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Alternativa all'aereo cercasi

La Francia vieta i voli per le tratte brevi: una soluzione che potrebbe essere applicata in altre regioni, potenziando il più sostenibile treno - anche in Alto Adige.
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Foto: (c) unsplash

Alla fine dell’anno appena trascorso la Commissione Europea ha deciso di approvare il piano francese, stilato nel 2021, sul divieto dei voli per tragitti facilmente sostituibili con il treno. La proposta prevede di abolire tratte aeree per distanze troppo ravvicinate, che possono essere percorse in maniera agevole anche in treno, in un progetto che promuove l’uso di mezzi più sostenibili nella lotta alle emissioni di anidride carbonica. Il treno, infatti, rappresenta una delle alternative più ecologiche e la Francia tenta di rilanciarne l’utilizzo, anche a causa delle nuove istanze provenienti dal green new deal europeo. L’originario disegno francese prevedeva il divieto per 8 tratte interne, poi ridotte a 3: Parigi Bordeaux, Nantes e Lione, tutte mete a meno di due ore e mezzo di treno dalla capitale. Una volta completati gli ultimi passaggi legislativi il divieto resterà in vigore per 3 anni, dopo i quali la Commissione potrà rivedere il progetto e decidere se ampliarlo ancora, sostenendo con favore il miglioramento della rete ferroviaria francese. La decisione ha aperto il dibattito non solo tra le associazioni di categoria aeroportuali, che in Francia hanno protestato vivamente, e gli ambientalisti, che ritengono tale divieto troppo limitato per incidere davvero sulla quota di emissioni prodotta ogni anno dai mezzi di trasporto, ma ha anche contribuito ad innescare, in tutta l’UE, una discussione sulla manutenzione e riorganizzazione delle linee ferroviarie. 

 

 I due anni di pandemia appena trascorsi avevano già inciso pesantemente sul traffico aereo, costringendo l’UE a ripensare la normativa

I due anni di pandemia appena trascorsi avevano già inciso pesantemente sul traffico aereo, costringendo l’UE a ripensare la normativa sui voli minimi da garantire per accedere agli spazi nei vari scali europei: le compagnie effettuavano voli anche senza passeggeri pur di non perdere le concessioni e rimanere al’interno della soglia prevista, poi abbassata per far fronte all’inquinamento e al dispendio di carburante. In molti, però, ritengono che questi interventi siano troppo blandi e che il potenziamento di mezzi come il treno, sia per il trasporto di passeggeri che per le merci, sia un asse fondamentale della lotta al cambiamento climatico, accanto all’uso di veicoli ibridi o elettrici, che presentano però ancora diverse problematiche, non ultima la disposizione di una rete elettrica capace di far fronte all’aumentata richiesta di energia. Iniziative come quelle francesi trascinano la discussione negli altri Stati membri, spinti anche dalle motivazioni della Commissione, che per la prima volta ha invocato, per un provvedimento simile, l’articolo 20 del Regolamento europeo sui servizi aerei: “In presenza di gravi problemi ambientali lo Stato membro può limitare o rifiutare l’esercizio dei diritti di traffico, in particolare quando altri modi di trasporto forniscono un servizio soddisfacente”.  

 

 Restano attivi gli scali del piccolo aeroporto di Bolzano, definito spesso aeroporto bonsai, a causa delle dimensioni ridotte e del traffico aereo limitato

In Italia l’attenzione verso la rete ferroviaria sembra non essere all’ordine del giorno, nonostante le Regioni e le Province si stiano muovendo per ottenere i fondi europei derivanti anche dal PNRR. Il nuovo progetto della mobilità trentina e quello, ormai consolidato, della galleria di base del Brennero dovrebbero, in futuro, velocizzare i collegamenti tra Centro-Nord Italia e Austria e Germania, ma negli anni sono già aumentati, in Alto Adige, i collegamenti verso Firenze o Roma, raggiungibili con Trenitalia o Italotreno, con, allo stesso tempo, la possibilità di muoversi verso nord, che rimane legata soprattutto alla compagnia austriaca ÖBB. Mentre restano attivi gli scali del piccolo aeroporto di Bolzano, definito spesso aeroporto bonsai, a causa delle dimensioni ridotte e del traffico aereo limitato, occorre fermarsi a riflettere sul futuro della mobilità non solo all’interno delle città, ma anche sulle tratte più lunghe. Se ancora non è possibile rinunciare al traffico aereo sulle mete che si trovano a media distanza, già oggi, le amministrazioni sono chiamate ad organizzare piani strategici e a decidere quante risorse impiegare in un settore che sta diventando sempre più cruciale non solo per gli asset economici della regione. La scelta di potenziare determinate infrastrutture rispetto ad altre sta, infatti, diventando un fattore fondamentale nella lotta al cambiamento climatico, ma potrebbe segnare un importante passo avanti anche nel campo dell’innovazione, ambito che da sempre trascina lo sviluppo. 
 

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Josef Fulterer Mon, 01/16/2023 - 17:32

Richtige Entscheidung!!!
Auf den langen Strecken sind alle Kosten, einschließlich der Baukosten für die Flugplätze, die aufwändigen Verkehrsanbindungen, auch die Umweltbelastung voll in Rechnug zu stellen und darauf die allgemein üblichen Steuern zu kassieren. Auch beim A E R P O R T - B O Z E N ...!!!

Mon, 01/16/2023 - 17:32 Permalink