Politics | La polemica

SVP divisa davanti a lupa e leone?

La giunta Caramaschi ha deciso restauro delle statue e copie in sostituzione. Ma con il voto contrario di Walcher e l'assenza di Baur contro la quale si scaglia Kollmann.
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Foto: Google Maps

Quando è arrivato davanti ai giornalisti in conferenza stampa Renzo Caramaschi non vedeva l’ora. E quindi appena ha potuto, il sindaco di Bolzano ha scandito per bene le parole quando - osservando ironicamente i suoi interlocutori - ha annunciato che la giunta ha approvato il restauro e la realizzaione delle copie delle due statue raffiguranti lupa capitolina e leone di San Marco, site da decenni sopra alti pennoni in piazza Vittoria

Stando al gioco i giornalisti si sono allora subito precipitati a chiedere in particolare delle condizioni della lupa. La risposta di Caramaschi è stata immediata. “Sta molto male ed ha la pancia aperta”, ha risposto il primo cittadino di Bolzano ridacchiando. Ma affrettandosi anche subito a comunicare il costo dell’intervento sui due 'animali': 30mila euro IVA inclusa per restaurarli e quindi posizionarli nello spazio museale sotto al Monumento della Vittoria. Non senza aver realizzato anche due copie in materiale molto più resistente alle intemperie rispetto al legno originale. Da porre in cima alle colonne, a lavori conclusi. 

Dopo di che Caramaschi ha riferito che la decisione è stata presa dalla giunta, ma non all’unanimità. “Ovviamente”, ha commentato in merito Caramaschi, confermando di aver dato per scontata fin dall’inizio la contrarietà da parte della SVP. SVP rappresentata in realtà ieri in giunta al momento della discussione e del voto solo dall’assessore ai lavori pubblici Luis Walcher, essendo il vicesindaco Christoph Baur (strategicamente?) assente

Il sindaco di Bolzano ha quindi precisato il fatto che, oltre alle statue, dovranno essere messe in sicurezza anche le quattro colonne su cui nella piazza erano state poste statue e bandiere, in quanto pericolanti soprattutto al livello del basamento. “Lavori questi per altri 35mila euro che verranno messi in conto nel bilancio del 2017”, ha precisato Caramaschi spiegando che per questo motivo per completare l'operazione saranno necessari tempi piuttosto lunghi. 

Interrogato sulle implicazioni simboliche dell’operazione Renzo Caramaschi ha ribadito: “sia ben chiaro che la mia italianità non è rappresentata da quegli oggetti”. Aggiungendo poi una sua specifica considerazione in merito. 

“Storicamente c’era il sogno della Venezia Tridentina. Anche se io, da appassionato di storia so che il Tirolo è sempre stato in guerra con la Repubblica di Venezia. E quindi la cosa mi fa un po’ storicamente sorridere.”

Dopo di che il primo cittadino del capoluogo ha precisato che i manufatti sono sottoposti a tutela da parte delle soprintedenze di Verona e Bolzano. “Abbiamo l’obbligo giuridico e morale di preservare queste opere, piacciano o non piacciano”, ha precisato Caramaschi. Aggiungendo una sua ulteriore considerazione.

“Non credo che la vita dei cittadini e lo sviluppo economico della città dipendano da una lupa in più o in meno. Quando mi hanno comunicato ad un certo punto che le statue erano state tolte dai commissari perché erano pericolanti nessuno si era accorto che ci fossero o non ci fossero. Senza offese a nessuno.”

In merito ad un’eventuale futura storicizzazione anche delle statue della lupa e del leone, Caramaschi ha quindi detto di essere molto orgoglioso dell’intervento che è stato deciso e verrà a breve realizzato in piazza Tribunale. E di non ritenere che ci sia bisogno anche per la lupa e il leone di un lavoro di questo genere. 

“Mussolini a cavallo con la scritta credere obbedire e combattere è un’altra cosa. Lì la storicizzazione è raffinata e davvero dà un senso alla storia della nostra terra. Con eleganza di pensiero e di contenuti. La democrazia si sovrappone alla dittatura in un lavoro sui simboli.”

Ma perché Walcher ha votato contro? Caramaschi in conferenza stampa ha parlato in merito di una ‘subìta affermazione di italianità’. E dicendo di comprendere la posizione dell’assessore SVP. 

“Superiamo queste cose. Non è che ci mettiamo a fare la guerra. La città di Bolzano ha ben altre ambizioni.”

Fin qui Caramaschi (e Walcher). 
Ma l’approvazione del restauro e della copia delle due statue naturalmente ha poi suscitato a stretto giro una presa di posizione di Christian Kollmann per Süd-Tiroler Freiheit, in cui nello specifico ad essere preso di mira è il voto favorevole all’intervento espresso dal governo del capoluogo definito ‘Links-Grüne. Un voto che secondo gli indipendentisti sarebbe nella direzione della “Reaktivierung von faschistischen Symbolen”. Per Süd-Tiroler Freiheit si tratterebbe in sostanza di un vero e proprio affronto nei confronti dei sudtirolesi. 

“Damit will die Stadt Bozen ein Zeichen für den Faschismus setzen und die Südtiroler mit Symbolen der faschistischen Fremdherrschaft zwangsbeglücken”

Christian Kollmann concludendo la sua presa di posizione si dice quindi tutt’altro che stupito. 
"Egal ob Rechts, Links oder Grün: Wenn es um die vom Faschismus herrührende Italianità geht, sind die Parteien alle gleich”, afferma Kollmann. Gettando un’ombra sulla, a questo punto rocambolesca assenza di Baur dalla seduta di giunta. 

“Vize-Bürgermeister Baur zog es dagegen vor, den Saal bei der Abstimmung zu verlassen”

Si sarebbe trattato dunque di una fuga di fronte alle 'belve' (il leone e la lupa)? 
Oppure della decisione di declinare, nella prospettiva di una presa di posizione di stampo etnico resa necessaria ma di fatto decisamente inusuale per le corde del vicesindaco

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Benno Kusstatscher Tue, 11/15/2016 - 08:19

Signor Sindaco, certamente ci siamo accorti e l'assenza di questa simbologia piace molto. La vista panoramica sopra il ponte talvera e la torre del museo verso il Catinaccio è per forza il quadro identitario della mia città, il Wahrzeichen ben evidenziato (per non dire marcato) da colonne veneziani e romani. Son contento che ci sono altri problemi da solvere e che ci sono 30mila di euro pronte per salvare i sentimenti d'italianità di qualche essere umano. Però non vorrei far credere che i cittadini non se ne accorderebbero. Il silenzio sentito non è mica un atto passivo.

Tue, 11/15/2016 - 08:19 Permalink
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Martin B. Tue, 11/15/2016 - 08:35

Keiner vermisst sie aber sie müssen erhalten werden und das Budget darf auch ruhig nicht zu knapp sein. Einfach nur paradox. Wäre es wirklich nicht rechtens sie im Siegesdenkmalkeller einzulagern ohne die Kopien aufzustellen? Diese Art von Geldausgabe ist außerhalb ethnischen Denkens fragwürdig.

Tue, 11/15/2016 - 08:35 Permalink