“Alleanza a destra? Non direi proprio”
salto.bz : Sui giornali oggi si parla di avances da parte del centrodestra per cercare di costruire una coalizione in grado di mettere in difficoltà l’asse SVP-PD in occasione delle prossime elezioni politiche. E’ la conseguenza dei contatti intercorsi a livello nazionale tra Lega e Movimento 5 Stelle e della rigida posizione assunta a Roma sulla gestione dei migranti?
Paul Köllensperger - A livello nazionale i contatti con la Lega ed altri sono stati già smentiti. Che sull’immigrazione il movimento abbia delle idee più di destra di per sé è evidente. Ma è anche chiaro che con la Lega c’è una grande distanza su tantissimi altri temi. Il movimento è molto più a favore della presenza del pubblico nei servizi essenziali, noi non siamo dei liberisti totali nel mercato. Poi noi abbiamo un’attenzione al sociale incentrata sul reddito di cittadinanza, quindi francamente secondo me il Movimento 5 Stelle e la Lega sono poco compatibili.
Ed a livello locale?
Io non ho parlato con Urzì né con nessun altro. Se metti insieme varie forze è la matematica a dire che all fine si vince. Ma le intese vanno trovate anche sui programmi e sui contenuti, quindi la vedo davvero difficile. Parlare si può sempre, ma da questo che ne venga fuori qualcosa è tutta un’altra questione.
Nello specifico l’idea era quella di costruire un’alternativa all’asse SVP-PD in Bassa Atesina. Sulla scia di quanto è avvenuto a Laives dove il sindaco di centrodestra Christian Bianchi una forma di collaborazione con M5S è riuscito a trovarla.
Sì e per quanto riguarda Laives devo si tratta anche di una collaborazione che sta funzionando molto bene. Ma bisogna distinguere rispetto al livello nazionale, per il quale le decisioni vengono prese a Roma.
Quindi er quanto riguarda le prossime elezioni politiche le decisioni in merito a possibili alleanze verranno prese a Roma anche per quanto riguarda Bolzano?
Sono quasi sicuro che ci sarà una linea unica che varrà per tutto il territorio nazionale. E se la linea è quella di non fare alleanze evidentemente queste non sanno possibili neanche qui. Le regole non sono derogabili perché se fanno eccezioni una volta, poi si sa come va a finire.
Dove abbiamo invece autonomia, anche se pure lì ci sono delle regole, è la dimensione provinciale. Programmaticamente a livello locale devo dire di aver avuto finora totale libertà nel fare quello che pensavo e ritenevo giusto.
Un’eventuale candidatura Köllensperger sarebbe in questo caso anche un po’ paradossale, visto che qualche settimana fa si era parlato di lei come di un possibile ’Verde’…
In realtà anche in quel caso nessuno mi aveva mai parlato. Sono storie che nascono e vivono sui giornali…
Per quanto riguarda l’immigrazione però è vero che il Movimento 5 Stelle in queste ultime ore soprattutto a Roma ha ribadito una linea intransigente, che in qualche modo richiama le posizioni del centrodestra…
Io certamente non sono un razzista e la linea di Salvini o Le Pen non la condivido affatto. Il diritto d’asilo è riconosciuto per tutta l’umanità e lo credo molto coerente con la cultura europea all’insegna di umanesimo che insegna ad aiutare le persone in difficoltà. Ma è anche chiaro che il diritto d’asilo regola dei casi ben precisi e non è il lasciapassare per un’immigrazione a tutto spiano. Per me è evidente che l’immigrazione sta creando parecchi problemi all’Europa ed anzi sta mettendo in crisi forse l’esistenza stessa dell’Unione, se non troviamo una soluzione almeno un po’ condivisa. Su questi temi dunque io ho delle idee un po’ più restrittive rispetto alla sinistra. Senza per questo - lo ripeto - essere razzista. Chi non ha diritto all’asilo va rimpatriato, ma innanzitutto perché lo dice la legge. E la cosa migliore sarebbe decidere caso per caso.
E sul Ius Soli in discussione in questi giorni in Parlamento qual è la sua opinione?
Sostanzialmente mi trovo d’accordo con quello che dice Grillo e cioè che la cittadinanza è un bene prezioso che si conquista anche dando qualcosa in cambio, non solo con il fatto di nascere. Noi diamo loro una mano per integrarsi attraverso un lavoro e chiedendo che in un tempo congruo siano in grado di imparare la nostra lingua. Dopo di che secondo me nulla osta al fatto che assumano la cittadinanza italiana a tutti gli effetti. Ci vuole un processo insomma, il solo fatto di essere nati nel territorio italiano mi sembra un po’ pochino.
“Il mio pensiero sullo Ius Soli non è tanto lontano da quello che ultimamente ha detto il movimento. Anche se non mi è piaciuto il tono di qualche sparata che ha la puzza di una mossa elettorale.”
Cambiando argomento: il Konvent sull’autonomia si avvia alla conclusione. Ed appare evidente che poche delle aspettative sono state rispettate, sia in termini di partecipazione diffusa che di rappresentatività delle molteplici posizioni presenti nella società civile sui vari temi chiave. Lei che giudizio dà del risultato che si profila?
Il risultato purtroppo è deludente. Io sono stato soprattutto in contatto con il gruppo che si occupava della scuola, che alla fine ha prodotto un documento non condiviso, presentato anche il Consiglio. Quel documento io invece lo condivido perché prevede la necessità di una scuola bilingue ed anzi trilingue. Il documento parla anche della necessità di incontri tra i gruppi linguistici anche fuori dall’ambito scolastico, nella sfera culturale ma anche nella vita quotidiana. Se vuoi avere una società che se la cava con entrambe le lingue secondo me questo è necessario. Mentre praticamente in Alto Adige ci sono due politiche per tutto e questo non è solo uno spreco enorme ma vuol dire anche togliere ai nostri figli una marcia in più che potrebbero avere, crescendo fin dall’asilo in maniera bi- o trilingue.
Sul resto ho detto già all’inizio che il percorso era nato male. Il finto processo partecipativo fatto dalla SVP puzza di marketing ed il risultato vero lo si vede anche dalla legge sulla democrazia, che giace da qualche parte perché non piace ai vertici. In realtà la partecipazione per loro è solo un ratificare decisioni già prese. Non è un discorso serio ed era nell’aria che finisse così. E’ un peccato, perché la Convenzione avrebbe potuto davvero dare degli input nuovi per ragionare su un terzo Statuto.
Il lavoro del Konvent ha rilanciato l’idea di abolire la Regione. Lei in merito come la pensa?
Dobbiamo essere chiari nel ricordare che l’autonomia è ancorata alla Regione e che noi non abbiamo l’autorità sulla nostra autonomia. E’ inutile farsi troppe illusioni: a Roma non abbiamo la maggioranza in Parlamento né per abolire la Regione né per fare altre grosse modifiche.
Ma è anche chiaro che storicamente questa Regione è nata su una furbizia che dalla popolazione di lingua tedesca è stata vissuta come un tradimento. Tant’è vero che il motto coniato da Magnago era Los von Trient e non Los von Rom. Di fatto la nostra non è mai stata una vera Regione. Siamo due province che vivono una accanto all’altra in un matrimonio di convenienza più che di amore. Io stesso non sono un grande tifoso di questa Regione ma faccio anche Realpolitik dicendo: è inutile fare battaglie contro i mulini a vento. Sarebbe molto più ovvio avere due Regioni autonome, ma sappiamo anche che il Trentino la sua autonomia la rischierebbe e che la maggioranza per parlare di questa questione non la abbiamo.
La domanda allora è: in un eventuale Terzo Statuto cosa ce ne facciamo della Regione?
Io ho letto con interesse il documento in merito del professor Roberto Toniatti, che toglie alla Regione ogni funzione legislativa assegnando ad essa un ruolo di puro raccordo. Si tratta di una posizione che io potrei condividere, in una sorta di un compromesso rispetto alla posizione dei cugini trentini del Movimento 5 Stelle
con i quali al momento non mi trovo d’accordo. Con loro ed anche con il deputato Fraccaro esiste un rapporto di stima, ma è chiaro che su tema della Regione da Trento il punto di vista è diverso. Dovremo lavorarci su, anche tra di noi.
Seit der Zusammenarbeit mit
Seit der Zusammenarbeit mit UKIP, den in letzter Zeit sich vermehrenden rassistischen Tönen, ist dieser bunte Haufen unwählbar. Schade für den Köllensperger.