ABD sarà liquidata
Sembrava una strada in discesa, quasi una formalità, visto l’esito della consultazione popolare dello scorso 12 giugno sull’aeroporto di Bolzano, l’approvazione dell’articolo 4 della legge di assestamento di bilancio (che ha incassato ieri, 15 luglio, l’ok del consiglio provinciale e che include lo stanziamento di 82 milioni di euro), eppure così non è stato. La norma, che autorizza la Provincia ad abbandonare la gestione dello scalo (la cosiddetta “Flexit”) ma anche un finanziamento di 500mila euro per pagare le penali relative al mancato allungamento della pista di atterraggio, è stata oggetto di un dibattito piuttosto concitato in aula. Alla fine il via libera del consiglio provinciale all’articolo in questione è arrivato: 16 i voti a favore, 4 i contrari e 10 gli astenuti. Il documento, oltre ad autorizzare la dismissione di ABD “ovvero a porla in liquidazione”, legittima la giunta a “rifondare alla società le spese per la risoluzione del rapporti giuridici”.
I vari emendamenti presentati dall’opposizione che puntavano in particolare a definire sia le garanzie per i dipendenti di ABD che i criteri della futura gestione sono stati respinti. Nello specifico il consigliere del Movimento 5 stelle Paul Köllensperger chiedeva che la valutazione del valore della società fosse fatta da esperti indipendenti e che la dismissione avvenisse dopo la definizione, da parte della Provincia, delle condizioni generali della futura gestione aeroportuale. Sulla stessa linea Hans Heiss e Riccardo Dello Sbarba (Gruppo Verde), i quali hanno presentato un emendamento per subordinare la dismissione di ABD al varo di una norma che fissasse le condizioni generali per la gestione dell’aeroporto, “In 6-8 mesi - hanno detto i consiglieri - una legge si può fare”. Andreas Pöder (Bürgerunion) chiedeva l’inserimento nella legge sulla mobilità dell’esclusione di qualsiasi forma di finanziamento diretto o indiretto di strutture aeroportuali e l’abrogazione di alcuni articoli, nonché la previsione di come saranno disciplinati i rapporti ENAC-ABD. Poi la picconata alla maggioranza: “Se la giunta si fosse impegnata per i punti nascita come per l’aeroporto e se uscisse dalla gestione dello scalo così in fretta come ha abbandonato i punti nascita la popolazione sarebbe più contenta”, così Pöder.
Il presidente Arno Kompatscher ha spiegato che l’aeroporto è sotto la categoria C2, di cui non sfrutta la piena dimensione, mentre è nella categoria C3, cioè maggiore, rispetto ai piani di sicurezza, “che sembra esagerato”. “Uno sviluppo veloce della situazione - ha aggiunto il Landeshauptmann - è nell’interesse di tutti, ma bisogna rispettare una serie di vincoli comunicati da ENAC, nonché i tempi per i bandi. In quanto al valore della struttura, sarà visionato e valutato dagli uffici competenti, rispettando le prescrizioni di ENAC”.
Bocciato anche un altro ordine del giorno, quello presentato da Dello Sbarba per eliminare l’allungamento della pista dal Piano urbanistico di Laives (una mozione dal medesimo contenuto è stata già approvata dal Comune di Laives). Secca la replica di Kompatscher: “Il referendum riguardava il finanziamento provinciale, e non il PUC, se ci saranno privati interessati la Provincia eserciterà le proprie prerogative di controllo nell’interesse della popolazione”.