Politics | La lettera

"Infermieri stremati, Widmann deludente"

Il Sindacato di infermieri e professioni sanitarie "Nursing up" denuncia le condizioni di lavoro in Alto Adige: "Quando assessorato e politica intenderanno intervenire?".
Infermieri, murales
Foto: upi

Una lettera molto dura, inviata ai media da NURSING UP, il Sindacato degli infermieri e delle altre professioni sanitarie dell'Alto Adige, chiede interventi urgenti alla politica, in particolare all'Assessore alla sanità Thomas Widmann. "Ci ha deluso", scrive il sindacato. Pubblichiamo qui il testo integrale:

 

Tra le professioni sanitarie non mediche, quella infermieristica, da sempre soffre di una carenza cronica e non di meno nella nostra Provincia autonoma. Sono anni che NURSING UP, il sindacato degli infermieri e delle altre professioni sanitarie denuncia il problema e sostiene che se non viene rivalutata contrattualmente la professione, si rischia di perdere gli infermieri a danno della Sanità e dell'assistenza offerta ai cittadini.

Già prima della pandemia, la nostra organizzazione denunciava il fatto che tanti infermieri, soprattutto della nostra provincia, sono attirati verso altri Paesi dove è migliore lo stipendio e spesso anche l'organizzazione aziendale. Tanti sono i giovani che finita la Scuola universitaria Claudiana scelgono di iniziare la loro carriera magari in Austria o Svizzera. Al numero sempre più esiguo di giovani infermieri che si laureano e si fermano a lavorare in Alto Adige, ci sono poi l'alto numero di pensionamenti, destinato a crescere e le assenze dovute alle maternità, che nella professione infermieristica sono molte.

Un altro fenomeno che desta preoccupazione è l'abbandono precoce della professione. Tanti colleghi, magari anche a fine carriera scelgono di licenziarsi perché non ce la fanno più a causa dei carichi di lavoro, del fatto che fare i turni è usurante e anche, purtroppo, a causa di un clima lavorativo sempre più ostico.
Il problema di questi ultimi mesi delle sospensioni previste per coloro che non si vaccinano, non fa, ovviamente, che aggravare ulteriormente la situazione sopra descritta.
Il personale è stremato, psicologicamente provato e profondamente demotivato in quando non vede riconosciuta la propria professione. Questa è la verità. Le ns. professioni mancano di appetibilità, saranno sempre meno i giovani che inizieranno queste professioni e oltretutto, perdiamo anche validi professionisti prima del tempo, perché si licenziano. 
Abbiamo chiesto all'Azienda Sanitaria il numero dei licenziamenti tra il personale sanitario non medico negli ultimi mesi in Azienda Sanitaria e come purtroppo ci immaginavamo, non sono pochi. Da inizio aprile a fine settembre, sono una decina le dimissioni volontarie in tre comprensori sanitari su quattro. Poco meno di 40 sanitari, con un contratto a tempo indeterminato, che in tutta l'Azienda Sanitaria hanno dato le dimissioni volontarie. E a questi purtroppo se ne aggiungeranno degli altri.
In questo scenario già di per sé drammatico, non dimentichiamoci che da domani, con l'obbligatorietà del Green Pass aumenteranno le richieste di tamponi per la popolazione di lavoratori e aumenterà ancora una volta il carico di lavoro al personale sanitario.

Il personale è stremato, psicologicamente provato e profondamente demotivato in quanto non vede riconosciuta la propria professione.


La domanda che sorge spontanea e che continuiamo a porre come sindacato è: quando l'assessorato e la politica intenderanno intervenire e ascoltare le nostre richieste?
E' da troppo tempo ormai che tutti, a parole, sono d'accordo nel valorizzare le nostre professioni, ma nella sostanza non accade nulla! L'attuale Assessore alla sanità, fino ad ora, ha deluso il suo personale, che inizialmente aveva riposto in lui una grande speranza ed è completamente assente nel dialogo con le organizzazioni sindacali. 

E' del tutto evidente che non si trovano infermieri e anche quando li si trova, hanno spesso vita breve in azienda.
Occorre intervenire urgentemente in tutto questo con interventi strutturati e lungimiranti. Occorre lavorare sulla necessità di un contratto distinto per questi professionisti, in grado di accogliere le loro peculiarità. E al contempo è necessario individuare sempre per queste categorie nuovi livelli stipendiali adeguati alla loro formazione, grado di responsabilità e di professionalità.

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pérvasion Fri, 10/15/2021 - 18:31

Nursing up, quelli che avevano denunciato il medico, poi radiato dall'Ordine, perché non parlava italiano mentre a decine non parlano tedesco?

Non che per questo tutto quel che dicono perda valore, ma almeno si sa con chi si ha a che fare.

Fri, 10/15/2021 - 18:31 Permalink