Politics | L'intervista

Il prescelto

L’impennata politica di Vettorato, la consacrazione di Salvini, la vicepresidenza e l’assessorato alla scuola a portata di mano. “Io il più adatto degli eletti leghisti”.
Vettorato-Salvini
Foto: Facebook/Vettorato

salto.bz: Vettorato, posto che la decisione ultima spetta al presidente Kompatscher, ha soffiato la vicepresidenza della Provincia al commissario della Lega Massimo Bessone, non si sente un po’ in colpa?

Giuliano Vettorato: Massimo è un amico, non solo un collega di partito. So che ci è rimasto male e mi dispiace, resta il fatto che è stata espressa una preferenza da parte di Matteo Salvini, cosa di cui sono molto orgoglioso, poi, è chiaro, tutto è nelle mani del presidente Kompatscher. 

Ma il governatore non rischierà un altro strappo con la Lega Nazionale sulla delega della vicepresidenza, o no?

Ieri abbiamo discusso con il presidente Kompatscher delle deleghe e sono state fatte delle proposte da entrambe le parti. Della vicepresidenza non abbiamo parlato, anche perché la formazione della giunta ha la precedenza. Detto questo chi si candida ambisce ad essere eletto, una volta eletto si ambisce ad avere un ruolo importante per poter dimostrare quello che si sa fare. 

So che Massimo [Bessone] c'è rimasto male e mi dispiace ma il Capitano ha detto: “Ritengo che Giuliano Vettorato sia la persona più adatta perché ha più esperienza degli altri”. E di fatto sono quello che, nel gruppo dei consiglieri provinciali leghisti, ha maturato più expertise amministrativa. 

E il jackpot è stato entrare nelle grazie di Salvini, con l’endorsement di Maturi.  

Conosco Matteo Salvini da anni, da quando è diventato segretario federale della Lega. Ho con lui un ottimo rapporto, come ce l’hanno anche Massimo Bessone, Rita Mattei e Carlo Vettori.

La differenza è nell’ascesa. 

Io commento con i fatti, il Capitano ha detto: “Ritengo che Giuliano Vettorato sia la persona più adatta perché ha più esperienza degli altri”. E di fatto sono quello che, nel gruppo dei consiglieri provinciali leghisti, ha maturato più expertise amministrativa. 

Ecco, la ragione ufficiale dietro alla scelta di Salvini c’è la sua esperienza da assessore comunale all’ambiente, sport, riqualificazione energetica e arredo urbano maturata a Laives. Rodaggio sufficiente per guidare un assessorato di peso come quello della scuola e della cultura italiana?

Mi rendo conto che amministrare un Comune è una cosa e che invece in Provincia ci sono altre dinamiche ma la sfida non mi spaventa, ho solo voglia di iniziare a lavorare. 

È vero, come è stato scritto, che lei possiede solo la licenza media?

No, il diploma ce l’ho, da perito elettro-tecnico. 

La prima cosa che farebbe da neo-assessore alla scuola e alla cultura?

Prima di esprimermi da assessore devo conoscere la macchina e capirla. Da genitore, in questo momento, ho una sensazione, che va verificata, ed è che gli insegnanti sono oberati dalla burocrazia e stanno meno in aula di quanto non dico dovrebbero ma potrebbero. Perciò uno dei primi obiettivi a mio avviso è snellire questo carico di burocrazia e dare la possibilità agli insegnanti di essere più presenti in classe, a mente serena. 

Per la scuola italiana credo siano state fatte delle cose buone finora, è giusto che i progetti meritevoli avviati arrivino a conclusione, non vanno bloccati solo per partito preso

Da politico e soprattutto da leghista cosa ne pensa del lavoro già intrapreso dall’ex assessore Tommasini, dal metodo CLIL ai progetti per il plurilinguismo?

La strada imboccata mi sembra corretta, le valutazioni nel merito le farò quando e se mi verrà confermata l’assegnazione della delega della scuola, quando insomma potrò conoscere anche i retroscena e agire con più consapevolezza. Sono pragmatico, non mi piace fare sparate prima di avere davanti tutte le informazioni. Credo che siano state fatte delle cose buone finora, è giusto che i progetti meritevoli avviati arrivino a conclusione, non vanno bloccati solo per partito preso. 

Un approccio diametralmente opposto da quello del suo collega della Lega Sergio Armanini che poco più di un mese fa disse: “Nella scuola italiana è ora di fare lavoro di pulizia dopo il passaggio dell’ultimo assessore”.

Non so a cosa si riferisse Armanini. Ribadisco, ora guardo alle cose da esterno, una volta dentro capirò le dinamiche, cosa comportano le scelte effettuate e i risultati ottenuti. Non è nelle mie intenzioni fare tabula rasa, naturalmente miglioramenti si possono fare modificando determinati passaggi ma io non sono per i “reset” totali.

La Lega non ha ottenuto l’edilizia sociale, una delega che voleva fortemente, deluso?

Le competenze sono state divise in base ai pesi. Siamo soddisfatti di quello che siamo riusciti a concordare con la Svp, abbiamo ricevuto deleghe importanti, non c’è un disequilibrio con i nostri partner. Da parte nostra non sono mai stati messi paletti, abbiamo insieme lavorato sui punti del programma a differenza di quanto hanno detto le malelingue.  

I Freiheitlichen puntano a un’alleanza per le elezioni europee con il Carroccio. Che interesse c’è da parte del partito?

La Lega è un partito differente dagli altri, ha una struttura gerarchica e ognuno si occupa del suo “settore”. L’ipotesi di questa alleanza andrà discussa in seno al partito nazionale e io non sono titolato a rispondere.

E sulla condanna di Calderoli per gli insulti all’ex ministra Cécile Kyenge niente da dire?

Anche su questo no comment.