Society | Pari opportunità

Arriva la rinascita dei padri?

In Azienda Sanitaria è stato attivato un gruppo di lavoro per promuovere un ruolo più attivo degli uomini nel lavoro familiare e nella gestione dei figli. Registrato un deficit d'informazione ed un ricorso ancora limitato ai congedi di paternità.

La conciliazione tra lavoro e famiglia non è solo una questione da "madri". Ne sono convinti i componenti del gruppo di lavoro, significativamente e semplicemente denominato 'Padri', istituito all'interno dell'Azienda Sanitaria dell'Alto Adige. Lo scopo del gruppo di lavoro? Elaborare una serie di iniziative per sensibilizzare i padri a cogliere l'occasione offerta dal congedo di paternità per trascorrere più tempo con i propri figli. 

Un primo problema è legato alla lunga strada che c'è ancora da compiere affinché gli uomini assumano un ruolo più attivo e quindi di maggior collaborazione con le madri, nello svolgimento del 'lavoro familiare'. Ben inteso: non si tratta solo di una difficoltà dei singoli soggetti all'interno delle loro famiglie, ma di una dinamica che coinvolge anche e soprattutto i contesti lavorativi dei padri, spesso tutt'altro che sensibili alle esigenze dei propri collaboratori. 

Un secondo problema è legato alla scarsa informazione: spesso infatti gli uomini semplicemente non sono a conoscenza delle possibilità che sono oggi a loro disposizione per valorizzare maggiormente il proprio ruolo di genitore, come aspettativa, congedo parentale e assenza per la malattia dei figli

Per chiarirsi le idee il gruppo di lavoro Padri dell'Azienda Sanitaria ha deciso di effettuare un sondaggio tra i propri 'colleghi', ricavandone alcuni risultati davvero illuminanti. 
Più del 50% dei 409 intervistati ha dichiarato che non conosce ben 7 delle 12 possibilità che al momento sono offerte dall'Azienda Sanitaria ai propri dipendenti per conciliare famiglia e lavoro. E solo l'11% ha finora usufruito delle agevolazioni previste. I dati stridono con la domanda in merito che è invece molto alta: ben il 78% dei partecipanti al sondaggio ha infatti espresso il desiderio di avere maggiori informazioni sulle opportunità di promuovere la propria paternità in una maniera più attiva. 
Il sondaggio è stato quindi occasione per richiedere che in futuro vengano ulterioremente estese le opportunità già operative in questo senso, come il congedo per i primi mesi del figlio insieme alla madre e  l'estensione del congedo non retribuito per malattia del figlio fino al compimento del suo 14° anno (l'attuale limite ora è ad 8 anni).
Ma già un bel passo in avanti potrebbe essere rappresentato dal fatto che i padri usufruissero maggiormente delle agevolazioni previste.
È quello che si augura il gruppo dei Padri dell'Asl. 

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