la reintroduzione temporanea dei controlli alla frontiera con l’Austria. Alla quale ha fatto seguito anche la decisione di Berlino di interrompere i collegamenti ferroviari con Vienna.
La decisione tedesca appare come un forte messaggio affinché tutti i paesi europei si rendano conto della necessità di concordare finalmente un ‘pacchetto immigrazione’ condiviso.
Tanto più che la decisione tedesca è stata approvata anche dalla commissione europea guidata da Jean Claude Juncker.
In Germania il crocevia umanitario ma anche nodo politico è la città di Monaco di Baviera, dove solo ieri sono giunti 12mila migranti. Le autorità hanno fatto appello agli altri Länder affinché accolgano più migranti, segnando il fatto che la questione è ora un tema cruciale anche nel dibattito politico interno alla Germania, oltre che nella CSU e cioè il partito di Angela Merkel.
Il vicepresidente del partito bavarese Hans-Peter Friedrich ha infatti definito la decisione della Cancelliera di aprire le porte ai rifugiati siriani "un errore politico senza precedenti" che avrà "conseguenze catastrofiche".
Intanto c’è preoccupazione anche in Alto Adige per la reintroduzione dei controlli dei documenti alle frontiere tra Austria e Germania. In provincia di Bolzano a questo punto si attende un forte rallentamento nel flusso dei profughi.