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Gli scheletri nell'armadio

Il nazionalsocialismo ha lasciato all'Austria un senso d'inferiorità di cui ora vuole sbarazzarsi - con strategie che riportano indietro le lancette della storia.
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Foto: BKA/Andy Wenzel

Gli austriaci, dopo la Seconda Guerra Mondiale hanno preso la posizione di coloro che non sapevano, che non volevano e che dovevano. Ora invece vogliono dimostrare a tutti che loro sanno, che vogliono e che devono. Uno dei punti dell'ordine del giorno di questa nuova follia o strategia è quella di “concentrare” (cit.) tutti i migranti negli appositi centri di accoglienza al di fuori delle città. Lo dice un ministro, perché sa di avere le spalle coperte. Perché lui ci crede in quello che propone, è convinto di fare la cosa giusta. Volendo come dimostrare che l'epoca del complesso della “Grande Germania” sia svanito.

Non devono più ubbidire e si lanciano per primi con delle proposte, secondo loro, innovative. E' un comportamento tipico del debole quello di voler dimostrare finalmente di avere il potere, poter decidere e non “subire” così come in passato. No, finalmente vogliono essere artefici, finalmente hanno un piano e sono i primi a proporlo e a sostenerlo a voce alta, vogliono farsi sentire, acquisire il rispetto che avevano perso. Per fare ciò propongono cose inaudite.

Vogliono essere artefici, finalmente hanno un piano e sono i primi a proporlo e a sostenerlo a voce alta, vogliono farsi sentire, acquisire il rispetto che avevano perso. Per fare ciò propongono cose inaudite.

Per decenni mi sono chiesta come fossero state possibili le atrocità della seconda guerra mondiale e che volto avessero queste persone, come si muovevano, come parlavano e che vita conducevano. Guardando i filmati, alcuni di loro hanno quasi un aspetto grottesco e comico, in realtà di comico non c'è proprio nulla. Adesso invece guardando i volti di alcuni ministri austriaci mi accorgo che ho davanti a me volti di potenziali esecutori che propongono cose disumane.

Hanno strategie di attuazione del loro potere che annientano tutti quelli che non sono ricchi, belli e “forti” come loro.