Environment | bob a cortina

“Siamo ancora in tempo per fermarla”

Il 24 settembre, a Cortina, si torna a manifestare contro la costruzione della pista da bob e lo sfruttamento del territorio. Per ogni atleta verranno spesi 3,5 milioni.
Manifestazione Riprendiamoci Cortina 18.3.2023
Foto: Privat

Domenica 24 settembre, alle ore 10,30, in piazza Dibona, a Cortina d’Ampezzo, i comitati locali attivi contro la costruzione della pista da bob lanciano una nuova iniziativa per opporsi alla costruzione della grande opera. “Ultima chiamata” è il nome della manifestazione, un ultimo disperato appello contro una devastazione irreversibile del territorio e uno spreco immane di risorse pubbliche: “A Cortina si sta per compiere uno scempio senza precedenti. Con la realizzazione della pista di bob si andrebbe a devastare un’importante area nel cuore delle Dolomiti patrimonio Unesco, con un’opera che per altro rischia di rimanere incompiuta. I lavori potrebbero infatti avere un inizio, ma non vedere la fine. Siamo ancora in tempo per fermare questo enorme sperpero di denaro, destinato a danneggiare in modo permanente il territorio”, è quanto si legge in un volantino che invita la popolazione che invita a mobilitarsi.

Ad oggi i costi di realizzazione sono aumentati a 124 milioni di euro, ma sono in molti ad essere convinti che si tratti tuttora di una stima al ribasso. Soldi pubblici, sottolineano i comitati, sottratti alle risorse necessarie da investire per la montagna e per coloro che la abitano.

Manifestazione Riprendiamoci Cortina 18.3.2023
La manifestazione "Riprendiamoci Cortina" dello scorso marzo: La popolazione ampezzana torna a mobilitarsi contro la pista da bob e lo sfruttamento del territorio.

 

A questi, vanno aggiunti gli esorbitanti costi di gestione, stimati a 1 milione 500 mila euro all’anno che al momento risulterebbero tutti a carico del Comune di Cortina, sebbene sia stata firmata una lettera di intenti, in cui Regione e Province di Trento e Bolzano hanno dichiarato il loro impegno ad assumersi la copertura dei costi e del deficit per almeno 15 anni. Un importo, sottolineano i promotori, pari all’introito annuale che il Comune incassa con la tassa di soggiorno. 

In Italia sono solo 35 gli atleti e le atlete che praticano una delle discipline che verranno disputate ai prossimi giochi invernali, ovvero bob, slittino e skeleton. Questo significa che per ciascun praticante, al netto dei costi di gestione, verranno spesi circa 3,5 milioni di euro.

flash mob cortina bosco ronco olimpiadi pista da bob
Il flash mob del 25 agosto per la difesa del bosco Ronco: La costruzione della pista da bob porterebbe alla distruzione di diversi ettari di lariceti secolari (Foto: Globalproject.info)

 

A preoccupare sono anche i tempi di costruzione: Nel dossier di candidatura del 2019 la pista si sarebbe dovuta ultimare in 40 mesi. Al 31 luglio 2023, con il bando di gara andato deserto le tempistiche si sono ridotte a 15 mesi per la realizzazione della pista, dal momento  che il collaudo dovrà essere effettuato entro dicembre 2024, e 26 mesi per la consegna definitiva dell’intero impianto, completo di accessori, che dovrà avvenire entro novembre 2025.​

È  l’ultima possibilità che abbiamo per far valere le buone ragioni prima che inizi il cantiere

Luigi Valerio Sant’Andrea, commissario straordinario della società Infrastrutture Milano-Cortina 2026, aveva assicurato che i lavori sarebbero iniziati entro lo scorso luglio. Lavori tuttavia che non sono mai partiti. Il timore concreto dei cittadini cortinesi e delle organizzazioni ambientaliste è quello che i lavori vengano iniziati per rimanere poi incompiuti, prosciugando nel mentre importanti risorse collettive.

“Siamo sicuri – chiedono gli organizzatori della manifestazione – di voler accettare tutto questo oppure vogliamo evitarlo? Unisciti anche tu alla manifestazione. È  l’ultima possibilità che abbiamo per far valere le buone ragioni prima che inizi il cantiere”.