“Faremo ricorso”
Nei giorni scorsi una nuova grana è subentrata nel percorso decennale (ad ostacoli) intrapreso dalla Podini Holding per realizzare prima il centro commerciale Twenty di via Galiliei e poi procedere ad un suo significativo ampliamento.
Una sentenza del Tar ha infatti rigettato un ricorso della società Twentyone srl in merito ad un vincolo che si pensava superato e che invece in questo modo si è ripresentato, contrapponendo il Comune di Bolzano e Podini.
In sostanza è stato resuscitato un tetto massimo di presenze (500), che sarebbe vincolante nel centro commerciale per poter rispettare la normativa relativa al rischio aeroportuale.
Come reagisce Podini alla nuova grana? Con sangue freddo, a quanto pare, e manifestando una certa consuetudine con questo tipo di questioni giuridiche.
“Sicuramente faremo ricorso al consiglio di stato” conferma intanto a salto.bz Giovanni Podini, affrettandosi però a precisare quelli che a suo avviso sono i contenuti reali della sentenza.
“Il Tar prevede il limite delle 500 persone solo in una parte relativamente piccola del centro commerciale, quella al terzo piano verso le terrazze. Ma finora si è parlato di questa cosa come se fosse tutto il Twenty ad essere sottoposto a questo vincolo.”
Ma oltre alle vie legali i Podini stanno anche ragionando su una strategia che consenta loro, in qualche modo, di ottemperare al vincolo. Dei tornelli, ad esempio? Giovanni Podini vede questa soluzione di difficile attuazione: “dal punto di vista pratico è un problema, perché quella zona del Twenty è caratterizzata da più ingressi ed senz’altro è da escludere l’idea di mettere dei tornelli sul ponte pubblico pedociclabile, non avrebbe senso”.
Sulla questione ha subito preso posizione anche l'imprenditore Tosolini, in particolare dicendo che i Podini non avrebbero chiesto la necessario autorizzazione SCIA (segnalazione certificata di inizio attività). Accusa che Giovanni Podini rigetta: “abbiamo fatto tutte le SCIE di cui c’era bisogno e le verifiche lo confermeranno”.
Tosolini dice inoltre che non sarebbe stata fatta una gara per la scelta della location migliore per la realizzazione del centro commerciale. Anche rispetto a questo argomento la replica di Podini è secca: “la gara è stata fatta, sono stati valutati tutti i siti in maniera superapprofondita ed è stato scelto il Twenty come luogo più adeguato per il centro commerciale".
In definitiva che accadrà? I Podini procedono, manifestando il massimo della sicurezza: “non si investono 100 milioni di euro e si creano 400 posti di lavoro senza avere la certezza di aver fatto le cose seguendo le regole”. Giovanni Podini si dice quindi “profondamente ottimista”, consigliando anzi alla concorrenza di “porsi sul mercato anziché confidare nei cavilli giuridici”.