Politics | Brennero

Salvini denuncia l'Austria

Divieti ai mezzi pesanti, chiesto ufficialmente l’avvio della procedura d'infrazione nei confronti di Vienna. La Commissione europea: "Svolgeremo appieno il nostro ruolo".
Matteo Salvini
Foto: Seehauserfoto
  • Sui divieti austriaci oltre Brennero è partita la lettera del Governo italiano firmata dal Ministro Raffaele Fitto e indirizzata al segretario generale della Commissione europea. Lo fa sapere il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti in una nota, sottolineando come si tratti di “un passo significativo e importante, fortemente voluto e promosso dal vicepremier e ministro Matteo Salvini”. “L'Italia fa ricorso per la prima volta nella storia all'articolo 259 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea per ottenere finalmente certezza del quadro giuridico a beneficio di tutti gli operatori ed i cittadini europei", aggiunge il Mit.

    Come promesso, dalle parole ai fatti, per la prima volta nella storia italiana”. Così il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e trasporti Matteo Salvini commenta in una nota l'iniziativa del governo italiano che ha scritto alla Commissione Ue per il caso-Brennero. Si chiudono così mesi di frizioni tra il segretario della Lega e Bruxelles: a settembre Salvini aveva attaccato direttamente Ursula von der Leyen accusandola di “pontificare a spese dell’Italia”, accogliendo migranti a Lampedusa e “blindando il confine del Brennero”.

  • Ora si apre la procedura prevista dall’Articolo 259 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (Tfue). La regola invocata da Salvini prevede che “ciascuno degli Stati membri può adire la Corte di giustizia dell’Unione europea quando reputi che un altro Stato membro ha mancato a uno degli obblighi a lui incombenti in virtù dei trattati”. Ma prima di bussare alla Corte di Lussemburgo, gli Stati devono rivolgersi alla Commissione europea. A questo punto, Roma e Vienna potranno presentare le loro argomentazioni, in forma scritta e orale, all’esecutivo dell’Ue. Che avrà poi tre mesi di tempo per formulare un parere motivato sulla questione: nel caso in cui la Commissione non si esponga entro quel termine, il governo italiano potrà rivolgersi direttamente ai giudici di Lussemburgo.

    Ma la Commissione europea ha tutta l’intenzione di “svolgere appieno il proprio ruolo in conformità a tale articolo”, ha dichiarato il portavoce Adalbert Jahnz, che ha voluto comunque rispondere un’altra volta alle accuse di “attendismo” del segretario della Lega. “Per quanto riguarda gli sforzi di mediazione intrapresi, posso solo ricordare che la Commissione ha organizzato 6 cicli di incontri, l’ultimo dei quali la scorsa primavera, che non si è concluso con alcun accordo”, ha dichiarato Jahnz.